La vittoria di questo scudetto parte dalla sconfitta in finale di Europa League, un boccone duro da mandar giù dopo essere passati in vantaggio al terzo minuto e averla persa per un autogol di chi ti ha trascinato fin li.
In quel mese tra la sconfitta di Colonia e l'inizio del nuovo campionato, tanti terremoti, alcuni anche gratuiti, ma anche tanti rinforzi, alcuni utili, altri un po' meno.
Il nuovo campionato inizia con fiducia, ma con un'Inter messa malissimo in campo. Con la Fiorentina si vince nella solita modalità Pazza Inter, poi un pareggio con la Lazio e una sconfitta pesante contro il Milan e tanta fatica in Champions dove saremo quarti in un gruppo con Borussia Monchengladbach e Shaktar Donetsk.
Anche in campionato non si trova l'amalgama giusta e nelle prime 7 giornate arrivano solo 3 vittorie, con altrettanti pareggi ed una sconfitta proprio nel Derby (il Milan non vinceva un Derby da Gennaio 2016) e Ibra che sembra aver trovato l'elisir di lunga vita per trascinare i cugini verso una striscia di risultati utili incredibile.
La stagione però svolta il 22 Novembre, quando a San Siro si presenta il Torino. I granata passano in vantaggio allo scadere del primo tempo dopo un'errore di disimpegno della difesa nerazzurra e raddoppiano al diciasettesimo del secondo su rigore. E qui Conte fa la magata che probabilmente decide il campionato perchè comincia a vedersi la traccia della formazione che poi dominerà il campionato nel ritorno. Entrano Lautaro e Skriniar, il primo per formare il tridente con Lukaku e Sanchez che in due minuti pareggia i conti, il secondo per fargli ritrovare fiducia dopo un 2019/2020 difficile e per dare un nuovo equilibrio alla squadra. L'Inter poi vincerà 4-2 per cominciare una striscia di 8 vittorie di fila che ci riporta in scia ai rossoneri, anche se alcune vittorie sono state sofferte, sintomo di una squadra non ancora perfettamente oliata, situazione peggiorata con la clamorosa eliminazione in Champions di cui sopra. Un passo falso contro la Samp, un mezzo passo falso con la Roma e arriva la bestia nera Juventus a San Siro. La partita tuttavia non ha storia ed il centrocampo di Conte domina su quello di Pirlo sigillando il 2-0 grazie al quale l'Inter trova la sua identità tattica. Nel frattempo il Milan inizia a calare, ma uno 0-0 ad Udine permette ai cugini di fregiarsi del pleonastico titolo di campioni d'inverno. Dal 30 Gennaio in poi però non c'è più storia, l'Inter vince le prime 11 partite del girone di ritorno, tra le quali un roboante 3-0 nel Derby grazie anche alle parate di Handanovic e ad una squadra cinica che sa soffrire, ma sa colpire benissimo quando gli spazi si aprono. Ha giocato male ? E chissenefrega, a inizio campionato se è per questo le partite dell'Inter sono state pirotecniche, ma i risultati migliori sono arrivati nel ritorno.
Una squadra che ha saputo trovare una sua identità in corso d'opera grazie ad un grande allenatore che ha saputo accantonare alcuni suoi feticci come Vidal, per dar spazio ad Eriksen che a Gennaio aveva già pronte le valige. Lukaku per 3/4 di campionato è stato fantastico, ma la flessione avuta nelle ultime gare mi fa un po' pensare per il futuro, anche perchè per la tipologia di giocatore che è, il passare del tempo è deleterio ed in più a livello Europeo non ha mai inciso come altri attaccanti. Lautaro invece negli ultimi due anni mi ha sorpreso, dato che quando è arrivato non lo ritenevo degno di giocare titolare. Hakimi straordinario sulla fascia, anche se deve aggiustare la mira nei cross. Brozovic tanto criticato, ma è stato un filtro fondamentale tra difesa e attacco. Perisic non avrei mai immaginato tornasse a questi livelli. Tutta la linea difensiva è stata formidabile con Skriniar spesso puntuale negli anticipi, De Vrij autentico muro e Bastoni cresciutissimo sia in fase di marcatura che di supporto. Da non sottovalutare anche il contributo realizzativo di D'Ambrosio ad inizio stagione. Darmian s'è fatto trovare pronto quando è stato messo su da Conte ed è risultato decisivo con due gol in due partite difficilissime contro Cagliari e Verona.
Dulcis in fundo il migliore della combricola, dalla Sardegna Nicolò Barella, centrocampista fantastico che serve come il pane in una squadra che vuole vincere. Ha corsa, tecnica, sa anche usare il fisico nonostante sia piccolino, ha grande temperamento e grande predisposizione al sacrificio. Giocatori così fan comodo a tutti, ma spero rimanga con noi per tutto il suo "prime".
Sotto il punto di vista personale è una grande emozione, perchè l'ultimo scudetto è datato 2010, quando facevo ancora la quarta superiore. E' stato difficilissimo rimanere affezionato all'Inter in questi 11 anni di bidoni, società rivedibili e stagioni da 16 sconfitte, ma alla fine essere Interista è anche questo, saper aspettare con pazienza tempi migliori, arrivati con questo nuovo organigramma societario che sta facendo bene e spero riesca a risanare un bilancio duramente colpito dal Covid. Oggi quando ho letto del pareggio dell'Atalanta mi son lasciato andare ad un urlo di esultanza, anche se non sono andato a festeggiare in strada perchè qua c'è tanto vento da stamattina ed il cielo non promette nulla di buono, ed in più son stati giorni un po' particolari per la famiglia, ma nei prossimi giorni senz'altro ci sarà tempo per celebrare e continuare a godersi questo bel successo. Anche perchè da tempi non sospetti ritengo lo scudetto una vittoria più emozionante rispetto ad una coppa, dato che per vincere lo scudetto devi giocare 38 volte e sei in ballo per 9 mesi.
In ogni caso:
IL BISCIONE E' DI NUOVO CAMPIONE !