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Top 10 Under 23
#1
Beccatevi un'altra top 10, stavolta di chi nella categoria Under 23 c'è rimasto. Forse ho esagerato un po' la posizione di Ciccone, ma legge su facebook quindi dovevo farlo per forza (scherzo, ci credo molto)

#10: Nathan Van Hooydonck
Porta un cognome pesante, è il nipote di Edwig, che vinse il Fiandre per due volte, e come lo zio sembra portato per le corse di un giorno. Da junior ha fatto molto bene, almeno nelle corse più adatte (va molto forte a cronometro ma non è uno scalatore, anzi in salita fa molta fatica) poi però il primo anno da Under 23 con la Bissell di Axel Merckx non è stato il massimo.
Niente di preoccupante visto che comunque è un '95 e in ogni gara che ha corso era il più piccolo. Un po' azzardato anche il calendario che gli hanno fatto fare, con Giro del Colorado e Tour of Alberta, forse un po' fuori luogo. In inverno è passato alla BMC Development e le cose potrebbero cambiare nettamente.

#9: Lennard Kamna
Cronoman fortissimo, nel 2014 nella categoria juniores ha vinto titolo nazionale, europeo e mondiale (quest'ultimo con 44'' sul secondo, che è tantissimo). Fisicamente deve crescere, ma nelle gambe ha già tantissima potenza. Ovviamente viene da dire che è il nuovo Tony Martin, ma di strada deve farne ancora un sacco. Anche perché è noto che in Germania la cronometro è curatissima già a quell'età, poi crescendo non è detto che uno si confermi (da Verona 2004 a oggi i tedeschi hanno vinto 9 medaglie nella categoria e nessuno tra chi le ha vinte è poi diventato un cronoman di livello internazionale).
Nelle corse normali non è stato altrettanto dominante, ma si è sempre difeso (ha chiuso nella top 5 tutte le corse a tappe disputate, comprese Corsa della Pace e Trofeo Karlsberg). Tra gli Under 23 serve già un salto di qualità.

#8: Davide Martinelli
Probabilmente l'anno giusto per passare era questo, ma le circostanze l'hanno impedito. Se proprio doveva rimanere bloccato nella categoria, il Team Colpack è il posto migliore in cui stare in Italia, potrà correre tutto l'anno ad alto livello e all'estero ci andrà con la Nazionale, come nelle ultime stagioni. Poi nella seconda parte di stagione possibilmente gare importanti contro i professionisti, anche sacrificando l'Avenir, da stagista o magari già con un contratto firmato.
Il 2015 può anche essere la stagione giusta per provare a togliersi la soddisfazione di conquistare una medaglia al Mondiale, sfuggita nelle ultime due edizioni (e il risultato di quest'anno brucia un po'). A cronometro ovviamente, ma anche in linea può far bene.

#7: Magnus Bak Klaris
Il secondo vincitore danese consecutivo della Roubaix juniores è probabilmente il meglio che la categoria inferiore aveva da offrire questa stagione insieme al nostro Affini (anche se sono rimasti entrambi fuori dal podio Mondiale, appena fuori). Corridore completo visto che in un mese ha vinto la Roubaix (che non sarà la vera Roubaix ma pavè sì, salite no) e poi la Corsa della Pace, che forse è la più dura delle corse a tappe della categoria. Non è velocissimo (per ora) e a cronometro non va, ma ci si può lavorare.
Correrà con la SEG, squadra Continental creata apposta per gli Under 23, insieme al Campione del Mondo Bokeloh. Qualche dubbio sui suoi margini di miglioramento, non tanto per lui quanto per i precedenti di molti suoi connazionali, fortissimi nelle categorie giovanili e poi mediocri tra i professionisti.

#6: Jack Haig
In mezzo a talenti mostruosi come Ewan e Power lui è sempre rimasto in secondo piano nelle corse più importanti (Capodarco, Avenir, Mondiali) e ha lavorato per i capitani, ma nonostante questo ha accumulato una serie di piazzamenti eccellenti (spicca un diciassettesimo posto al Tour Down Under, al quale parteciperà anche quest'anno con la selezione australiana).
Forte in salita, discreto a cronometro, diventerà un corridore da corse a tappe e magari anche da grandi giri. L'Orica-Greenedge l'ha già bloccato e dal primo agosto sarà stagista prima di passare professionista. Nel frattempo proverà a dominare in coppia con Power l'Avenir e le altre corse europee a cui parteciperà con la nazionale. Per adesso è in Australia e tra un paio di giorni si gioca il titolo di campione nazionale (nella notte è arrivato quarto nella crono vinta da Scotson)

#5: Odd Christian Eiking
Classe '94 (quasi '95) è il nome grosso del ciclismo norvegese Under 23 per questa stagione. Non che nel 2014 sia andato piano, ma alcuni suoi connazionali sono andati anche più forte (3 nei primi 5 ai Mondiali, basta questa statistica). Eiking è arrivato quarto ai campionati nazionali nella prova riservata agli Under 23, una settimana dopo ha corso anche quella per gli Elite ed è arrivato ... terzo. Il mese dopo è venuto in Italia al Valle d'Aosta e si è arreso solo al Suaza super di quella settimana.
Poi è un po' calato, ma è ci sta, e comunque non è andato piano all'Avenir, riuscendo anche ad arrivare terzo in una tappa. Naturalmente ora è nel mirino di diverse squadre (Sky in testa si dice) ma il 2015 se lo farà nella categoria Under 23 e tra i pretendenti alla Maglia Gialla dell'Avenir c'è anche lui.

