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Contador, il giorno del giudizio
Potrebbe dire addio al Tour 2010
Alberto Contador, 29 anni, ha vinto 3 Tour, 2 Giri e una Vuelta
Oggi il verdetto Tas sul caso doping. Verso una soluzione salomonica
GIORGIO VIBERTI
Stamane dovrebbe essere emessa dal Tas la sentenza sul presunto caso di doping che ha coinvolto Alberto Contador al Tour de France 2010.
Come è possibile che sia ancora sub judice una vicenda tanto remota?
«La giustizia sportiva sta acquisendo tempi e complessità procedurale di quella ordinaria. Ma in effetti più di 18 mesi per un giudizio sono troppi».
Contador nel frattempo corre e vince. Non era stato sospeso?
«C’era stata, è vero, una richiesta di condanna, seguita però da una sentenza di assoluzione, contro la quale è scattato il ricorso in appello».
Ricapitoliamo.
«Al Tour 2010 Contador risulta positivo a tracce di clenbuterolo, un broncodilatatore con effetti anabolizzanti. Vince quel Tour ma l’Uci (Federciclismo mondiale) ad agosto annuncia la positività e lo sospende. La Disciplinare spagnola chiede 1 anno di squalifica, ma nel gennaio 2011 la Federazione spagnola assolve il corridore».
Bene. E allora perché stiamo ancora parlando di una possibile squalifica di Contador?
«Perché la stessa Uci e la Wada (agenzia antidoping mondiale) non ci stanno e ricorrono in appello al Tas, il Tribunale arbitrale dello sport».
Con quale accusa?
«Assunzione di sostanza vietata (clenbuterolo), ma anche trasfusione di sangue».
Come si è difeso Contador?
«Il corridore si è sempre professato innocente, invocando l’attenuante della contaminazione alimentare: avrebbe assunto clenbuterolo mangiando carne di bovino trattato con quella sostanza».
È una tesi plausibile?
«Sì. In alcuni Paesi, come Messico e Cina, il clenbuterolo è molto usato negli allevamenti di bestiame. La scorsa estate, al Mondiale di calcio Under 17, ben 109 giocatori risultarono positivi a quella sostanza. Ma non furono sospesi».
I precedenti sono quindi favorevoli a Contador...
«Non proprio, perché nel ciclismo - lo sport che applica i controlli antidoping più severi - sono stati squalificati per clenbuterolo due corridori: il cinese Li Fuyu (2 anni) e l’italiano Colò (1 anno), positivo proprio correndo in Messico».
Dunque come andrà a finire con Contador?
«Giorni fa pareva prevalere la tesi dell’assoluzione, ma Uci e Wada si sarebbero opposte duramente. Il problema è che secondo le norme vigenti basta una molecola di clenbuterolo nei campioni prelevati per far scattare il doping».
A leggerla così, Contador non ha molte speranze.
«Non proprio. Ieri in Spagna scommettevano su un verdetto salomonico: Contador verrebbe giudicato colpevole dal Tas e privato della vittoria del Tour 2010, ma solo di quella. Conserverebbe invece gli altri successi conquistati in seguito, fra i quali c’è anche l’ultimo Giro d’Italia, nel 2011. E soprattutto potrebbe disputare il prossimo Tour de France».
Tutti contenti, allora?
«Diciamo di sì. Uci e Wada di sicuro, ma anche Contador potrebbe accettare benevolmente il verdetto: una condanna più pesante, infatti, gli costerebbe 20 milioni di euro tra contratto biennale col team Saxo, ingaggi di sponsor e premi da restituire, sanzioni all’Uci (3,5 milioni) e spese legali (1 milione). Così invece si sentirebbe comunque il vincitore morale del Tour 2010 (che passerebbe ad Andy Schleck) e potrebbe dimostrarsi, il prossimo luglio al Tour 2012, n. 1 indiscusso nelle grandi corse a tappe. Quale probabilmente è».