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Covim Caffé (CORONAVIRUS)
... e allora perché non mettiamo nel prossimo DPCM il suicidio di massa?  Ma vieni!


Alé!
 
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Trovo corretto riportare anche qui il parere di un esperto

 
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[+] A 1 utente piace il post di Jussi Veikkanen
L'annuncio di Pfizer e BioNTech apre uno spiraglio non da poco. 
Il vaccino avrebbe un 90% di efficacia (si contagerebbe solo una persona vaccinata ogni 10 non vaccinate). Percentuale importante, con un minimo di precauzioni la diffusione precipiterebbe fino all'azzeramento di nuovi casi. E' un 90% basato su pochi casi, non un dato ancora così affidabile, comunque incoraggiante. 
Vaccino da fantascienza, non un antigene "depotenziato" che metta in memoria la giusta (e rapida) risposta immunitaria ma una istruzione alle cellule, attraverso RNA messaggero, affinché producano una proteina dello "spike" del SARS-CoV2 che svolga il ruolo di antigene e faccia reagire il sistema immunitario (con anticorpi che bloccherebbero lo spike e quindi la capacità del virus di entrare nelle cellule). 


Tante le cose che non sappiamo, a partire dalla durata dell'efficacia del vaccino (Mesi? Anni? Mi sembra di capire che non ci si attende che sia di lunga durata.). E i vaccinati che si ammalano avrebbero un decorso della malattia normale o attenuato? Non credo che i vaccinati possano diventare dei portatori sani (se non in una modesta percentuale, analogamente alla ridotta percentuale di chi si ammalerebbe) ma anche qui una risposta vera non c'è ancora. E non sappiamo se il virus muti tanto rapidamente da rendere necessario un frequente "aggiornamento" del vaccino. 

Nel frattempo, altri vaccini sono in dirittura d'arrivo, vedremo. Di sicuro stiamo battendo il primato del mondo in materia di creazione di un vaccino, senza contare che finora non avevamo mai ottenuto un vaccino contro un Coronavirus. 
Ci vorranno comunque molti mesi e vaccinare tutta la popolazione, a parte la effettiva disponibilità di vaccini, sarà una impresa. 
Con tutte le domande e i distinguo, uno spiraglio non da poco. 
Speriamo.
 
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Vabbè in pratica la cosa delle zone (che di base un senso ce l'ha imho) è solo un modo per entrare in lockdown in modo molto soft, dato che probabilmente a giorni pure E-R, Campania, Veneto e Friuli faranno un cambio di colore.

Capisco la situazione di criticità (ma fino ad un certo punto visto che veniamo dall'esperienza di marzo/aprile e ci sono stati 5 mesi per organizzarsi), ma se per un tampone per caso sospetto ci vogliono 5/7 giorni è praticamente impossibile pensare di contenere il virus.
 
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Completando il discorso di ieri, oggi che sono in zona gialla per assurdo posso andare da Udine fino a Ferrara per fare aperitivo con Lambo e i suoi amici, e tornando su passare a trovare Paglia. Se domani si passa in zona arancione non posso andare a castagne da solo nel bosco dietro casa perché non rientra nel mio comune.

Stando alle ultime news FVG, Veneto ed E-R dovrebbero fare norme restrittive rimanendo però in zona gialla (es. no uscire dal comune nei Week end).
 
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Oggi è il primo giorno di quarantena morbida in Emilia-Romagna e già vecchie conoscenze della quarantena di sta primavera, gente che su facebook minacciava chi per Pasqua voleva riunirsi, cercano di far venire il sangue amaro alle persone che già sono incazzate per le libertà tolte.

Per fortuna che il percorso di ciclocross l'ho nel mio comune.
 
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Quanta genialità in questi nuovo decreto.
Se io tornassi in Italia il 20 dicembre dalla Germania, potrei assolutamente fare tutto quello che voglio, nei limiti del decreto.
Se invece tornassi il 21 (avrei un volo il 23 fra l'altro, ma che ovviamente cancellerò), dovrei stare in quarantena per 10 giorni.
 