#4: Silvio Herklotz
Un altro che a sorpresa non è passato professionista (poi sulla definizione di "professionista" si può discutere, visto che comunque corre nella Stolting, che non è certo una squadra dilettantistica). A sorpresa perché si è già fatto due stagioni intere ad alto livello nella categoria, ma poi a guardare l'anno di nascita ci si accorge che è un '94 quindi era stato decisamente precoce. Quest'anno così così: molto bene all'inizio con la quasi doppietta Belvedere-Recioto (battuto solo da Andreetta nella prima gara), ma poi è scomparso dalle prime posizioni, rilanciandosi alla fine con una promettente top 10 ai Mondiali.
Corridore completo (quando è in forma va molto forte anche a cronometro), non è certo il nuovo Ullrich, ma può diventare forte, specialmente nelle corse di un giorno e nelle brevi corse a tappe

#3: Giulio Ciccone
Dopo una stagione un po' sottotono per gli Under 23 italiani (normale visti i nomi che erano passati a inizio 2014) la prossima può essere decisamente migliore. La speranza che questo possa accadere è affidata ai più bravi in salita tra i nostri e in particolare a Giulio Ciccone, che naturalmente è rimasto alla Colpack. Già il 2014 poteva essere una grande stagione, ma la sfortuna gli ha tolto all'ultima tappa il piazzamento nella classifica generale dell'Avenir, che probabilmente sarebbe stato molto buono (ampiamente nella top 10).
Il contratto per il passaggio al professionismo è già pronto (2016 con la Bardiani), quindi tutta la prossima stagione può essere dedicata a crescere progressivamente e magari cercare di migliorare i risultati dell'anno scorso (Valle d'Aosta e Avenir gli obiettivi principali immagino, poi Recioto, Capodarco, magari il Mondiale).
Comunque non c'è solo Ciccone, tra gli "scalatori e simili" possono fare molto molto bene anche Edward Ravasi (sempre Colpack) e Gianni Moscon, punta della Zalf. Con un tridente così all'Avenir possiamo stare molto avanti. Anche il Mondiale può essere adatto a questi tre (Moscon in particolare) quindi teneteli d'occhio.

#2,5: Mathieu Van der Poel
Stavolta la scelta 2,5 c'è non perché avevo dimenticato Van der Poel ma perché ormai è diventata istituzionale. Lui lo conoscono proprio tutti per vari motivi ma sopratutto perché è fortissimo. Nel 2013 su strada ha corso poco (vincendo ovunque) poi si è presentato a Firenze e ha vinto il Mondiale. Nel 2014 percorso simile nella categoria Under 23 (con una vittoria in una corsa 1.1 tra l'altro) ma ai Mondiali non è riuscito a vincere, anche se in salita nell'ultimo giro era stato tra i più brillanti.
Ovviamente l'asterisco sul suo nome riguarda la divisione tra ciclocross e strada, che è un problema. Nel ciclocross è già uno dei migliori al mondo in assoluto (quest'anno solo Van Aert è andato più forte), su strada dovrà lavorare un sacco per arrivare davanti. Però è anche vero che la strada offre tante possibilità e tanti stimoli in più (già solo l'idea di provare a vincere la Roubaix o il Fiandre...). Vedremo come andrà a finire, intanto quest'anno non aspettiamocelo nelle gare classiche della categoria tipo Valle d'Aosta e Avenir, ma al Mondiale sarà lì e probabilmente da favorito o quasi.

#2: Tao Geoghegan Hart
Ha il nome più assurdo che si possa immaginare, è inglese, è fortissimo. In Italia lo conosciamo bene perché due anni fa è venuto al Giro della Lunigiana e ha massacrato i nostri (e pure Robert Power, che è finito terzo). Poi è passato Under 23 con la Bissell (la squadra di Axel Merckx) e chiaramente non ha subito ripetuto gli stessi risultati (è un '95) ma si è comunque fatto vedere. In primavera nelle corse di un giorno (quindicesimo al Fiandre, terzo alla Liegi, Under 23 ovviamente), in estate nelle corse a tappe: decimo all'Avenir e quindicesimo al Tour of Britain (quello dei professionisti).
La foto è stata scattata durante il ritiro del Team Sky, lui era con la squadra, segno che dopo essersi lasciati sfuggire i gemelli Yates con lui non vogliono correre il rischio. Quest'anno ancora con Merckx in una squadra molto forte, poi a fine stagione, dopo gli appuntamenti con la nazionale, chissà. Se la stagione dovesse andare molto bene probabilmente lo farebbero passare subito.

#1: Robert Power
Ovviamente il numero 1 è lui, la sorpresa dell'ultima stagione e il probabile dominatore della prossima. Non è facilissimo inquadrarlo, sicuramente è un corridore molto diverso dal classico cronoman australiano venuto dall'inseguimento. Non è neanche uno scalatore vero e proprio, ma in salita va fortissimo e quando è in condizione riesce a spingere anche a crono, ma non è il suo punto forte. Né Evans, né Porte, né Gerrans ma può arrivare ai livelli di questi tre e forse anche oltre. Per adesso ha conquistato le vittorie principali in Italia (Capodarco, Lunigiana, Buffoni) mentre all'estero le prestazioni migliori le ha fatte vedere all'Avenir, dove ha lottato in salita con Lopez ma le ha prese (solo dal colombiano), chiudendo secondo.
Come Geoghegan Hart è un '95, cioè l'anno scorso era all'esordio nella categoria. Invece il 2015 molto probabilmente sarà l'ultimo. Però per adesso non si sa dove andrà (ok siamo pur sempre a gennaio). Ovviamente l'Orica è in prima fila, ma occhio a tutte le altre squadre più forti, a partire dalla BMC di Allan Peiper.
 
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