Il Nuovo Ciclismo Supporter
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Ieri Van Aert ha fatto qualcosa di straordinario, unico per tanti aspetti. In questo Tour che evidenzia il talento, ed incrina le evidenze di quel trasformismo che la mefitica ed orrenda impostazione di lingua inglese ha imposto sul ciclismo, mancava ancora il suo acuto. Prima di Wout, infatti, erano stati grandiosi Alaphilippe, Van der Poel e Pogacar. Bene, anzi male, la particolarità dell’impresa del campione belga, ha risvegliato e spinto nuovamente l’osservatorio, ad assecondare le dottrine dei santoni che vivono in Engadina e dei loro discepoli dalla lingua sciolta, a predicare per Van Aert una diminuzione di peso, onde divenire corridore da GT. Un ulteriore urlo alla specializzazione dunque, la medesima che ha allontanato la gente da questo sport, che lo ha reso sovente noioso come pochi, ed ha consentito all’UCI di lanciare ulteriori fendenti alla credibilità e alla storia della disciplina.
Caro Wout, tu che hai già provato cosa significhi recuperare dopo una grave caduta come quella di due anni fa al Tour, che hai appena superato i postumi di quella appendicectomia che un tempo deviava le carriere (si veda Baldini e Gaul), che hai un peso che rappresenta bene il tuo equilibrio atletico, non farti rovinare da queste sirene. Qui non si tratta di quei due o tre chili che possono sempre rientrare nell’alveo del reversibile, ma di quel tanto di più che apre la strada all’irreversibile che compromette la vita futura, che spinge alla depressione e all’anoressia, che lancia nel dopo carriera la disperata ricerca di muscoli con l’asfissia degli anabolizzanti. Lascia perdere un Tour da anoressico e non da campione reale, anche la Gialla a Parigi non vale una vita compromessa. Corri, più che allenarti lontano dalle corse, fai quel ciclocross che oltre ad essere disciplina particolare e bellissima è l’università della preparazione per un ciclista professionista, per l’equilibrio e la salute della macchina atletica nelle sue tinte cardiovascolari, neurologiche e muscolari. Manda a fan culo certa gente, perché un Tour da competitivo lo puoi fare ugualmente. Magari non lo vincerai, perché adesso in giro non ci sono cariatidi e semicariatidi di lingua inglese su un orizzonte di modesti, ma assi veri. Alcuni anche più attrezzati di te, seppur di pochissimo.
Contribuisci ulteriormente all’evviva per quel che sei, così come l’evviva va ai magnifici Van der Poel, Pogacar, Evenepoel, Alaphilippe. Ognuno per le proprie specificità e vocazioni, ma tutti, spero, pronti a correre in bicicletta e a scegliere di allenarsi soprattutto correndo. Per meritare quegli ingaggi sovradimensionati per peso pubblicitario e intensità d’attività, rispetto a molti, troppi calciatori famosi. Già, perché sapere da un manager che una simil spalla ciclistica, un mezzo gregario insomma, popolare poco sopra una percentuale modesta rispetto ad un calciatore, percepisce uno stipendio che nella mia Inter, piena di nazionali, sarebbe il quarto......è davvero eufemisticamente "pesante".