04-09-2011, 07:09 PM
GIRO DI PADANIA. «E' incostituzionale»: lite Ferrero-Lega
Da giorni protestava contro il Giro della Padania. Poi mercoledì scorso
Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, ha scritto una
lettera al presidente della Repubblica Napolitano chiedendo un suo
intervento per fermare «una manifestazione incostituzionale e di chiaro
segno politico di parte».
«La Federazione ciclistica italiana —
scrive l'ex ministro al Colle — ha organizzato dal 6 al 10 settembre
una corsa a tappe denominata "Giro della Padania". La partenza è
prevista da Paesana (Cuneo) e il primo in classifica indosserà una
maglia di colore verde. Mi pare del tutto evidente che ci troviamo
dinnanzi a un evento fortemente connotato sul piano politico. Non mi
risulta infatti che la Padania esista altrimenti che nella propaganda e
nelle proposte secessioniste della Lega. Così come il colore verde
abbinato alla Padania è punto qualificante della propaganda di partito.
La gravità istituzionale consiste nel fatto che la Fci che organizza la
corsa non è una struttura privata ma è parte del Coni cioè della
struttura che ufficialmente lo Stato italiano riconosce come propria
per l'organizzazione dello sport a tutti i livelli. Una struttura
autonoma appunto per garantire l'indipendenza della gestione sportiva
dalla politica».
Ieri è arrivata la replica dei leghisti: «Non si
capisce l'assurda strumentalizzazione di Ferrero. Al Giro hanno già
aderito 20 squadre di professionisti, fra cui due squadre nazionali
ufficiali (Slovenia e Polonia) — dice il senatore Sergio Divina —.
Perché tanta acredine? Rassicuro Ferrero: la Lega fa politica, fa
consiglieri comunali, provinciali, parlamentari e promuove anche lo
sport, che per fortuna, continua a correre con le sue sole gambe».
da «Il Corriere della Sera» del 4 settembre 2011
tuttobiciweb.it
Da giorni protestava contro il Giro della Padania. Poi mercoledì scorso
Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, ha scritto una
lettera al presidente della Repubblica Napolitano chiedendo un suo
intervento per fermare «una manifestazione incostituzionale e di chiaro
segno politico di parte».
«La Federazione ciclistica italiana —
scrive l'ex ministro al Colle — ha organizzato dal 6 al 10 settembre
una corsa a tappe denominata "Giro della Padania". La partenza è
prevista da Paesana (Cuneo) e il primo in classifica indosserà una
maglia di colore verde. Mi pare del tutto evidente che ci troviamo
dinnanzi a un evento fortemente connotato sul piano politico. Non mi
risulta infatti che la Padania esista altrimenti che nella propaganda e
nelle proposte secessioniste della Lega. Così come il colore verde
abbinato alla Padania è punto qualificante della propaganda di partito.
La gravità istituzionale consiste nel fatto che la Fci che organizza la
corsa non è una struttura privata ma è parte del Coni cioè della
struttura che ufficialmente lo Stato italiano riconosce come propria
per l'organizzazione dello sport a tutti i livelli. Una struttura
autonoma appunto per garantire l'indipendenza della gestione sportiva
dalla politica».
Ieri è arrivata la replica dei leghisti: «Non si
capisce l'assurda strumentalizzazione di Ferrero. Al Giro hanno già
aderito 20 squadre di professionisti, fra cui due squadre nazionali
ufficiali (Slovenia e Polonia) — dice il senatore Sergio Divina —.
Perché tanta acredine? Rassicuro Ferrero: la Lega fa politica, fa
consiglieri comunali, provinciali, parlamentari e promuove anche lo
sport, che per fortuna, continua a correre con le sue sole gambe».
da «Il Corriere della Sera» del 4 settembre 2011
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