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Se il Tour delle Alpi lo immaginassimo noi...
#1
Incerto se postare qui o nel bar, in fondo è una chiacchiera da bar, ma... Se il Tour delle Alpi lo immaginassimo noi? (Tour of the alps nun se po' sentì  :D )

Tante volte mi è dispiaciuto vedere ridotte per neve e maltempo tappe del Giro che si preannunciavano stupende e sento tanto il fascino degli over 2000, dello Stelvio o del Gavia, considerando le Alpi la "Scala" del ciclismo. 
Una ipotetica gara a tappe fortemente dedicata ai grandi scalatori, abbastanza lunga da mettere in risalto anche le doti di fondo, ben lontana dalle unipuerto e dalle rampe da garage. 

Quale collocazione in calendario? Tra il Tour e la Vuelta? Forse subito dopo la Vuelta, che a volte sembra quasi chiudere la stagione, con il lontano Lombardia quale ultima vetta solitaria. A settembre si può sperare che anche le cime più alte restino immuni dalla neve?

Per la durata mi piacerebbe una corsa di due settimane, una dozzina di tappe. Una corsa che potrebbe trovare spazio e sponsor? Boh, per il pubblico italiano penso di si, finito il Tour ci sono le vacanze (e la Vuelta, ma molti non se ne accorgono), poi si tornerebbe al lavoro ma anche a mitici arrivi in salita. Magari anche una corsa per chi non ha trovato buoni risultati in stagione, buon trampolino per il Lombardia. 
In dodici tappe non solo giornate di grande montagna, ovviamente, un paio di tappe per velocisti e 3 o 4 tappe vallonate e aperte agli avventurieri ci starebbero bene. Se la corsa dovesse esaltare gli scalatori non ci metterei crono, nemmeno una cronoscalata. 
Quale partecipazione aspettarsi? Magari uno spazio ulteriore per le raminghe formazioni italiane, con qualche World Tour interessata dall'avere ottimi scalatori in squadra. Utopica, ovvio, ma davvero troppo?

Credo che da software del passato fosse possibile disegnare tappe. Io non so farlo, ma mi sembra di ricordare che qualche utente del Forum si era cimentato. 
Una chiacchiera che può stuzzicarci? Per me solo una vecchia fantasia, dovendo aspettare un anno, da un Giro all'altro, per tornare sulle Tre Cime o sulla Marmolada, a volte ben più di un anno.
 
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#2
Idea che mi è sempre piaciuta!
Riguardo  il giro delle alpi attuale, non ho grtadito il cambio di nome, Giro del Trentino lo rendeva più riconoscibile, e poi è più un "mini giro delle Alpi" dato che più o meno si corre solo in una regione (per essere pignoli ci sono sconfinamenti ma niente di esagerato).
Invece delle 12 tappe da te proposte ne farei solo 6 o 7, con un percorso che vada un anno da ovest ad est e l'anno successivo viceversa.
I percorsi ovviamente ricco si salite, ma con qualche tappa mista che favorisca le ruote veloci o gli attaccanti.
Il momento secondo me ottimale è tra fine luglio ed inizio agosto, dove il rischio  di dover annullare tappe per maltempo è quasi nullo. Così potrebbe essere la rivincita di chi ha toppato al tour, oppure un primo banco di prova per chi va ala Vuelta. In quel momento il calendario ci sono poche prove, c'è solo il Polonia che io toglierei dal WT.

Riguardo il disegno di tappe, conosco due programmi:
-Openrunner: non lo uso da parecchio tempo, mi ci trovavo abbastanza bene
http://www.openrunner.com/?
-La Flame rouge: non l'ho mai usato, in teoira permette di creare altimetrie utilizzando diverse texture  https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/editor
 
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#3
Dopo aver lanciato il sasso non potevo tirar via la mano… :D 


Ho dato una occhiata ai programmi suggeriti da Jussi, poi ho trovato uno strumento molto semplice da utilizzare nel sito ciclistiamo.it  https://ciclistiamo.it/crea-altimetria-percorso.html ,  unitamente alla schermata di google map sui passi alpini  https://www.google.com/maps/d/viewer?mid=1yqWI2AgfQbVlQLlBVwM1X3ZWV84&msa=0&ll=44.176553836726924%2C8.003025320556617&spn=2.79698%2C5.817261&z=11
e ho visto che disegnare un Tour delle Alpi era fattibile persino per un dinosauro come me, schiappa informatica da un lato e completamente ignorante sulle zone dove si correrebbe questa immaginaria gara a tappe dall’altro. 
La conoscenza dei luoghi è evidentemente rilevante. Tra l’altro i percorsi possibili non sono infiniti, non puoi sempre avere una salita dove la vorresti (o il tipo di salita), o magari una tappa mossa dove tutte le possibilità concrete ti portano ad una tranquilla pianura.

