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Gatti&Misfatti: Giro bello e povero, ma quella crono...
#1
Gatti&Misfatti: Giro bello e povero, ma quella crono...
A preoccupare è anche il livello medio delle squadre:molto basso

Guardandolo con calma, nel giorno di quiete, senza le frenesie di corsa, questo Giro 2015 appare ormai nitidamente per quello che è: bello, povero.
È povero perché davvero le squadre del World Tour l’hanno offensivamente snobbato, mandando in gruppo formazioni di gente pigra, demotivata, svaccata. Se non irrimediabilmente scarsa. Ma guardiamola, questa lista dei corridori: da mani nei capelli. Se si tolgono Astana, Tinkoff, Sky e Lampre, per trovare altre squadre presentabili serve Emergency. Sono le Juve dei Pepe e dei De Ceglie, senza offesa per nessuno.

Sia chiaro: non è cattiveria mia, sono le scelte loro. Ma il Giro non merita un simile trattamento, proprio no. E se è inevitabile che in nessuna grande gara siano presenti tutti assieme i migliori, per mille motivi, mi sembra che comunque esista una bella via di mezzo. Qui invece hanno mandato i fondi di magazzino, tanto per fare atto di presenza, tutti più o meno controvoglia. E i risultati si vedono: basta accendere la tv in un momento qualsiasi della giornata e l’immagine è sempre la stessa, quasi un fermo immagine. Se non è Astana è Tinkoff, se non è Tinkoff è Astana (ovviamente in questo discorso non rientrano minimamente le piccole squadre invitate, che da parte loro danno quotidianamente lezione di impegno e di serietà). Quanto alla Sky, sta fuori dallo schermo per scelta furbesca, almeno fino alla crono di Valdobbiadene: è comunque la Sky B.

Per chi comunque fosse tentato di darmi del disfattista e dello zuccone, rimanderei a un rapido confronto tra il parco-sprinter qui al Giro e quello che ci sarà al Tour. Così, tanto per chiarie.

Quanta amarezza, caro Giro. Quanta vergogna in questi superteam che parlano di alzare i diritti televisivi, di mondializzare il calendario, di mettere mano alla torta dell’organizzazione, e poi sanno soltanto concentrare l’attività aziendale in tre settimane all’anno, sul territorio francese. Vogliono essere grandi negli incassi, non sanno essere grandi nel loro lavoro. Capaci tutti di fare lo squadrone per il Tour e poi destinare alle altre corse i vecchi arnesi in disarmo e i ragazzini con i denti da latte. Non servono grandi tecnici e raffinati strateghi, per così poco. Da parte mia, continuo a credere nell’unica riforma possibile: obbligo per i primi trenta della classifica Uci di correre due grandi giri all’anno, mai gli stessi. E’ un’idea come un’altra, opinabile e discutibile: ma sono certo che a qualcosa servirebbe. A migliorare il Giro, certissimamente.

Detto della sua povertà, lascio per ultimo il complimento per la bellezza che comunque questo Giro sta mostrando. E’ bello perché i tre favoriti sono già da subito ai primi tre posti della classifica. E’ bello perché ogni giorno i tre se le suonano di santa ragione, persino nel giochetto velenoso degli abbuoni. Ed è bello perché comunque ci ha già spadellato una grande portata di gioventù, a partire da Formolo. Da non sottovalutare nemmeno la restituzione all’Italia delle corse in linea di quel talento indiscusso che si chiama Diego Ulissi.

Putroppo, anche questa bellezza ha il suo neo: la crono di Valdobbiadene. Lo sto dicendo sin dal giorno della presentazione di ottobre: 60 chilometri sono un’esagerazione mostruosa. E anche gratuita. E anche inutile. Rischiano di essere troppo decisivi, troppo determinanti, troppo definitivi. Ripropongo a Vegni la domanda di allora: davvero non ne bastavano 40? Allora Vegni mi rispose così: vedrai, non è una cronometro per specialisti, faranno bene anche gli scalatori. Da allora stiamo aspettando di capire chi ha ragione. Mica per noi: per il Giro. Mi seccherebbe molto che uno a caso, il Furbetto del Prosecchino Porte, si mettesse in tasca il Giro lavorando un giorno solo, rimettendosi poi subito comodamente a ruota fino a Milano. Fosse così, il Giro povero smetterebbe pure di essere bello. In questo caso, però, per colpa sua.

di Cristiano Gatti per tuttobiciweb.it
 
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#2
Ma sarebbero questi super team? No perché già che mi toglie Astana, Sky e Saxo che sono le squadre più ricche Confuso

Mi sembra il solito - pessimo - articolo di un giornalista capace solo di lamentarsi.
 
