Giro in Giro Creek
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Ci sono sempre stati ciclisti dal rendimento più regolare rispetto ad altri più soggetti a giornate di difficoltà.
Nel Giro vinto da Bertoglio su Galdos (il mitico arrivo sullo Stelvio) nelle prime tappe Battaglin (capitano della squadra di Bertoglio) sembrava volare, era in rosa e aveva già accumulato (se non ricordo male) 8 minuti di vantaggio su tutti gli altri. Poi crisi improvvisa ed è sparito dai radar, proprio non andava più.
Tra l'altro, il ciclismo implica allenamenti di mesi e mesi per focalizzarsi al massimo su un paio di fasi della stagione in cui raggiungere una ottima forma (anche qui con grandi variazioni individuali, ci sono corridori che sotto un certo livello non scendono mai e corrono più o meno sui loro standard per gran parte della stagione). Sport esigente ed impietoso, basta una caduta per buttare al vento tanti mesi di lavoro.
Di fronte ad un giovane che dimostra qualità si creano delle aspettative, ci si attende una crescita negli anni seguenti, che non è scontata e non è simile per tutti. A volte si parla di giovani con grandi margini di miglioramento rispetto ad altri che a 24 - 25 anni sembrano già vicini al loro massimo. Non lo sappiamo in assoluto, ovviamente, consideriamo vari fattori nel cercare di "leggere" caratteristiche e possibili sviluppi.
L'Aru 23enne del Giro 2013 era piaciuto molto, da qui tante aspettative. Qualcosa è cresciuto, ma meno di quanto si sperasse, aggiungendo il fattore delle giornate no, devastanti per lui e per gli appassionati che vorrebbero applaudire un italiano di livello. Mi aspettavo poco e nulla da un Aru che visibilmente non ha una buona gamba e non sono rimasto deluso ieri.
Perché Aru arrivi al suo massimo impegno stagionale così indietro è difficilissimo a dirsi. Penso che abbia rivisto la sua preparazione in base a quello che è successo lo scorso anno, ma i conti non sembra siano stati giusti. Un infortunio (al ginocchio, mi sembra) gli ha fatto saltare il Giro per riorientarsi sul Tour. Al Delfinato e nelle prime tappe del Tour si è visto un ottimo Aru, poi calato alla distanza, pur riuscendo a difendersi discretamente.
A parte le giornate di pioggia e altri eventuali fattori che possono all'improvviso influenzarne il rendimento, mi sono fatto l'idea che Aru spenda troppo nello stare in gruppo, tappa dopo tappa, consuma troppo presto e velocemente le sue energie. Questo partendo anche da un "motore" che non non è tra i migliori.
Paglia ha accennato più volte a questo termine, che rende l'idea, alcuni hanno semplicemente una "cilindrata" maggiore.
Credo che Aru sappia soffrire, sappia dare tutto quello che ha, ma da un lato spende molto per farlo e ne paga il prezzo con passaggi a vuoto, dall'altro nella giornata di grazia inganna, facendo sperare in un campione migliore di quanto non sia. E' un buon corridore da corse a tappe, da top ten, a volte da top 5, da podio se gli avversari non sono troppo fuori portata, con una Vuelta nel palmares.
Poi magari ci sbagliamo sui suoi tempi di maturazione, in futuro vedremo un Aru più forte (e magari messo meglio in bici e meno sgangherato), ma per ora l'impressione è questa.
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Aru quando è seduto spreca tantissime energie.
Ciò detto i corridori di Locatelli tendono ad arrivare tra i pro già abbastanza maturi.
E lui, al momento, la sua miglior stagione l'ha fatta a 24 anni.
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Aru stesso alla vigilia definiva questa come la corsa della svolta della sua carriera, per capire definitivamente che corridore fosse. Quindi io tra le righe leggo che il suo obiettivo minimo era il podio, ma forse addirittura sperava in qualcosa in più.
Podio che a questo punto è impossibile, c'è veramente troppa gente che va più forte di lui e non tutti questi caleranno, ammettendo anche un Aru in crescita.
Ha avuto la sua giornata no e va bene (mica tanto perchè ormai nei GT di giornate no non ti puoi permettere più di averne), ma bisogna vedere se sarà l'unica e se riuscirà ad avere le giornate sì. Sappiamo quali sono state le sue giornate super e sono state delle grandi vittorie tipo Montecampione o La Planche. Io sono abbastanza scettico le abbia a questo punto della corsa, è partito male e cambiare l'inerzia è difficile.
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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L'obiettivo suo....non è detto che sia realistico.
Un corridore che arriva da due 13esimi e un 5° posto negli ultimi tre GT che ha fatto non può certo mettersi come obiettivo minimo il podio contro questi avversari (che non sono quelli che ha trovato ai Giri 2014 e 2015).
Senza considerare che quest'anno non ha le spalle coperte da una corazzata come in passato.
Perché se i risultati del 2014 sono in larga parte merito suo...quelli del 2015 non lo sono per niente.
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Non sono d’accordo, Aru ha combattuto ad armi pari con froome e bardet al Tour, in passato ha già battuto Dumoulin anche se ora quest’ultimo è cresciuto.
Secondo me ok il realismo ma Aru sicuramente è venuto al giro x il podio. Non vedo come Yates o Chaves potessero essere considerati a lui superiori, anche perché lo stesso chaves viene da una stagione no.
