"Non un uomo, ma: un bestione"
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(06-05-2023, 02:45 PM)Primo della Cignala Ha scritto: Non esiste un altro vincitore tecnico.
Qualsiasi risultato alternativo recherà con sé il marchio della delegittimazione.
Mettiamo le cose in chiaro in anticipo e speriamo tanto di non dover massacrare chi avrà la sfortuna di essere baciato dalla buona sorte.
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Il prete scientista
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Finito anche questo giro dimm**** con una cronoscalata comunque entusiasmante.
Speriamo che l'anno prossimo fra protagonisti e percorso potremo rivivere qualcosa come nel 2016 o nel 2018
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Thomas che sostanzialmente perde il Giro perché fa amputare la tappa di Crans Montana....it's so ecsaiting.
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Questo potrebbe essere il thread giusto.
Volevo sottolineare come anche in questa edizione, un corridore come Pinot abbia un po' mostrato quello che secondo me dovrebbe essere la condotta di corsa degli uomini da 5/6/7/8 posto.
Pur con tutti i suoi limiti e diversi errori che gli sono costati almeno una tappa, ha fatto vedere come correre col bilancino e arrivare 7/8 ti faccia rimanere nell'anonimato e sia anche controproducente dal punto di vista del risultato finale.
Per concludere dico che secondo me, per come si erano messe le cose, la condotta di gara della FDJ è stata anche fin troppo prudente, certo che rispetto ad una Jayco o una Barhain stiamo proprio su un altro livello.
Nel pono
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Esattamente, ma come anche Hirt l'anno scorso. Perché fare un giro come Kamna, stando invisibile senza fare letteralmente nulla. O per dire anche Caruso, che non aggiunge niente alla carriera con questo quarto posto.
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Io, non sto scherzando, di Kamna mi sono dimenticato più volte che fosse in gara. Sicuramente ha aiutato anche la condotta di gara generale.
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"Non un uomo, ma: un bestione"
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Densità della classifica generale imbarazzante.
Ci sono segnali da punto di non ritorno e si continua a parlare di internazionalizzazione.
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Preferisco mille volte però la top 10 del 2023 a quella del 2022
L'anno scorso in pratica ci fu una classifica di tre uomini, gli altri c'erano capitati lì per caso (tranne Nibali che però, Torino a parte, era palesemente a fine corsa).
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Non sono d'accordo. Escludendo i primi 3 per me:
- Caruso è stato un diesel, ci ha messo un po' ad ingranare ma tra 3 cime e crono è andato forte come solo nel 2021
- Pinot vedi sopra, ma con l'aggiunta che è andato in fuga quasi tutti i giorni. Con il vantaggio di guadagnare minuti ma ha speso il triplo degli altri uomini di classifica
- Dunbar molto discontinuo e non pronto alle tre settimane, ma sul Bondone è arrivato con Roglic
- Arensman ha fatto ulteriori passi in avanti. Mi sembra un corridore quasi pronto per giocarsi pure i podi nei GT considerando che qua ha speso energie per Thomas (non come De Plus ma ha lavorato).
Gente che non avrebbe sfigurato in nessun altro GT e avrebbe fatto tranquillamente top 10 anche in Francia o in Spagna. Secondo me proprio non c'è proprio paragone con l'anno scorso.
Purtroppo a parte Pinot c'è stato poco coraggio, ma comunque dal 4° al 10° hanno mediamente inciso di più sulla corsa.
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Non vedo differenze tra Nibali e Caruso e Hirt e Pinot.
Dunbar è durato due giorni e Arensman è un gregario.
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Secondo me sprofondo assoluto, uguale al 2022.
Cioè si ha proprio difficoltà a metterne assieme dieci.
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Ferribotte
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Io inizio ad avere il dubbio che Roglic abbia giocato con tutta la Ineos,come pensavo lui voleva la maglia nella crono e non prima.
Alla fine e' sempre stato sulle ruote,nella tappa di martedi ha fatto credere di non star tanto bene perdendo pero' solo 24 secondi,lasciando in mano alla Ineos la gestione della corsa,perche' alla fine era la cosa giusta da fare,altrimenti avrebbe dovuto tenere lui la corsa solo con Kuss,contre 3 Ineos comunque pericolosi e in classifica,perche' se partiva Aresman da lontano cosa faceva??lo lasciava andare?avrebbe dovuto poi lavorare lui con Thomas sulle ruote....aveva capito che se arrivava alla crono con pochi secondi lo ribaltava,
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Il prete scientista
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28-05-2023, 01:20 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-05-2023, 01:21 PM da Andy Schleck.)
Mi sembra un po' rischiosa come strategia per essere stata volontaria però, soprattutto considerando che la Jumbo aveva i mezzi per arginare Aresman e De Plus in termini di classifica generale.
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Anche perché sul Coi hanno attaccato per davvero i Jumbo-Visma e Thomas è rimasto là.
Sicuramente nella tappa delle Tre Cime il game plan era tenersi il gettone per il giorno dopo. Ma tutto ciò che è accaduto prima non mi pare premeditato.
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Utente pennuto
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Sapere che rimarrà indelebile nella storia la classifica con 3 Ineos entro i 10 minuti dal vincitore senza che nessuno di essi abbia vinto la gara, mi mette addosso un sorriso ed una contentezza di difficile descrizione.
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Ma per curiosità era mai successo che le tappe per velocisti abbiano avuto sempre un vincitore diverso. Una a testa per Milan Matthews Groves Pedersen Ackermann Dainese e Cavendish
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Antisionista
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Questo giro insegna che tolti i tre nomi di fascia A, lo spettacolo latita. Ma penso abbia anche insegnato che le crono, per di più cronoscalate, non vanno più collocate nell'ultima settimana, visto l'attendismo inaudito.
Forse non puoi più sollevare ciò che è caduto in un baratro così profondo, però io, se fossi a capo del carrozzone, prenderei ispirazione dai due giri d'Italia di maggiore qualità, in termini di spettacolo, dell'ultimo decennio: 2015 e 2016.
Inizierei con una cronometro a squadre per poi proporre nei giorni successivi un'alternanza di tappe vallonate con strappi duri (senza arrivo in salita) e per velocisti.
Nel secondo weekend metterei al sabato una bella cronometro lunga e successivamente il primo arriva il salita.
Seconda settimana: tappe di trasferimento durante i giorni lavorativi, senza particolari difficoltà, poi venerdì tappa vallonata, cronoscalata sabato e tappa di montagna domenica, ma magari senza arrivo in salita.
Terza settimana: due tappe regine, con quote e chilometraggio molto elevati, un'altra di montagna più "intermedia" e altre due leggere, per il rilascio della fatica. Ultima tappa a Milano.
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