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Seguo ormai “distrattamente” il susseguirsi di misure dei vari DPCM, sono “crollato” molti mesi fa. Leggo delle varie misure, ovviamente, ma non mi fermo più a soppesarle, a ragionarci sopra.
Certo, a vederle così, dettagliate e misurate con il bilancino, verrebbe da pensare che siano frutto di grande attenzione, di competenze scientifiche, della ricerca capillare di punti di equilibrio tra esigenze complessive, in primo luogo economiche, e la gestione del rischio epidemiologico.
“Ecco, dai nostri calcoli, per un RT che non superi 0,85, il numero massimo di persone a pranzo fuori a Natale è di 4,674. Apparendo sconsigliabile ridurre un familiare in parti non intere, il CTS consiglia 4 come numero massimo.”. Boh, sarà così, tutto pensato con dati e conoscenze, fidiamoci.

Però… Ma non sono per caso gli stessi della distanza minima di un metro altrimenti usate la mascherina? Che il virus si trova solo nelle goccioline grandi, con quelle microscopiche (aerosol) non ti infetti? Gli stessi che non hanno aperto i finestrini di treni e autobus? Quelli che se in ufficio siete in più di una persona nella stessa stanza mettete la mascherina? Gli stessi che erano incerti se chiudere le scuole o meno perché studi scientifici in passato hanno dimostrato che chiudere le scuole non consente di contenere la diffusione dell’influenza? Sono loro, no?

Avete notato come sia colpa della “seconda ondata”, ampiamente annunciata già dal giugno scorso? Si sa, con il freddo i virus stagionali tornano in auge e il SARS-CoV-2 si comporta come gli altri (salvo non sparire durante l’estate, ma son solo dettagli). Quindi gli oltre 22.000 morti dai primi di ottobre sono vittime della seconda ondata. Ovviamente, adesso fa caldo e il virus sta regredendo… O no? 
Ah, sta regredendo per le misure, vero. Però, questo significa che il numero di morti non dipende solo dalla seconda ondata (e occhio alla terza ondata, ci stanno già avvertendo), dipende anche dalle misure organizzative e di prevenzione. Ne consegue che non sono state prese misure adatte per affrontare la “seconda ondata”, o ho capito male? Ce l’hanno spiegato però: avete smesso di stare attenti, chiacchierate senza mascherina, fate assembramenti, andate al ristorante, al cinema, in discoteca addirittura, dovete smetterla. Accidenti, è colpa nostra… (quindi non è loro). Ma, è colpa nostra o della seconda ondata? Entrambe le cose, suppongo.

Mezzi pubblici va bene così, ovviamente. Le scuole le riapriamo a gennaio (stesso mese in cui potremo andare a sciare!), ma solo al 75% (somiglia al “ti amo al 40%” di Pina Sinalefe ?).
Perché le abbiamo chiuse le scuole, a marzo e nuovamente adesso, francamente non l’ho capito. Non è la scuola il motore della diffusione del virus, ci dicono, e la scuola è fondamentale, avremo danni enormi per questi mesi persi dalla nostra gioventù. Davvero?  
Ma, mi raccomando, mantenete attenzione e grande prudenza, altrimenti (per colpa vostra) ci troveremo ad affrontare la terza ondata (e si comincia a capire perché è arrivata la seconda…).

Sarò stupido io… Di certo non capisco e avverto una certa nausea.
Non capisco, ad esempio, le tante polemiche su quello spot francese considerato troppo duro ( questo ). Troppo duro? E le decine di migliaia di morti cosa sono, numeretti al pallottoliere? C’è quel fantastico effetto per cui una persona che muore ci addolora, 30.000 sono invece un numero. Ma, per favore, non fateci vedere che quella simpatica madre di famiglia dello spot finisce in terapia intensiva (infettata da figlio e/o marito).
Certo, il “taglio” dello spot sembra dire che è colpa dei comportamenti (ovvero, colpa nostra), non delle misure e/o del governo (francese in questo caso). Nello spot le scuole sono aperte, l’ufficio è affollato, in ambiente chiuso, con una bella aria condizionata… Vive la France!