Introducendo questa corsa immaginaria, innanzi tutto il nome: Tour delle Alpi non è un granché… Perché Tour e non Giro poi? La corsa potrebbe avere un respiro internazionale toccando tutte le nazioni che si affacciano sulle Alpi, o restare tutta italiana. La versione che vi propongo è tutta italiana, quindi nome italiano… La Sfida delle Alpi? La Dieci Giorni Alpina (nella versione attuale sono nove tappe e dieci giorni)? Boh

Per la collocazione in calendario lo spazio maggiore ci sarebbe tra il Tour e la Vuelta, come suggerito da Jussi, in concorrenza solo con la Vuelta a Burgos e con l’ex Eneco Tour, evitando la sovrapposizione con la Classica di San Sebastian. Dopo la Vuelta la corsa entrerebbe in conflitto con troppe gare italiane, anche se il calendario dopo la Vuelta entusiasma poco (e potrebbe essere rivisto per inserire anche questa gara a tappe). Spazio per i corridori che dopo il Tour non puntano alla Vuelta, o per i corridori che saltato il Tour desiderano rodarsi in vista della corsa spagnola. Spazio autonomo anche, per le squadre che non fanno né il Tour né la Vuelta… Ebbene sì, inviteremmo anche Androni, Bardiani, Nippo e Willier (sai che goduria sullo Zoncolan…)! Ghgh
Quindi quest’anno si sarebbe svolta idealmente da venerdì 4 a domenica 13 agosto. Due week end dove collocare le tappe più importanti, cercando di cogliere l’interesse degli appassionati e dei telespettatori (se vi fosse la diretta TV).

Altre info introduttive: a) maglia color cielo per il leader; b) arrivo e partenza sempre da località diverse, cercando di coinvolgere al meglio territorio e sponsor; c) arrivo dell’ultima tappa per tradizione in salita (è importante per una corsa immaginaria avere una tradizione! :D  ).


Nei post seguenti, nell’arco di diversi giorni, la presentazione delle tappe   Woot
 
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#4
Prima tappa: Sestri Levante – Diano Marina  Km. 197 – Venerdì (04 agosto 2017)


   
 
Partenza da Sestri Levante, si percorre l’Aurelia fino a Savona. Tappa quasi interamente sulla riviera ligure ma si omaggiano subito le Alpi, salendo alla Bocchetta di Altare (459 m.), punto convenzionale di demarcazione tra l’Appennino e le Alpi. I link a Wikipedia e a Salite.ch per l’altimetria:

https://it.wikipedia.org/wiki/Bocchetta_di_Altare

http://www.salite.ch/cadibona.asp?mappa=

Si sale ancora, fino a quota 985 m. (pendenza intorno al 6%) verso il Colle del Melogno, prima di raggiungerlo però si prende la provinciale 490 tornando sull’Aurelia, fino all’arrivo di Diano Marina.

   
 
Probabile tappa per velocisti ma spazio anche per gli avventurieri nel percorso sempre un po’ mosso della costa ligure.
 
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#5
Per il prosieguo...  Mmm

Voci di corridoio parlano del Fauniera o del Colle della Lombarda, forse di una cronometro (l’organizzatore aveva dichiarato: ”Mai una cronometro, questa è una gara per scalatori puri!”), di una grande attenzione ai laghi alpini, mentre si alternano le anticipazioni sull’ultima tappa, probabilmente con l’arrivo alle Tre Cime, mentre altri dicono che si concluderà sul passo dello Stelvio…  Cool

Stay tuned!!
 
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#6
Seconda tappa: Arma di Taggia – Prato Nevoso  Km. 182 – Sabato (05 agosto 2017)
 
   

Si comincia a fare sul serio! Nulla di particolarmente originale, persino il Tour vanta un arrivo a Prato Nevoso (nel 2008, provenendo dal Colle dell’Agnello, con 100 Km senza asperità particolari da lì alla salita finale…). Il Giro è arrivato a Prato Nevoso due volte, nel 1996 (da Loano) e nel 2000 (da Genova). Molto più duro e con salite inedite (Caprauna, S.Bernardo e Casotto, almeno credo…) il percorso per arrivarci proposto da questa tappa.

