Considerazioni sparse dopo due settimane di NBA:
- Curry sembra aver fatto un ulteriore step in avanti rispetto all'anno scorso, ormai è un macchina di punti, migliorato soprattutto dal punto di vista delle penetrazioni concluse con il sottomano. Inoltre Golden State può contare anche su un Draymond Green che ha lavorato molto sul suo ball - handling diventando molto meno lunatico e pasticcione e più efficiente nella metà campo offensiva rispetto all'anno passato, mentre dietro già non si discuteva prima.
- Con Irving fuori dai giochi fino a gennaio Love è diventato a tutti gli effetti il secondo violino di Cleveland e non più la banale stretch four dell'anno scorso. Inoltre in difesa ci sta mettendo un'intensità mai vista prima da parte sua. Lebron domina anche giocando col freno a mano tirato e la schiena dolorante.
- Chicago è ancora in fase di rodaggio e le serate lunatiche di Nikola Mirotic - l'uomo fondamentale per il gioco di Hoiberg - non aiutano, però un calendario facile unito ad un D-Rose in crescita stanno permettendo ai tori di macinare vittorie.
- San Antonio come ho scritto poco più sopra sta ingranando pian piano, Aldridge deve adattarsi ad un gioco meno incentraro su di lui, mentre Pop sta cercando di inserirlo nel modo migliore possibile. Ginobili è in formissima, alla faccia di chi lo dava per finito.
- Dallas trascinata da un Nowitzki d'annata si trova ora con un record migliore del previsto, però il calendario fin qui le ha strizzato l'occhio.
- Sia gli Hawks che i Clippers dopo un ottimo inizio hanno avuto un piccolo rallentamento a causa degli infortuni dei loro playmaker: Teague e Paul. Se nel caso dell'attuale prima squadra di LA è vero che dietro CP3 non c'è una riserva, i falchi possono contare sul fortissimo tedesco Schroeder, il quale però si sta dimostrando ancora troppo immaturo per guidare una squadra del livello di Atlanta. Invece i lunghi di entrambe stanno giocando benissimo: Griffin è un potenziale MVP, ha un ball-handling eccezionale per uno della sua stazza ed il suo Jumper è diventato affidabilissimo; mentre Horford e Millsap sono la solita garanzia, con il primo che ora sta anche segnando da tre con una certa costanza.
- OKC come i Bulls è ancora in fase di rodaggio ed oltretutto l'infortunio di KD, seppur di lieve entità, è stato una brutta tegola. Westbrook continua a dominare, ma da solo non può fare i miracoli.
- I Raptors hanno fatto la solita partenza razzo, ma stanno già rallentando ed occhio che la crescità dei Knicks potrebbe rappresentare un bel problema in ottica playoff per DeRozan&Co., considerando anche che il primo scontro diretto lo hanno perso.
- Dicevamo dei Knicks che stanno sorprendendo soprattutto grazie al giovanissimo lettone - 4a scelta assoluta all'ultimo draft - Kristaps Porzingis, il lungo ex Siviglia si sta già dimostrando un fattore in entrambi i lati del campo, il talento è sconfinato e giusto ieri notte si è concesso una serata da 29 punti più 11 rimbalzi.
- Ad est il livello sembra essere leggermente migliorato e la lotta playoff è serrata, Boston si sta riconfermando una squadra lunga e solida, la Detroit Van Gundyana dopo un inizio super ne ha perse quattro in fila ad ovest, ma ieri si è rifatta battendo niente meno che i Cavs di Lebron grazie al solito Drummond che sta dominando sotto le plance. Washington se Beal resta sano può ambire anche al fattore campo quest'anno, mentre Indiana con un Paul George ritornato ad altissimi livelli ed un Ellis che si sta integrando dovrebbe tornare alla post season dopo un anno di purgatorio. Chi invece sta deludendo sono i Bucks che non riescono ad ingranare a causa dei continui problemi fisici di Jabari Parker, le serate no di Giannis e Monroe e l'assenza di una PG di buon livello. A combattere per la post season ci sono anche i talentuosissimi Magic e gli Hornets che all'asse Kemba Walker - Al Jefferson hanno aggiunto Nick Batum che quando becca la serata giusta è un fattore.