Ripeto, non capisco. Non capisco perché la didattica a distanza, almeno per le superiori, sia una tragedia, magari prevedendo la scorsa estate dei bonus per aggiornare pc e attrezzature. Non capisco perché sia impossibile aprire finestrini di treni e autobus. Non capisco perché, con studi scientifici evidenti pubblicati già il marzo scorso, non si sia ragionato sin da allora sul tema delle microgocce in ambienti chiusi, sul punto chiave di aprire finestre e aerare, comunque, gli ambienti di lavoro, i mezzi pubblici, i negozi.
Non capisco nemmeno perché questa estate non si sia promossa continuamente la necessità di mantenere attenzione, naturalmente senza obbligo di mascherina e con discoteche aperte. Ah, già, ci pensa “Immuni”, la app! Sono sempre gli stessi di prima, o sbaglio?

Senza contare che c’è la prospettiva dei vaccini, nota già questa estate e ora sempre più prossima. Le misure che prendi non devono durare all’infinito, solo qualche altro mese. Con due priorità, economia e ridurre diffusione e vittime. Una buona regolamentazione per ristoranti e negozi, per gli ambienti di lavoro, per i mezzi pubblici, per le località sciistiche, ma scuole chiuse (almeno le superiori), mascherine obbligatorie ovunque, multe toste per chi sgarra e bestiali per assembramenti? Naturalmente, è importante non limitare la libertà degli individui (eh??), multarli poi…

Non capisco ma, evidentemente, è colpa mia. Sarà un inizio di demenza…
 
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Il continuare a soffermarsi sulla scuola fa capire la pochezza di chi ci gestisce.

E' più importante riaprire la scuola, veicolo primario del contagio, per tre mesi che ai ragazzi non serviranno a nulla, e continuare a tenere chiuse o limitate attività che muovono un numero decisamente minore di persone e che rischiano di dover chiudere.
 
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Il problema è che mi sembra che nei mesi estivi non si sia fatto molto per garantire uno svolgimento come si deve della didattica a distanza (che è comunque una cosa non facile, soprattutto per famiglie con più figli e magari con genitori che hanno la "fortuna" di poter lavorare da casa).

Su Twitter si leggono madri che parlano di bambini disperati a cui hanno tolto la libertà, il sorriso, la voglia di vivere, eccetera. È chiaro che si tratta di esagerazioni senza senso ma è anche vero che ai più piccoli bene non fa, lo vedo parlando con amici che hanno figli.
 
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Anche a me che ho 26 anni hanno tolto la libertà, il sorriso e la voglia di vivere.

E ci sono persone, e sono un po' tantine, a cui il Covid ha tolto la vita, ha tolto i familiari o ha tolto il lavoro con tutto ciò che ne consegue.

Dobbiamo fare altri sacrifici per far fare tre mesi di anno scolastico ai bambini?

Bambini che ora non sono in full lockdown, ricordiamolo. Non è che stanno 24 ore su 24 sigillati in casa. A meno che non ce li lascino i genitori.

Mi sa che l'ho postato anche qua il grafico dell'Huffpost sui contagi nelle scuole.

Poi sì, si poteva gestire il tutto molto meglio.
 
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No no Luca mi hai frainteso, io intendo che siano discorsi esagerati che mi fanno abbastanza cadere le braccia anche perché come dicevi te, adesso non si tratta di full lockdown. Però, soprattutto per i più piccoli, non sottovaluterei l'importanza della scuola.

Come sicuramente non sottovaluto altre attività produttive, attività che in molti casi hanno anche fatto investimenti per rendere gli ambienti più sicuri possibili, investimenti che tra decreti e zone di tutti i colori sono poi stati inutili.
 
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Ok, capito.

Il problema, e mi sa che se ne era già parlato mesi fa con And-L, è non averci pensato subito.

Le elementari sono comunque più sostenibili delle superiori e anche delle medie (anche se le medie sono più vicine alle elementari che alle superiori).