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Ha combattuto ad armi pari per? Una settimana e mezzo?
Perché sull'Izoard arrivava dietro pure a Betancur.
Il fatto che abbia battuto Dum alla prima esperienza da capitano (e 4/5 kg più pesante di quello attuale) vuol dire pochissimo. Quella Vuelta gliela ha vinta la squadra.
E sono passati tre anni, inoltre.
Negli ultimi due due cotte clamorose tra Joux Plane e Angliru.
Se negli ultimi due anni nei grandi giri sei andato veramente forte in due tappe come fai ad avere come obiettivo minimo il podio?
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L'Alan Shearer de TikTok
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Obiettivo minimo no, obiettivo realistico si: ad inizio Giro i due favoriti erano Froome e Dumoulin e poi un gruppone di gente per giocarsi il podio ed il resto della top 10.
Sulla carta Aru poteva essere in questo gruppone, con Pinot, Chaves, Yates, Pozzovivo, Lopez. Considerando i risultati e i diversi dubbi di ciascuno di questi trovo che la lotta per il podio potesse essere un obiettivo.
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Aru è dietro pure a Ben O'Connor.
È una pena Arru, potrebbe reinventarsi al massimo come cacciatore di maglie verdi alla Perez Cuapio
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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15-05-2018, 09:24 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-05-2018, 09:48 AM da Luciano Pagliarini.)
No.
Aprica Giro 2015: 1° degli uomini di classifica Mikel Landa -> Fabio Aru a 2'15"
Andorra Arcalis Tour 2016: 1° degli uomini di classifica Adam Yates -> Aru a 1'00"
Morzine Tour 2016: 1° degli uomini di classifica Purito Rodriguez -> Aru a 14'14"
Izoard Tour 2017: 1° degli uomini di classifica Barguil -> Aru a 1'22"
Calar Alto Vuelta 2017 : 1° degli uomini di classifica Miguel Angel Lopez -> Aru a 1'32"
Angliru Vuelta 2017: 1° degli uomini di classifica Alberto Contador -> Aru a 15'07"
Uno scalatore puro che ha 'sti passaggi a vuoto dove vuole andare?
Il podio non è certo un obiettivo realistico, il podio è il best case scenario. Un obiettivo realistico è la top-5.
In un Tour dove ha avuto una sola crisi pesante, che gli è costata, inoltre, molto meno di altre, ha fatto 5°.
Questo, al Giro, non faceva podio contro Amador e König a momenti. Per farlo contro i corridori che ci sono quest'anno deve girargli tutto bene, ma proprio tutto. Altro che obiettivo realistico.
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L'Alan Shearer de TikTok
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15-05-2018, 09:41 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-05-2018, 09:42 AM da Paruzzo.)
In effetti messa così con i freddi numeri sopravvaluto il sardo o più che altro sottovaluto le sue giornate no, se così possiamo chiamarle.
Vattene a...Johto
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Puntando sul fatto che anche Pinot, Chaves e Yates hanno delle debolezze poteva anche sperare alla top 3, chiaramente i suoi limiti sono grossi, ma Chaves veniva da un anno così così, Pinot è più forte ma mancando confronti diretti si poteva anche avere il beneficio del dubbio, Yates è tutto da scoprire nelle 3 settimane. Lopez e Pozzovivo per motivi diversi sarebbero ugualmente delle sorprese sul podio.
Diciamo che il tifoso può sperare nella top 3, uno che guarda in maniera distaccata come fa il Paglia sa che una top 5 è l' obiettivo più realistico, non vedo torto in nessuna delle due parti.
Sicuramente incide il fatto che Aru abbia una Vuelta in bacheca, e il perché ce l'abbia lo abbiamo visto tutti, mentre gli altri no. E questo può far dare un giudizio affrettato
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non può neanche reinventarsi Ardennaro perchè non ha le caratteristiche... l'unica cosa che resta sono le brevi corse a tappe....
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Per come lo vedo io il ciclismo d'oggi avere giornate no è proprio la cosa peggiore per un uomo da GT, meglio essere sempre attaccati con lo sputo, senza mai fare differenze. Per questo le debacle di Aru e Froome le repute abbastanza pesanti. Non siamo più ai tempi di Coppi e Bartali in cui perdevi dieci minuti un giorno e quello dopo guadagnavi un quarto d'ora.
Però c'è da dire che il Giro in questo senso è il GT in cui avere giornate no è meno fatale in quanto ci sono altre tappe, per come è disegnato, in cui potresti guadagnare un vantaggio gargantuesco.
Nel 2015 Contador sul Finestre ha perso 2'25" da Aru e ha vinto ugualmente il Giro.
Nel 2016 Nibali ad Andalo ha perso 1'47" da Kruijswijk e ha vinto ugualmente il Giro.
Nel 2017 Dumoulin a Bormio ha perso 2'18" da Nibali e ha vinto ugualmente il Giro
Onestamente non vedo le premesse per una loro grande rimonta, però non si sa mai vedendo i precedenti e quanto sa regalare un'ultima settimana di Giro. Per Froome c'è anche il vantaggio della crono.
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(14-05-2018, 12:52 AM)Gallagher Ha scritto: Possiamo parlare di un Froome fuori dai giochi se alla partenza dell'ultima tappa avrà 3' di ritardo, altrimenti rimane il più forte. Sperando che non cada più.
Questa me la prenoto anche io
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