- Ad ovest la solita tonnara, se per i primi quattro posti per i play off non ci sono dubbi su chi se li assicurerà(Warriors, Spurs, Thunder e Clippers), per gli altri la lotta si fa serrata. Per una Dallas che sorride in Texas c'è una Houston che piange, I Rockets - oltre a dover far fronte ad i soliti problemini fisici di Dwight Howard - stanno giocando in maniera terribile con un Harden a tratti svogliato e Lawson che non riesce ad integrarsi; gira voce che si stiano comportando così perché lo spogliatoio vuole la testa dell'allenatore McHale(che comunque è pessimo). Sorprendono invece i Denver Nuggets(

) di coach Mike Malone che nonostante l'assenza del 5 titolare Nurkic, di Lauvergne e di Chandler fuori per tutta la stagione sono 6-5 con un calendario difficile. La chiave della crescita rispetto all'anno scorso è la difesa, dove Malone ha apportato diversi miglioramenti e dove il rookie Mudiay è molto più forte dell'ex play delle pepite Ty Lawson. In attacco la squadra è troppo Gallinari dipendente e quando l'italiano ne fa meno di 20 si perde, però col ritorno di Nurkic anche questo problema si potrebbe risolvere. In netta ripresa Grizzlies e King dopo gli inizi shock, entrambe le squadre possono contare su due delle coppie play-pivot più forti della lega: Conley - Gasol Memphis e Rondo - Cousins Sacramento. Inizio in chiaro scuro per Utah che dipende troppo dalla coppia di lunghi Favors - Gobert che insieme sono dominanti, ma se ne manca uno per i Jazz è notte fonda, anche perché sostanzialmente non hanno nemmeno un playmaker di livello. Chi invece ha una PG fortissima sono i Suns di Eric Bladose che grazie anche ad un calendario piuttosto abbordabile sono partiti bene.
- I T-Wolves sono Rubio dipendenti e quando il play spagnolo non gioca, la squadra non gira. Wiggins è ancora discontinuo, ma quando si esaltano le sue doti e si coprono i suoi difetti riesce a dire la sua, mentre Karl Anthony Towns è a dir poco fortissimo, attaccante completo ed ottimo difensore, viaggiare a 15+10 di media alla prima stagione NBA con un solo anno di college alle spalle non è da tutti.
- I Trail Blazers dopo la partenza razzo sono tornati nei ranghi, Lillard e McCollum non possono portarti ai Play off da soli ad ovest ed una scelta alta al draft farà comodo.
- I Pelicans sono una schiffezza, se si rompono tutti vuol dire che la preparazione atletica è stata scadente, non può essere solo sfiga. Anthony Davis non riesco a capire se ha effettivamente il fisico di un ottantenne che se gli soffi gli disintegri le ossa o se è semplicemente una figa che al primo contatto scappa negli spogliatoi a piangere.
- I Nets sono il chiaro esempio di una franchigia in cui tutti sanno che per i prossimi 4/5 anni non ci sarà futuro, cap intasatissimo e scelte al draft tutte scambiate. Il roster non è neanche così pessimo come dimostra la vittoria sugli Hawks, ma giocano quasi totalmente sfiduciati.
- Phila il solito schifo, Okafor però sta mettendo su numeri impressionanti per un rookie, anche se ovviamente il contesto lo favorisce.
- I Lakers preferisco non commentartli nemmeno
TOP 5 NBA player in questo inizio di stagione:
1) Steph Curry
2) Russel Westbrook
3) Blake Griffin
4) Paul George
5) Lebron James
TOP 5 rookie
1) Karl Anthony Towns
2) Kristaps Porzingis
3) Emmanuel Mudiay
4) Jahlil Okafor
5) Mario Hezonja