Il giro di persone nell'istituto è molto molto più ridotto e i bambini non usufriscono di mezzi pubblici. Oltretutto sicuramente i bambini frequentano meno persone e i loro contatti sono più facili da tracciare.

Si poteva provare una ripartenza delle elementari a settembre con medie e superiori a fare DAD. Purtroppo siamo in mano al governo Conte e all'istruzione c'è Azzolina.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
Faccio davvero tanta tanta fatica a capire... Sarà che i miei residui neuroni (e non scherzo, purtroppo...) si surriscaldano facilmente. Sarà che la cultura / mentalità scientifica è troppo carente in Italia, un paese dove ci si vanta di non capire niente di matematica ("Ah guarda, non chiedere a me che di matematica..." "Anche tu? Anch'io, ah ah ah, mai capito niente!!"). L'importante è sapere cosa ha fatto Don Abbondio o come ha risposto Don Rodrigo... 

Siamo ormai alla mitologia della scuola... La lettera di una insegnante pubblicata oggi su Repubblica è incredibile... 
Scusate per questo futuro rubato inutilmente e insensatamente... 
Questo perché quei numeretti su in alto sono numeretti, non sono ottantamila singole persone, delle quali decine di migliaia potevano essere ancora con noi. Certo, anche perché ognuno che si alza ne dice una. Governo che apre, regioni che chiudono, viceversa... 
Nessuno ha mai chiesto cosa sia cambiato a metà settembre per l'impennata avutasi dai primi di ottobre. 
Si continua a spiegare poco, convinti che la gente non possa capire (se non capisco io che sono un importante politico - coglione ignorante NDR - figuriamo la gentaglia per strada). 
E' ovvio che le superiori / medie non sono l'unico vettore del contagio. E' una delle voci però che puoi spuntare dall'elenco, inventandoti qualcosa di alternativo e senza pagare un prezzo alto per l'economia. Va da sé che se fai sciocchezze su sciocchezze in estate tra banchi monoporzione e non so cos'altro. Nel frattempo, sempre finestre delle aule chiuse, mi raccomando (ne avessi vista una sola aperta nei vari servizi televisivi di questi mesi). 
Nel contempo, tanta distrazione sulle nuove varianti, che con tutta probabilità stanno serpeggiando. Momento per stringere all'indispensabile. Naturalmente, pronti a stupirci quando (mi piacerebbe scrivere se ma temo sia quando) i contagi esploderanno di nuovo. 
Ovvio si farà l'autocertificazione... 

Voglio essere chiaro, perché sono stanco, avvilito e un po' anziano: si può chiudere meno e gestire meglio. Si fanno bei filmati su quanto può essere rischioso nei negozi e supermercati e come è meglio comportarsi. Tot mila contagi in meno. Si spiega come debbano lavorare i bar e come la clientela, fino al dettaglio, e non si chiude. Si chiarisce che le singole famiglie conviventi possono andare al ristorante e con quali modalità. Si aprono i finestrini di treni e bus si va al lavoro. Al lavoro non si sta in due in una stanza chiusa. Ecc. ecc. ecc. 
Soprattutto, si chiarisce a tutti che ne va del nostro futuro e si lotta palmo a palmo per strappare ogni grammo di futuro in più. 
Nella politica pura cacca in cui siamo immersi le tasse sono una parolaccia estrema. Ma se il Paese ha il 15% di ricchezza in meno, redistribuire come si chiama (risparmiando chi ha poco, ovvio)? Tasse, appunto. Giustizia sociale, anche. Ma si deprimono i consumi... 
Chiama all'adunata, vedrai se la gente non combatte per il futuro dei figli (quello vero, non quello mitologico della generazione perduta per la scuola). 
Anche qui il problema è l'anima sporca di chi guida: ovvio che io, interessato ai fatti miei, non risponderei ad una adunata de che? Ma dai, e vuoi che la gente capisca? Vediamoci un film di fantascienza, allora, che è più realistico... 
Sono stanco e avvilito, ma ancora di più: la pochezza della nostra classe dirigente mi offende.


