Il Nuovo Ciclismo Premium
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Si, ma tutta la fine della carriera di Petacchi non ha un senso.... Io purtroppo non riesco più a stimarlo da quando ha finto il ritiro per rescindere con la Lampre (per quanto i blufucsia fossero felici di liberarsi di un ingaggio importante) e accasarsi in Omega, tra l'altro esperienza fallitissima.
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Petacchi entra in politica: arruolato dalla Lega Nord Toscana
L'ha spiegato Manuel Vescovi, a margine del congresso regonale
Il campione del ciclismo Alessandro Petacchi è stato 'arruolatò dalla Lega Nord Toscana in qualità di esperto del settore sportivo. Ne ha dato notizia oggi il segretario toscano del Carroccio Manuel Vescovi, a margine del congresso regionale del partito. «Creeremo otto figure - ha spiegato Vescovi - che metteremo a capo di nostre consulte su vari temi come segnale di un governo alternativo della Regione». Vescovi ha spiegato che "a capo dello sport metteremo Petacchi, l'ho già avvertito».
tuttobiciweb.it
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Petacchi: «Ora mi godo la famiglia e la mia Onlus»
La telefonata di Ferron che mi porto ancora nel cuore
Per la prima volta nella sua vita ha trascorso un’intera vacanza al mare, con il suo bimbo, Alessandro e sua moglie, Anna Chiara. Alessandro Petacchi la spiaggia non l’ha mai amata troppo, ma per la famiglia ha fatto un’eccezione. «Ho fatto il papà a tempo pieno e fino in fondo: bagno, piscina e pattino – dice a tuttobiciweb uno dei più grandi velocisti della storia del ciclismo -. Per quattro mesi non ho in pratica toccato la bicicletta, ma mi sono dedicato ad Ale. Ora, da questo mese, sono tornato anche a pedalare un pochino, perché mi è tornata voglia, ma prima di uscire con il mio amico Michele (Bartoli, ndr) che mi reclama, voglio avere almeno una condizione accettabile».
Nostalgia del ciclismo?
«Guarda, no. Ho smesso al momento giusto. Un paio di mesi fa mi ha telefonato “Ferron” (Gian Carlo Ferretti, ndr) per sapere come stavo. Mi chiedeva, mi faceva domande, ad un certo punto ho capito dove voleva andare a parare e gli ho detto: “tranquillo Ferron, sono sereno, ho fatto la scelta giusta al momento giusto. Non sono né depresso né in balia di me stesso”. Però quella telefonata mi ha fatto enormemente piacere, perché “Ferron” è il tecnico che più di ogni altro ho apprezzato e più ho nel cuore. Lui sa il bene che gli voglio, proprio perché lui è quello che meglio di ogni altro ha saputo capirmi e prendermi per il verso giusto. Ha compreso la mia sensibilità e non l’ha mai aggredita. Sergente di Ferro? Ma quando? Io posso solo dire che Giancarlo è un condensato di sapere e buonsenso, unita ad una sensibilità senza eguali».
Hai capito cosa vuoi fare da grande?
«Intanto faccio quello che per tanto tempo non ho fatto. Mi godo mia moglie Anna Chiara e il mio Alessandro, che ha sette anni e mezzo e per la prima volta posso portarmelo a scuola tutte le mattine. Poi lo vado a riprendere, gli faccio da mangiare e trascorro con lui il tempo libero. Poi con Anna Chiara mi occupo della nostra associazione onlus, A.R.A. - associazione rispetto animali - di cui sono il presidente e della quale Anna Chiara è il vero motore unitamente ad un veterinario. Salviamo tantissimi cani e gatti, soprattutto del sud Italia e una volta salvati agevoliamo le adozioni. Per il resto sto pensando a cosa fare in futuro. A me piacerebbe fare il corso di secondo livello a gennaio, per diventare diesse e preparatore. Ecco, nel ciclismo mi vedrei bene nel ruolo che si è costruito con intelligenza, passione e competenza Michele. Io sono un tipo tranquillo, che nonostante abbia passato una vita ad andare veloce, ama fare le cose con i suoi tempi. In tutta tranquillità. Con la calma si fa tutto e sono certo che arriverò a fare quello che mi piace. Ora però la mia priorità è recuperare il mio tempo, lo spazio per la mia famiglia: questo è quello che mi mancava e oggi me lo godo a pieni polmoni».
