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Appena finito di vedermi la tappa, senza dubbio la tappa più brutta che abbia mai visto se rapportata al percorso.
Cazzo l’anno prossimo devono venire Pogacar, Remco e VDP per farmi vedere il Giro, è stato soporifero.
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(26-05-2023, 10:48 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Il problema è che questi, tutti, non sanno variare sullo spartito. Se hanno le gambe buone attaccano sul punto programmato al mattino, sennò stanno a ruota sperando che Dio gliela mandi buona.
Oggi la Jumbo-Visma in salita non poteva inventarsi nulla perché De Plus e Arensman erano più forti e Roglic è l'ombra del corridore ammirato tra il 2019 e il 2021. Però un attacco in discesa tipo Festina '97, considerato quanto sono impediti Almeida e Thomas, avrebbe dato il là a scenari interessanti (anche se con questi De Plus e Arensman mi sa che comunque la Ineos salvava la giornata).
Ho pensato la stessa cosa
Sono in otto
hai una bella discesa come il giau..
Thomas non è proprio un fenomeno
ok non sei Savoldelli .. ma provaci
Nulla
tutti a ruota fino ad 1,5 dall'arrivo
"Non un uomo, ma: un bestione"
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(26-05-2023, 06:40 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Oggi Jumbo aveva tra le mani sei pugnali, mentre Ineos due mitra.
Impossibile, di Mitra ce n'è uno solo.
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Pogacar non ha fatto uno scatto sul Peyregudes.
E solamente scattini televisivi sull'Alpe d'Huez e nella tappa dopo Peyregudes. Roba da Contador vs Sky.
Non ha mai fatto il Pantani dello Joux Plane, per capirci.
Ma ripeto, il problema non è attaccare o non attaccare, il problema è non trovare alternativa allo scatto in salita.
Eddy Mazzoleni, dico EDDY MAZZOLENI, ha seriamente rischiato di vincere un Giro in una tappa identica a quella di ieri. E ne aveva quattro che andavano più forte di lui in quel Giro.
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Ieri non ho fatto in tempo ma ci tengo a lasciare testimonianza che la tappa delle 3 cime è stata orripilante, non ricordo un GT meno emoziomante di questo, forse ex aequo con il Tour 2017
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(27-05-2023, 02:17 PM)Andy Schleck Ha scritto: (26-05-2023, 10:48 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Er problema de mentalità, comunque, non è relativo al fatto di essere o meno attaccanti.
Roglic alla Vuelta 2021 attaccava anche sui cavalcavia mentre Pogacar, l'anno scorso, sul Peyregudes, fiutata la possibilità di vincere la tappa, non ha fatto mezzo scattino perché sapeva di averne meno di Vingegaard sul lungo periodo.
Il problema è che questi, tutti, non sanno variare sullo spartito. Se hanno le gambe buone attaccano sul punto programmato al mattino, sennò stanno a ruota sperando che Dio gliela mandi buona.
Oggi la Jumbo-Visma in salita non poteva inventarsi nulla perché De Plus e Arensman erano più forti e Roglic è l'ombra del corridore ammirato tra il 2019 e il 2021. Però un attacco in discesa tipo Festina '97, considerato quanto sono impediti Almeida e Thomas, avrebbe dato il là a scenari interessanti (anche se con questi De Plus e Arensman mi sa che comunque la Ineos salvava la giornata).
Il peggiore di tutti, a mio avviso, è Almeida. C'hai dieci anni in meno degli altri due, ma prova a inventarti qualcosa da lontano anziché mettergliela sui binari che preferiscono. Quando uno declina (pare più il caso di Roglic che non quello di Thomas) tende a perdere, innanzitutto, in quegli aspetti dove non è mai stato un'eccellenza. Se a Roglic chiedi di farti 3 km a tutta su pendenze da capogiro a determinati wattaggi, te li fa anche a 50 anni. Ma se lo attacchi ai -40, oggi, non ti tira fuori il numero dei Lagos de Covadonga.
Poi uno di questi vincerà, come ha vinto Hindley l'anno scorso, ma stanno tutti e tre correndo male. Anche se Roglic sembra, quantomeno, avere un game plan, per quanto basico (giocarsi il gettone sul Lussari). Almeida, invece, corre da vero mollusco.
A priori era difficile immaginare una tale resa di De Plus e Aresman, ragion per cui non riesco proprio a giustificare la condotta passiva di Roglic che in salita è andato comunque molto forte. Magari oggi ribalta il Giro e mi zittisce, però se non ci riesce non vedo come possa difendere il fatto che ieri non abbia nemmeno provato a fare corsa dura e dare distacchi importanti a Thomas e nel peggiore dei casi portarsi a casa almeno la vittoria di tappa con i relativi abbuoni. Per altro Thomas è uno che in carriera è saltato per aria nei GT più di una volta che sembrava andare forte, non credo che andando a spasso per 18 tappe e attaccando ai -2 dell'ultima tappa di montagna si possa testare più di tanto la sua solidità.
Se poi va male e rimani 1 vs 3 cosa può succedere? Al limite ti metti a ruota e lasci tirare loro per qualche km soprattutto se ci sono dei tratti pedalabili. All'inizio delle 3 cime vere però con pendenze al 10% ci provi comunque, tanto non è che se uno ha gregari e sta ruota a 16-18km/h risparmi così tanto. Dal punto di vista strategico per me Roglic e la Jumbo sono indifendibili non solo per quanto (non) fatto ieri, ma anche per la condotta che hanno tenuto per tutto il Giro. Rendendo la corsa dura, non è certo detto che Thomas avrebbe retto così bene. E ripeto, io non sarò un corridore né un direttore sportivo, ma ci sono altri corridori che si giocano i GT e non corrono in questo modo.
Lo stesso Pogacar che citi tu, è vero che a un certo punto nella tappa di Peyragudes si è accontentato, ma prima ha provato a staccare Vingegaard anche lontano dal traguardo e ha fatto spremere la sua squadra per rendere la corsa più dura possibile. Accontentarsi della vittoria di tappa dopo averle provate tutte è ben diverso che andare a spasso tutto il Giro e attaccare a 2km dalla fine dell'ultima tappa di montagna dove, ordine d'arrivo alla mano, eri comunque il più forte.
Può succedere che già De Plus e Arensman arrivano ai -3km delle Tre Cime lavorando, figurati andando a ruota dei temibili Jumbo. Se per sbaglio vuoi attaccare ti riportano sotto Thomas mano nella mano e ti cuoci per benino magari facendoti pure staccare di qualche secondo nel finale.
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