21-05-2014, 10:12 PM
Attacchi&Contrattacchi: Le immagini della Rai? Pronti con i telefonini
Mai nella storia del Giro delle immagini così brutte
Amici del ciclismo, mettetevi una mano sul cuore. E’ un vero appello quello che sto rivolgendo. E’ in gioco la salvezza del nostro amato sport e del nostro amatissimo Giro. Forza, riunitevi in cooperative, in consorzi, in associazioni del volontariato: ma datevi una mossa. Riprendete in mano le videocamere che usate in vacanza con le vostre creature, a Livigno e a Taormina, per i castelli di sabbia e per il karaoke serale. Se non disponete di videocamere, non è un problema: usate i telefonini, usate i tablet. E chi non ha padronanza dell’elettronica non si perda d’animo: si arrangi con schizzi a carboncino e con acquarelli. Va tutto bene. C’è bisogno di tutto.
Lo dico in preda alla disperazione: qualunque immagine raccolta da chiunque sarà comunque meglio di quelle che ci sta ammollando la Rai.
Non ci sono più dubbi: mai, nella storia centenaria del Giro, s’era visto un così basso livello di qualità. Che riprendano il gruppo dalle moto, dalle postazioni fisse o dall’elicottero, il risultato è sempre lo stesso. Lo standard è molto prossimo alle nostre registrazioni su pellicola di prime comunioni e matrimoni. Manca solo lo zio cretino che fa le corna dietro alla zia, ma ci possono arrivare quanto prima. E se credevamo di essere tremebondi noi, di tagliare i personaggi, di prendere la luce sbagliata, basta guardare la tappa del Giro: improvvisamente siamo autorizzati a sentirci tutti Michelangelo Antonioni.
Chiedo urgentemente, sempre da abbonato Rai, sempre da utente, sempre da cittadino italiano: ma chi lo confeziona questo servizio? E’ una domanda da ignorante tecnico, ma non mi interessa: noi telespettatori non siamo tenuti a conoscere i segreti arcani scientifici (o di bilancio?) che hanno portato a questo strazio, certamente siamo autorizzati a giudicarli.
Non serve essere raffinati critici televisivi per tirare le più amare conclusioni. Basta guardare. E già che ci sono, faccio pure l’aziendalista: sono sicuro che la famiglia Rodella, papà Silvano e i suoi due ragazzi che da decenni riprendono le corse sulle strade di tutta Italia, farebbe molto meglio con molto meno. Sono pronto a scommetterci qualcosa.
Se non fossimo in piena epoca dell’Accadì, dell’alta definizione, mi verrebbe da pensare che dietro alle telecamere ci siano ancora i fratelli Lumiere, ora con gli inevitabili tremori dell’età. Non è una situazione accettabile. Non ce la meritiamo. Se proprio non ce la fanno, lo dicano: siamo qui noi, con i nostri telefonini e le nostre videocamere familiari. Per quanto sprovveduti e dilettanti, è molto difficile fare peggio. Questo per le immagini. Se poi passiamo all’audio, sollevo un altro dubbio: quando Pancani e Martinello (loro bravi, voto alto) passano la linea a Lelli, lui da dove risponde, con quella cadenza, dalla fagiolata di Borgo a Buggiano?
Attacchi&Contrattacchi di Cristiano Gatti -
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pag...68609&tp=n
Mai nella storia del Giro delle immagini così brutte
Amici del ciclismo, mettetevi una mano sul cuore. E’ un vero appello quello che sto rivolgendo. E’ in gioco la salvezza del nostro amato sport e del nostro amatissimo Giro. Forza, riunitevi in cooperative, in consorzi, in associazioni del volontariato: ma datevi una mossa. Riprendete in mano le videocamere che usate in vacanza con le vostre creature, a Livigno e a Taormina, per i castelli di sabbia e per il karaoke serale. Se non disponete di videocamere, non è un problema: usate i telefonini, usate i tablet. E chi non ha padronanza dell’elettronica non si perda d’animo: si arrangi con schizzi a carboncino e con acquarelli. Va tutto bene. C’è bisogno di tutto.
Lo dico in preda alla disperazione: qualunque immagine raccolta da chiunque sarà comunque meglio di quelle che ci sta ammollando la Rai.
Non ci sono più dubbi: mai, nella storia centenaria del Giro, s’era visto un così basso livello di qualità. Che riprendano il gruppo dalle moto, dalle postazioni fisse o dall’elicottero, il risultato è sempre lo stesso. Lo standard è molto prossimo alle nostre registrazioni su pellicola di prime comunioni e matrimoni. Manca solo lo zio cretino che fa le corna dietro alla zia, ma ci possono arrivare quanto prima. E se credevamo di essere tremebondi noi, di tagliare i personaggi, di prendere la luce sbagliata, basta guardare la tappa del Giro: improvvisamente siamo autorizzati a sentirci tutti Michelangelo Antonioni.
Chiedo urgentemente, sempre da abbonato Rai, sempre da utente, sempre da cittadino italiano: ma chi lo confeziona questo servizio? E’ una domanda da ignorante tecnico, ma non mi interessa: noi telespettatori non siamo tenuti a conoscere i segreti arcani scientifici (o di bilancio?) che hanno portato a questo strazio, certamente siamo autorizzati a giudicarli.
Non serve essere raffinati critici televisivi per tirare le più amare conclusioni. Basta guardare. E già che ci sono, faccio pure l’aziendalista: sono sicuro che la famiglia Rodella, papà Silvano e i suoi due ragazzi che da decenni riprendono le corse sulle strade di tutta Italia, farebbe molto meglio con molto meno. Sono pronto a scommetterci qualcosa.
Se non fossimo in piena epoca dell’Accadì, dell’alta definizione, mi verrebbe da pensare che dietro alle telecamere ci siano ancora i fratelli Lumiere, ora con gli inevitabili tremori dell’età. Non è una situazione accettabile. Non ce la meritiamo. Se proprio non ce la fanno, lo dicano: siamo qui noi, con i nostri telefonini e le nostre videocamere familiari. Per quanto sprovveduti e dilettanti, è molto difficile fare peggio. Questo per le immagini. Se poi passiamo all’audio, sollevo un altro dubbio: quando Pancani e Martinello (loro bravi, voto alto) passano la linea a Lelli, lui da dove risponde, con quella cadenza, dalla fagiolata di Borgo a Buggiano?
Attacchi&Contrattacchi di Cristiano Gatti -
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pag...68609&tp=n