Pier Augusto Stagi per tuttobiciweb.it
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Petacchi: «A Doha partiamo svantaggiati, ma non battuti»
L'ultimo grande velocista parla di se e della nazionale
Sono amici, lo sono da tempo e continueranno ad esserlo, ma tra poco saranno anche vicini di casa. Alessandro Petacchi, l’uomo del mare ha scelto la montagna. «La collina, non esagerate – spiega a tuttobiciweb.it il campione spezzino, l’ultimo grande uomo-jet del ciclismo italiano nel mondo -. Andrò a vivere a Montecarlo di Lucca, vicino a Michele (Bartoli, ndr). Sapete che sono molto amico e stiamo anche vedendo di fare qualcosa assieme. Intanto mi avvicino a lui, e poi vedremo…».
La nuova tenuta l’ha trovata grazie a Bartoli, che questo inverno, quando erano entrambi a Firenze per seguire il corso di terzo livello, gli ha detto: “guarda che dalle mie parti vendono una bella villa, con tanto terreno”. Il Peta non se l’è fatto ripetere due volte ed è andato subito a vedere con Anna Chiara, la moglie. «La casa al mare, quella al Lido di Camaiore, ce la teniamo per le vacanze ma questa è la nostra casa. A noi piace stare nel verde, in tutta tranquillità, con il nostro bimbo (Alessandro junior, che ora ha 8 anni, ndr) e i nostri animali. Non dobbiamo farci grandi lavori, ma qualcosa c’è da fare, soprattutto all’esterno: una bella recinzione, una piscina e poi vediamo: da cosa nasce cosa. Contiamo di entrarci tra un anno in questo periodo. Siamo immersi nel verde, in più ho quattro ettari di uliveto che sono uno spettacolo».
Ale pedala, fa il babbo, il marito e con Anna Chiara manda avanti la sua A.R.A.Onlus (Associazione rispetto animali), che come “mission” ha quella di salvare animali e poi dopo averli accuditi pensa all’adozione. «Sai che è da sempre la mia passione – spiega a tuttobiciweb il Peta -. Con questa nuova abitazione penso e spero anche di poter fare qualcosa di più e di meglio per la nostra associazione, anche se dobbiamo chiarirci bene le idee, perché forse siamo anche fin troppo isolati e quindi poco accessibili. In ogni caso i nostri animali andranno a stare ancora meglio. Non sarà una casa, ma un’Arca. Da 14 anni ho Koky, il mio pappagallo. Gli ho messo recentemente degli specchi attorno, per non farlo sentire solo, ma ora le sto cercando un compagno. Poi abbiamo sei cani: Luna, la padrona di casa. Poi i figli Argo, Stella ed Ettore. Poi due adottati: Maja e Lilli. Ma abbiamo anche una decina di gatti e un bel gruppo di volpi che ogni giorno passano dai noi per rifocillarsi. Insomma, non soffriamo di solitudine e abbiamo anche il nostro bel da fare».
E con il ciclismo? «Vado in bicicletta, dispenso consigli a qualche ragazzo della zona in attesa di decidermi a fare qualcosa di più con Michele (Bartoli, ndr). Mi conoscete però: io sono stato costretto ad andare veloce in bicicletta ma a me piace tenere andature più lente. Sono l’elogio della lentezza fatto persona. Una cosa è certa: quando parto e lancio la volata non mi si prende più».
A proposito, in gruppo non ci sono più Petacchi… «Se è per questo non ci sono più neanche i Cipollini. È un momento così, la vita è una ruota che gira ma non ne farei un dramma. Ci sono buoni velocisti, perché Viviani, Nizzolo e Modolo sono bravi, ma contro certi big è dura. Però lo sport è fatto anche di sorprese, e i nostri ragazzi a Doha partiranno svantaggiati ma non battuti. Di questo ne sono sicuro».
Ma se Cassani ti chiedesse di dargli una mano a formare qualche sprinter? «Perché no? Ma con calma».
a cura della redazione di tuttobiciweb.it
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Fa troppo caldo
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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L'inutilità di queste inchieste.