12-01-2014, 06:07 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 19-11-2014, 04:44 AM da SarriTheBest.)
17a Tappa
Sarnonico - Vittorio Veneto
(204,0 km)
Presentazione
Un pregio del Giro 2013: alternare tra loro quiete e tempesta. Gli attaccanti recuperano brillantezza, viene più voglia di sfruttare i percorsi in tutto quello che propongono, senza i 4000 metri di dislivello del giorno prima. Così, dopo il trittico delle salite regine di questo Giro, per lo meno quanto a quota, arriva questa tappa che promette vita di gruppo agli uomini di classifica. Un po' di fresco forse in partenza, planando rapidamente a valle dalle alture della Val di Non, la graduale risalita in Val Sugana a far balenare i monti da scalare, domani. Tappa apparentemente discreta per le fughe. Buona anche per gli scattisti, i corridori da classiche, con dentelli ripetuti nel finale. Il valico che porta a Pergine dovrebbe servire a lanciare una fuga. Qualche dissonanza, storica, lungo i tornanti, le scale, di Primolano, dove cadde il grande Fausto. Ma per la tappa poco più di un gradino, 120 metri di dislivello. Tendenzialmente, si scende. Non male per chi è in avanscoperta. Ma gli ultimi 65 km sono mossi. Si tratta di brevi strappi a scadenze regolari. Km 141, Quero, a cavallo del Piave: una rampetta, dislivello 70 metri. Km 159, Santo Stefano: 160 metri di ascesa, 3 chilometri, una sgasata. Km 177, Refrontolo: 60 metri, un tornante largo, un colpo. Km 185, Cà del Poggio. Questa è diversa, trattasi di muro, recita il garibaldi. 140 metri di dislivello in un chilometro, poco più, in tre strappi rasentanti il 20% alternati a brevissimi respiri. Una retta dura, due semicurve, il tratto peggiore. Poi volta a destra, asperrima, e ti deposita su un pianetto trovato chissà come. Riprendi fiato pochi metri e ti riattacca dal tornante, a sinistra, in poi. Spiana molto gradualmente, ma l'ultima curva dove finalmente vedi l'orizzonte è di nuovo al 15% e lì è apnea. Da grande potenza. Potenza che deve bastare però fino all'arrivo 18 km più avanti. Non facile. C'è da lottare anche con un altro falsopiano ascendente, verso Ogliaro. Strada quasi retta, molto scoperta, purtroppo. Si rimane alle viste anche con 40 secondi di vantaggio, insomma ci vuole anche fortuna. Lo sprint, tuttavia, il velocista deve sudarselo.
(cicloweb.it)
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