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#3
Peccato, ho buttato tempo per leggere l'articolo di questo idiota
 
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#4
Innanzitutto io non ho mai capito perchè si deve demonizzare così la crono che è una specialità del ciclismo, piaccia o non piaccia. Non ho mai sentito dire "cazzo, c'è lo Stelvio, potevano fare una salita più corta": capisco possa fare meno spettacolo degli arrivi in salita, ma almeno è l'unica frazione dove ci sono distacchi tra gli uomini di classifica, che nella loro mediocrità non possono rimanere riparati dai gregari fino ai -300m.

Sul discorso squadre un pizzico di ragione ce l'ha, ma è un fenomeno marginale, riguarda, toh, la Giant, la FDJ e al momento non me ne vengono in mente altre. Poi citare la Lampre come uno squadrone Paura onore al merito a loro per aver vinto due tappe ma sulla carta erano una delle peggiori...
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Hiko
#5
Carles Puyol 2 Ha scritto:Peccato, ho buttato tempo per leggere l'articolo di questo idiota
Prima di leggere un articolo, a volte, bisogna leggere la firma.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Giugurta
#6
Per me le crono assurde le facevano 20-25 anni fa, quando facevano 100km di crono piatte (vedi tour), non certo adesso.
Se ogni tanto al giro si fa una crono cosi.. non vedo il problema.
 
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#7
Ma dopo un inizio di Giro cosi (solo nel 2010 fu sugli stessi livelli, forse migliore) è possibile scrivere tutte queste stronzate!?
 
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#8
Che il livello delle squadre sia molto basso è oggettivo, nella generale dietro i primi 3 ci sono i loro gregari, i velocisti sono pochi, i corridori di contorno più importanti sono Gerrans, Lobato, Gilbert, Boonen, ovvero gente di tutto rispetto che però è arrivata al Giro senza la condizione giusta. Però non ne farei una questione di "rispetto" (cos'è , il Padrino parte IV?), è che semplicemente le squadre sono articolate così: uomini da grandi giri, scalatori da brevi corse a tappe, uomini da pavè, uomini da ardenne, cronomen, velocisti, gregari, neoprofessionisti. Degli uomini da grandi giri ci sono Contador, Aru, Uran, Van der Broeck e ci siamo, della seconda categoria in pratica c'è solo Porte. Probabilmente il motivo è che un piazzamento al Tour conta molto più di un piazzamento al Giro, anche se al Giro potrebbe essere un po' più alto, restando comunque un piazzamento. Pavé e Ardenne non ci vengono se non per infortuni (Gerrans e Boonen) o per altri motivi non identificati (Gilbert). I cronomen anche rimangono a casa visto che 1-c'è una sola crono 2-la crono del Giro conta poco e spesso non è per specialisti. I velocisti invece teoricamente potrebbero venire, alla fine negli ultimi anni si sono alternati Cav, Kittel, Greipel, Bouhanni, però non c'è mai stata continuità e non so bene perché. Probabilmente stufi di questa cosa, hanno fatto un Giro con pochi arrivi per velocisti che di certo non aiuta.
Mentre gli scalatori e quelli delle classiche non possono farsi Giro+Tour (i primi non ce la fanno, i secondi semplicemente non hanno voglia), i velocisti potrebbero teoricamente (però poi pioverebbero le critiche su quelli che si ritirano a metà) ma puntano ad altri obiettivi. La via d'uscita non la vedo, anche perché da quando guardo il ciclismo è sempre stato così, anzi prima parecchio peggio
 
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