(ps: scusate errori e italiano modesto, non ho riletto e non ho le energie per correggere. Spero si capisca lo stesso.)
 
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[+] A 1 utente piace il post di OldGibi
La querelle sulla scuola è qualcosa di allucinante, condivido.

Tantissime attività durante la pandemia hanno chiuso, tantissime sono a rischi chiusura, praticamente tutte hanno dovuto fare sacrifici. E questi stanno a pensare alla scuola. Perché gli studenti, a quanto pare, non possono fare sacrifici come tutti noi. Gli stiamo rubando il futuro. E a tutti i ragazzi nati tra fine anni '80 e inizio anni '90 che in questo periodo hanno perso il lavoro che avevano appena trovato, che hanno dovuto chiudere un'attività appena aperta, che hanno dovuto mettere da parte i loro progetti...ecco, a loro, dovrei dire a noi, ma io sono privilegiato, fascia 25-40, comunque giovani con una vita davanti, non stanno rubando il futuro? Oppure il futuro di una persona conta solo fino a quando non finisce la scuola?

Tutti stiamo facendo sacrifici, in taluni casi ben più pesanti di quelli degli studenti, vuoi dirmi che non possono stare a casa da scuola per qualche altro mese?
 
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[+] A 4 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
E niente, grazie a chi ci ha di nuovo messo in zona arancione "per prudenza, non per i numeri" come ha spiegato Bonaccini.
Parma è scesa in un mese da 17 (20 nei giorni prggiori) a 8 terapie intensive, il sistema regge, la provincia è quella meno colpita dal Covid in ER ma no, bisogna fare di tutta l'erba un fascio, anzi, già che ci siamo il Bonaccia spinge pure per un provvedimento univoco nazionale facendo così infoiare i sostenitori del lockdown.
Il tutto nella settimana in cui la Valle d'Aosta ha numeri da "zona bianca" e in cui Funky galli è stato smentito dal suo stesso ospedale riguardo ai numeri "catastrofici" del pronto soccorso.
Io sono stanco, stufo, ho quasi 29 anni, sta per entrare nel decennio dei 30, il più bello della vita, ho il diritto di viverlo dall'inizio alla fine, andare allo stadio, andare a giocare a calcetto, andare a mangiare fuori e, qualora mi sentissi male, andare al PS e non essere trattato come un malato di Serie C perchè ho (per ipotesi) una colica renale invece che il Covid.

Quanto son belle le parole d'ordine di questo nuovo governo: ripartenza, salute, riapertura.
Poi si chiude tutto al primo weekend. Ah, a proposito, quando l'Emilia-Romagna è passata in zona gialla, essa è cominciata il Lunedì, con i ristoratori inculati perchè hanno disdetto le prenotazioni domenicali. Indovinate da quando si torna in zona arancione ? Domenica.


Non molliamo amici miei !

(ovviamente le mie sono considerazioni personali, molto peggio di me sta chi ha un'attività e per colpa delle restrizioni rischia di chiuderla o l'ha dovuta chiudere)
 
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Avevo letto un'interessante proposta di assegnazione dei colori in scala provinciale anziché regionale però in un paese in cui i controlli sono sporadici e di sicuro non omogenei, sarebbe difficile da far rispettare. Tuttavia già solo il fatto che potrebbe permettere a molti di tenere le attività aperte andrebbe veramente considerata. Peccato che non sia una proposta di un deputato o un sentaore
 
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L’ipotesi è quella di mettere in pista un nuovo lockdown come quello di Natale, con l’Italia tutta arancione e possibili irrigidimenti (zona rossa) nei week end. È questa la richiesta avanzata da diversi Governatori, a partire da Stefano Bonaccini che oltre a guidare l’Emilia Romagna è anche il presidente della Conferenza delle Regioni. (Si parla da inizio marzo fino al 5 aprile)

Beh perché no? Alla fine tra ristori fin troppo ricchi e casse integrazioni fin troppo puntuali un altro mese con attività chiuse è più che tollerabile  Sisi  
Inoltre si sa, gli italiani non sono capaci di rispettare le regole più basilari, è giusto fare norme sempre più severe e vessatorie  Sisi
 
 
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Abbiamo il vaccino, ma invece che vaccinare a vita persa chiudiamo ancora tutto e ci si arrangi.
 