Da Arma di Taggia si raggiunge Imperia e si prende la strada statale 28. Da Pieve di Teco inizia l’ascesa verso il Colle di Nava.
http://www.salite.ch/12173.asp?mappa=

Poca discesa, restando in quota e proseguendo fino al bivio per la provinciale 216, verso il Colle di Caprauna.
http://www.salite.ch/caprauna.asp?mappa=
Rispetto all'immagine la tappa si inserisce sulla salita dal bivio, tra il terzo e il quarto chilometro.

Lunga discesa fino alla provinciale 582, in località Martinetto, prendendo la salita verso il colle S. Bernardo.
http://www.salite.ch/sanbernardo1.asp?mappa=

Breve discesa fino a Garessio e si affronta quindi il Colle di Casotto.
http://www.salite.ch/casotto.asp?mappa=

Si scende a Pamparato e si prende la provinciale 183 in direzione Montaldo di Mondovì, proseguendo poi verso l’ascesa finale a Prato Nevoso.
http://www.salite.ch/pratonevoso.asp?mappa=

   
 
Tappa molto impegnativa, praticamente senza pianura, che sarebbe probabilmente affrontata con prudenza dai corridori che aspirano alla vittoria finale, cercando di tenere con sé la squadra il più a lungo possibile. Rischio che la fuga arrivi, quindi, anche se sarebbe in gioco la maglia “cielo” e la durezza della tappa potrebbe far spendere troppe energie agli avventurieri di giornata. La salita finale non dovrebbe proporre distacchi eccessivi, anche se lo spettacolo, sia durante la tappa sia all’arrivo, non dovrebbe mancare.
 
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#7
Terza tappa: Mondovì – Borgo San Dalmazzo  Km. 188 – Domenica (06 agosto 2017)

   

Domenica, conclusione del primo week end di questa immaginaria “Dieci Giorni delle Alpi”, quindi d’obbligo il tappone. Tuttavia, progettando l’intera corsa, nell’organizzare si pone il problema di non “ammazzare” troppo presto la gara, cercando così di immaginare una tappa impegnativa, spettacolare, che renda onore alle Alpi e al ciclismo, ma che non faciliti una vittoria da KO (nelle premesse, ovvio, la corsa la farebbero i corridori). 
 
   

Da Mondovì si prende la provinciale 5 per Chiusa di Pesio, proseguendo poi verso Cuneo (strade provinciali 42 e 564), da dove si passa sulla provinciale 589 verso Busca. Si raggiunge Rossana, attraverso la sp 46, e ci si immette nella provinciale 8 verso Sampeyre, da dove si inizia a scalare l’omonimo colle, che separa la Valle Varaita dalla Val Maira. 

http://www.salite.ch/7478.asp?mappa=

Dopo una salita di straordinaria regolarità (pendenza media 8,5%) si affronta una discesa impegnativa. Dopo 4 km. dallo scollinamento si incontra un bivio dove si prende la strada del vallone di Elva. Sia la salita che la discesa sono paesaggisticamente uno vero spettacolo!
A fine discesa si gira a destra per Ponte Marmora da dove parte la salita verso il Colle Fauniera (o Colle dei Morti Paura  , pendenza media 7,1% ma con i primi 9 chilometri relativamente facili, gli ultimi 12 sono tosti tosti).

http://www.salite.ch/fauniera2.asp?mappa=

Altra discesa impegnativa e tecnica fino a Demonte, proseguendo sulla statale 21 e girando, dopo poco, per andare ad affrontare la salita della Madonna del Colletto, da Festiona.

http://www.salite.ch/madonna.asp?mappa=

Sei chilometri di discesa tecnica e con pendenze irregolari per inserirsi a Valdieri sulla provinciale 22. Ultimi 12 Km. pianeggianti o in leggera discesa fino all’arrivo a Borgo San Dalmazzo.
Una tappa per scalatori ma anche per discesisti! Sul Fauniera la corsa non potrà non accendersi, anche se i corridori terranno conto dei 53 km. di distanza dall’arrivo e dell’ulteriore asperità della Madonna del Colletto. La discesa dal Fauniera potrebbe favorire ricongiungimenti ma anche attacchi in contropiede.
 
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#8
E’ una tappa che rende omaggio sia a Pantani, autore di un magnifico attacco sul Fauniera nel 1999 e con un monumento in cima che lo ricorda, sia a Coppi, con il percorso della gran fondo a lui dedicata che passa per il Fauniera e per la Madonna del Colletto.

Deciso per l’accoppiata Fauniera – Sampeyre, ho provato a disegnare questa tappa in entrambi i sensi, cercando un finale che ne stemperasse un poco l’impatto sulla classifica generale, per i motivi che accennavo sul mantenere una certa incertezza della corsa. Alla fine ho individuato il finale proposto con la Madonna del Colletto e il tratto finale, pianeggiante ma non troppo lungo.
Soltanto dopo mi sono accorto che il finale è quasi identico a quello della Bra - Borgo San Dalmazzo del Giro 1999 (in quella tappa allungato di altri 6 o 7 chilometri per un percorso dentro la cittadina).

   
 
In quella occasione vinse Savoldelli. Pantani attaccò sul Fauniera e conquistò la rosa ai danni di Jalabert.
Il versante del Fauniera scalato nel 1999 era quello da Pradleves, che conduce al Colle d’Esischie (m. 2316). In cima si può proseguire fino alla scollinamento del Fauniera (un altro chilometro e mezzo), come fatto nella tappa del 1999, o scendere verso Marmora, come percorso nella tappa del Giro 2003, proseguita sul Sampeyre dal versante del vallone di Elva.

   
 
Vinse Dario Frigo, nel Giro che Simoni si aggiudicò da dominatore.
Furono l’unico passaggio del Giro sul Sampeyre e le sole due volte in cui si è passati sul Fauniera, previsto anche dalla tappa Imperia – Santuario Sant’Anna di Vinadio del Giro 2001 che, tuttavia, non venne disputata per lo sciopero dei corridori per le perquisizioni antidoping della sera prima.

   
 
In quella tappa annullata si sarebbe passati per due delle salite proposte nella seconda tappa di questa “Dieci Giorni delle Alpi”, i colli di Nava e Casotto.
 
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#9
Quarta tappa: Fossano – Arona  km. 232  – Lunedì (07 agosto 2017)

   
 
Dopo non poche montagne, un trasferimento verso i laghi alpini, degustando strada facendo i grandi vini del Piemonte! Dal barolo al gattinara, passando da Alba e da Asti… Hic!

Partenza da Fossano, si lambisce Barolo e si prosegue verso Alba, dove si imbocca la statale 231 per Asti. La tappa passa quindi da Vercelli, proseguendo per Gattinara e Borgomanero, dove si gira per il Lago di Orta, che viene interamente costeggiato fino ad Omegna. Si raggiunge Gravellona Toce e si svolta verso il Lago Maggiore, fino a Stresa e all’arrivo di Arona.

   

Tappa lunga, in cui le squadre delle ruote veloci contrasteranno la fuga, con qualche difficoltà data dal percorso nervoso nella fase finale.
 
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#10
Quinta tappa: Como – Lecco  km. 38 (cronometro)  – Martedì (08 agosto 2017)
 
   

Nella prima idea non c’era una cronometro ma, in una gara a tappe “pretenziosa” come questa, non può mancare. Che sia allora una crono vera, adatta ai passisti, sia per attirarli in gara sia per premiare la completezza di chi va forte in montagna ma sa cavarsela anche contro il tempo. Le montagne per combattere e ribaltare l’eventuale esito della cronometro non mancano.

Da Como si prende la provinciale per Lecco, passando per Erba e costeggiando i laghi di Pusiano e di Annone prima dell’arrivo. Dal Lago di Como al Lago di Como… L’altitudine, circa 200 mt. , è quindi approssimativamente la stessa alla partenza e all’arrivo.

   
 
Primi chilometri in leggera ascesa (3, 4% al massimo), tanto spazio poi per i lunghi rapporti. Possibile rimescolamento delle carte nella generale, con le due tappe finali a fare da giudice supremo.
 
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#11
Tour delle Alpi ma le stai facendo tutte piatte Asd Apprezzo moltissimo quello che stai facendo, è una battuta.