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Siamo tutti grandemente stanchi e sotto forte stress. 
Molti quasi non si accorgono di questo, schiacciati dal termine del loro lavoro, o costretti a chiudere la loro attività, con difficoltà a mettere un piatto in tavola (quando non si va alla Caritas). 
Tanti sono morti. Troppi, sono ormai un numero, ttottomila xcento trentadue. 
Stiamo per arrivare a quota 100.000, saranno 150.000 / 200.000 al termine di questa guerra (perché terminerà, anche se meno rapidamente di quanto sperassimo). 100.000 padri, figli, fratelli, cugini, fidanzate, mogli, compagne, amiche. 

Prima osservazione: i 100.000 potevano essere la metà come il doppio, a seconda delle varie scelte e decisioni. Il legame tra scelte e morti si preferisce non pensarlo ma c'è. Facile citare le tante cose dette sulla scuola. 

Seconda osservazione: in una situazione così drammatica ogni goccia di lavoro che si può non perdere diventa oro, aria per sopravvivere e un po' di debito in meno. Per dirne una, località sciistiche aperte e scuole chiuse: da firmare subito. E se purtroppo è meglio tenere chiusi entrambi, sarà un dato di realtà. 

Terza osservazione: da inizio pandemia il linguaggio rassicurante e poco informativo non è mai cambiato. E' un problema grave. Impedisce a tanta gente di comprendere e di orientarsi. Così si passa al "giallo" e via, tutti fuori che ormai va meglio. Naturalmente, ci raccomandano mascherine, lavarsi le mani e prudenza: è da inizio pandemia che si dice questo e basta. Informare davvero significa spiegare e fare degli esempi: filmati di situazioni al supermercato, ad esempio, e sui mezzi pubblici, e in ufficio, in fabbrica, in qualsiasi negozio - attività. A costo di fare uno show in meno e di sentire una dichiarazione di un imbecille politico in meno. 

Quarta osservazione: troppa distanza dal quotidiano del paese. Stavo vedendo un servizio sulla crisi per i birrifici artigianali (pub chiusi, purtroppo e giustamente, quindi...). Il consumo di birra si è ridotto ma non è che non se ne beva. Se si dicesse di privilegiare le birre artigianali italiane, forse sarebbe un aiutino. Magari una pubblicità dello Stato? Su questo e altro? Magari mi costa meno di altre soluzioni. Io le comprerei / comprerò: birra più buona e do una mano. Poi ristori, ovviamente. Nessuna azienda deve chiudere. Vale lo stesso per una marea di aziende nel settore turistico - ristorazione. Sono sicuro che i dettagli per chiudere qualcosa in meno - perdere qualcosa meno possono essere tanti. 

Quinta osservazione: la temuta terza ondata di dicembre - gennaio non c'è stata. Ovviamente, dipendeva dalle misure. Per fortuna si è rimasti sul prudente. Così ora stiamo riaprendo le scuole: geni!!
Tuttavia, le nuove varianti del virus sono e saranno un problema, ne accennavo già più di un mese fa. Discorso complesso, se capita ne accennerò in un altro post. 

Soluzioni magiche non ce ne sono. Quello che mi sembra evidente è che si tratta di una situazione che non puoi affrontare solo dall'alto, con macro - provvedimenti. E' una guerra di trincea, la affronti mettendo in moto tante altre risorse umane, entrando nel dettaglio quotidiano, da un lato individuando e facendo conoscere al massimo grado i comportamenti meno rischiosi per il contagio (al lavoro, al supermercato o per strada di comportamenti sballati ne vedo tanti: "ma abbiamo la mascherina..."), dall'altro verificando ogni modo possibile per far continuare lavoro e produzione. Ristoranti aperti a pranzo e chiusi a cena: sicuri che abbia senso?
 
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