Per l'arrivo ad Arona potevi mettere il Mottarone, che è la salita simbolo della zona, per ravvivare il finale. Ok non costeggi proprio tutto il lago d'Orta (ma fai la salita dal versante che io giudico più duro), ma viene fuori una tappa simile a quella del 2001 vinta da Simoni.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Hiko
#12
(18-05-2017, 07:48 PM)Hiko Ha scritto: Tour delle Alpi ma le stai facendo tutte piatte Asd Apprezzo moltissimo quello che stai facendo, è una battuta.

Per l'arrivo ad Arona potevi mettere il Mottarone, che è la salita simbolo della zona, per ravvivare il finale. Ok non costeggi proprio tutto il lago d'Orta (ma fai la salita dal versante che io giudico più duro), ma viene fuori una tappa simile a quella del 2001 vinta da Simoni.

Confesso ignoranza abissale, non sapevo nemmeno che il Mottarone stesse lì! Me ne sono accorto a tappa pubblicata, scartabellando le salite sul sito salite.ch . 
In ogni caso, non so se lo avrei messo nell'idea che sto seguendo. Mi sto cimentando con l'idea globale di una corsa a tappe e qualcosa a velocisti e avventurieri da pianura bisogna lasciarla, altrimenti non vengono! Certo, con un percorso di fatto molto duro, ci sarebbe il rischio di non vederli lo stesso. Allora tanto varrebbe inserire difficoltà, quanto meno buone per lo spettacolo nelle fughe, in ogni tappa. Il dislivello in sole 9 tappe è già spaventoso, comunque! (non metto il dislivello di ogni tappa perché non mi convincono i dati del programma, ma non è comunque da poco). 
Grazie in ogni caso per l'apprezzamento, io mi sto divertendo molto! E sto imparando, conoscendo strade del ciclismo, mi trovo a immaginare tappe che poi scopro essere già avvenute in passato, come accennavo non si può volare da un punto all'altro, i percorsi possibili sono tanti ma non infiniti. Dopo averla definita, ho scoperto che la sesta tappa ha la stessa partenza e lo stesso arrivo di una tappa del Giro di qualche anno fa! Il percorso però è molto diverso (il mio è più bello :D  ). 
Nel frattempo sto percependo meglio la possibile dimensione di questa ipotetica corsa, ma ne parlerò alla fine.
 
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#13
Mercoledì (09 agosto 2017) – giorno di riposo


Zzz  


(scusate l’immodestia ma, imho, questo è il post di gran lunga migliore di tutto il topic)
 
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#14
Sesta tappa: Morbegno – San Pellegrino Terme  Km. 190  - Giovedì (10 agosto 2017)

   
 
Da Morbegno si va verso Sondrio e si affronta il Passo dell’Aprica.

http://www.salite.ch/aprica.asp?mappa=

A Edolo si svolta sulla statale 42 verso Malonno, dove si prende la provinciale 294 per il Passo di Vivione.

http://www.salite.ch/vivione1.asp?mappa=

Facile discesa su strada ben asfaltata per scalare poi il Passo della Presolana.

http://www.salite.ch/presolan.asp?mappa=

Discesa verso Clusone, proseguendo per Ponte Nossa, iniziando l’ascesa del Passo di Zambla Alta.

http://www.salite.ch/zambla.asp?mappa=

Si procede in quota superando il Passo di Crocetta, senza ulteriori salite di rilievo, per la picchiata verso San Pellegrino Terme. Discesa tortuosa ma con pendenze non ripide.

   
 
Cronometro e giorno di riposo possono fare brutti scherzi ma la tappa, pur insidiosa e impegnativa, difficilmente creerà problemi ai “big”. Spazio per le fughe o, in caso di rientro dei primi, per una volata tra 20 / 40 corridori, salvo colpi di mano in discesa.


Nota: nel Giro 2011 la 18a tappa era proprio una Morbegno - San Pellegrino Terme ma il percorso fiancheggiava il Lago di Como, raggiungeva Bergamo per poi affrontare la salita da cui scendere verso l'arrivo. In comune con la tappa presentata ci sono gli ultimi 16 Km.
 
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#15
Aspetto che sia concluso e poi do un giudizio complessivo
 
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#16
tappa da fughe :D
 
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#17
Guardando i profili altimetrici di tappe del passato per verificare dettagli rispetto a quelle che sto impostando per questa “Dieci Giorni delle Alpi”, ho avuto l’impressione che qualcosa non quadrasse nei chilometraggi dello strumento di Ciclistiamo che sto usando. Ho verificato, scoprendo che tutte le distanze erano effettivamente sottodimensionate. Ho ricontrollato tutto con più siti per il calcolo delle distanze, determinando meglio il chilometraggio di ogni tappa. 
Per fortuna non mi ero "allargato" con la lunghezza delle tappe e si resta entro limiti ragionevoli. 

Ho corretto tutti i post, inserendo di nuovo le altimetrie con i chilometraggi giusti. Un lavoraccio e un bel po’ di tempo Menare  . Naturalmente, le ultime 3 tappe saranno a chilometraggio “doc”.

Queste le variazioni:
1 Sestri Levante – Diano Marina  Km. 197  (invece di 172)
2 Arma di Taggia – Prato Nevoso  Km. 182  (invece di 148)
3 Mondovì – Borgo San Dalmazzo  Km. 188  (invece di 160)
4 Fossano – Arona  km. 232  (invece di 219)
5 Como – Lecco  km. 38  (invece di 35)
6 Morbegno – San Pellegrino Terme  Km. 190  (invece di 163)
 
L’organizzazione si scusa con gli appassionati per l’inconveniente.  Boh
 
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#18
Settima tappa: Bergamo – Rovereto  Km. 197 – Venerdì (11 agosto 2017)

   
 
Da Bergamo si raggiunge Iseo e si sale lungo la provinciale 48 verso il Passo dei Tre Termini.
http://www.salite.ch/tre2.asp?mappa=
Si prosegue verso Brozzo, affrontando quindi l’ascesa verso Lodrino.
http://www.salite.ch/10902.asp?mappa=
Si scende verso Vestone e si costeggia il Lago D’Idro, proseguendo nella Valle Del Chiese, salendo a Roncone (842 mt. , non ho trovato una altimetria) e continuando sulla statale 237 verso Tione di Trento e Ponte Arche.
Si va quindi verso Riva del Garda, superando il Passo del Ballino.
http://www.salite.ch/ballino1.asp?mappa=
Si costeggia brevemente il Lago di Garda, prendendo la statale 240 verso Loppio, Mori e l’arrivo a Rovereto.

   
 
Preludio al gran finale salutando i grandi laghi alpini, che hanno accompagnato spesso il tragitto. Salite pedalabili, attraverso un percorso comunque mosso e nervoso.
 
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#19
Minchia Old mi sembri Vegni però che concentra tutte le frazioni interessanti negli ultimissimi giorni.

Dovrebbe essere il Tour delle Alpi e mi metti un solo arrivo in salita nelle prime sette tappe.

Mi disp, ma onestamente non mi garba come lo stai disegnando.
 
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#20
Può darsi che mi sia presa una sindrome da Giro D'Italia, cercando di prevedere una corsa equilibrata. In 9 tappe ce ne sono 3 meno difficili, spesso comunque con un percorso nervoso. Poi una cronometro, due tappe di media montagna (Prato Nevoso e San Pellegrino Terme, entrambe con ben poca pianura) e tre over 2000. 
La seconda (Prato Nevoso) e la terza (quella del Sampeyre e Fauniera) dovrebbero dare già una bella definizione alla classifica, pur senza distacchi irrimediabili. La cronometro potrebbe mescolare le carte. Sicuramente tutto è puntato sulle ultime due tappe. Due soli arrivi in salita, vero, forse un terzo ci stava più che bene (nella tappa di giovedì, ad esempio). Nessuna unipuerto però!
Ho più o meno definito l'intera corsa prima di iniziare a mettere le singole tappe e ho seguito quella idea. In mente avevo anche il concentrare le tappe più spettacolari nei due week end. 

Nel frattempo ho fatto pratica, sperimentato soluzioni diverse, e mi sono fatto una idea più chiara di come la corsa potrebbe essere, convincendomi che lo spazio per le ruote veloci non ha molto senso (tanto non verrebbero). Ero anche preoccupato sul farla troppo dura. 
Aveva ragione Jussi sulla durata, meglio sei o sette tappe, nove sono tante e hanno innescato l'idea di una corsa più "completa". Meglio (sei o sette tappe) anche per una ipotetica collocazione in calendario, se mai a qualcuno venisse in mente di organizzarla davvero. 
Spero che le ultime due tappe alzino un po' il livello...
 
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