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Danilo Di Luca
Se continua così il Giro 2009 lo vince Sastre Asd
 
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Danilo Di Luca: "Ricomincio da qui"
La nuova vita di Danilo Di Luca si chiama Amici della Bici - Kyklos. Nessuna ambizione da team professionistico, nessuna corsa per una Wild Card, nessuna Gran Fondo da organizzare o da conquistare per accumulare profitti.

Una semplice promessa. Quella fatta all'amico di sempre Fabiano Roganti. Una promessa da mantenere per dare la possibilità a tanti ragazzini di inseguire i propri sogni in sella alle due ruote.


"Conosco Danilo da una vita, a otto anni abbiamo iniziato a pedalare insieme e mi aveva promesso che prima o poi avremmo formato una squadra. E' stato di parola..." racconta Fabiano Roganti, anima della società pescarese capitanata da Domenico Cerasi, che da undici anni ha fatto del ciclismo giovanile la propria missione "In questi anni abbiamo partecipato a tutti i meeting nazionali concludendo sempre tra le prime dieci società d'Italia. Anche nel 2015 avremo una sessantina di ragazzini tesserati: giovanissimi, esordienti e alcune ragazze allieve. L'obiettivo è quello di arrivare ad allestire un team che parta dai giovanissimi per arrivare fino agli juniores" prosegue Roganti che in queste settimane ha incontrato settimanalmente i ragazzi e i genitori per le prime riunioni e per alcune lezioni teoriche.

In attesa di scendere su strada nel mese di febbraio, il "nido dei sogni" dei bambini e delle bambine che vestiranno le casacche bianco-azzurre e blu è il negozio Kyklos di Pescara di proprietà del "killer" di Spoltore. Questa la sede scelta dal team per la stagione 2015: "Ogni giorno, specie nei fine settimana, c'è tanto movimento con genitori e bambini che vanno e vengono. Qui teniamo le lezioni di meccanica e di ciclismo di base. Qui mettiamo in bici i ragazzini. Qui imparano come tenere pulita e in ordine la propria bicicletta. E' sempre una emozione nuova che mi fa tornare a quando ho iniziato ad andare in bici, avevo otto anni..." confida Danilo Di Luca "Attraverso l'attività di questa squadra vorrei far provare a tanti ragazzini la bellezza di andare in bicicletta. Fino all'anno scorso Kyklos appoggiava un team amatoriale ma volevo fare qualcosa per il ciclismo e credo che questo sia il modo migliore per dare un futuro al nostro sport".

[Immagine: mravkbd]

Dopo aver solcato i palcoscenici più importanti ed essere sceso sino agli inferi, Danilo Di Luca riparte mettendo a frutto la propria esperienza per spiegare come si agganciano i pedali, come si misurano i rapporti e come va indossato un casco. "Tutto lo staff della società è composto da persone che hanno una grande passione: mi sono lasciato coinvolgere volentieri da Fabiano e dai suoi collaboratori ed è nata questa avventura. Per i nostri ragazzi il primo impegno continuerà ad essere la scuola mentre la bici dovrà essere soprattutto un gioco che consentirà loro di crescere con una educazione diversa. Poi se qualcuno di loro dimostrerà di essere portato per il ciclismo, con il passare degli anni, avrà l'occasione per mettersi in luce".

I ragazzini e le ragazzine degli Amici della Bici - Kyklos pedalano spensierati. I polmoni si riempiono di aria fresca, le gambette mulinano veloci e gli occhi brillano di felicità: qualcuno di loro ancora non riesce a togliere le mani dal manubrio per alzarle verso il cielo, non scalano montagne mitiche, non sfrecciano a settanta all'ora sotto un traguardo che vale anni di carriera. Forse però, l'emozione più bella che il ciclismo possa regalare è proprio quella che stanno già vivendo... e Danilo Di Luca questo lo sa.

Martedì, 20 Gennaio 2015
Scritto da Andrea Fin per Ciclismoweb.net
 
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poveri ragazzini Nene
 
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Già, poveri che c'è qualcuno che gli dà l'opportunità di approcciarsi al ciclismo.
 
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Ma sticazzi, è come dire che Hitler dava ai ragazzini l'opportunità di approcciarsi alla politica. Deve andare a lavorare e basta, è stato radiato, deve sparire. Possibile che c'è sempre un'altra chance? Siamo arrivati alla settima, ottava o cosa? Si è dopato dal primo all'ultimo giorno della sua carriera, che cosa vuole insegnare?
 
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[+] A 1 utente piace il post di Gershwin
Ahah Di Luca = Hitler mi ha steso.

Gersh una cosa seria mi chiedo: ti stanno sul cazzo i dopati, ed ok va bene, ma perché continui a seguire il ciclismo che tanto sai che si dopano tutti(ora vanno tanto di moda i ritiri in altura, che guarda caso non hanno effetti troppo diversi dall'EPO)?
 
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Pensa se io sono stupido che mi lamento quanto sei stupido tu che ti lamenti di me che mi lamento
 
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In realtà io non mi sono lamentato di nulla, e nemmeno ti ho detto che sei stupido(e nemmeno mi permetterei). Ti ho semplicemente fatto notare una cosa, poi cazzi tuoi se vuoi continuare a lamentarti o fare qualcosa di produttivo eh.
 
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Non mi va di discutere con te, quindi rispondo brevemente. Il doping non è contro i miei valori, è contro la legge. Ora un ciclista trovato positivo per due volte e squalificato a vita diventa l'uomo immagine di una squadra di bambini e immagino che per la sua collaborazione riceverà anche uno stipendio perché se non fosse così l'avrebbero scritto. In più, già in queste premesse mettono ambizioni agonistiche per questa squadra "L'obiettivo è quello di arrivare ad allestire un team che parta dai giovanissimi per arrivare fino agli juniores". Come può essere legale che Di Luca partecipi a questa cosa? L'esempio dato dalle ultime vicende (questa, piepoli che allena i professionisti) è il seguente: dopo i 30 anni doparti è la cosa più intelligente che tu possa fare. Se ti va bene vinci, non ti trovano e ti ritiri dopo un paio d'anni, se ti va male ti squalificano, ti ritiri e trovi immediatamente un'altra occupazione nel ciclismo, se sei stato radiato non importa, nel ciclismo c'è un posto per tutti
 
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[+] A 1 utente piace il post di Gershwin
Non è che riceve uno stipendio, la squadra è sua o comunque è finanziata dalla sua azienda.
Per ora non ci sono norme che vietano questo e sarebbe anche complicato introdurle, visto che non riguardano più solo l'ambito sportivo. E' proprio un altro lavoro ed da una parte è anche giusto che non considerato l'aspetto sportivo, non puoi mica limitare le possibilità di una persona nell'aprire un'attività. Anche se sicuramente per dei ragazzini affidarsi ad un pluri-dopato è diverso che per una squadra di professionisti...
 
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Dovranno essere legati alla Federazione in qualche modo, boh. Comunque immagino che la parte burocratica si possa aggirare senza problemi in effetti
 
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Di Luca, Bestie da vittoria
L'abruzzese racconta il doping in un libro che sta per uscire

Nel 2013 è stato squalificato a vita dopo una carriera nella quale ha vinto tanto e tanto è stato discusso. Ora Danilo Di Luca affida ad un libro il racconto della sua carriera e, soprattutto, il suo rapporto con il doping. «Bestie da vittoria» è il titolo del volume (288 pagine, 17,50 euro) che sarà in libreria da martedì 26 aprile.
Già il titolo chiarisce il contenuto: «Il doping non dà dipendenza ma è uno strumento di potere: chi vince porta soldi. A se stesso, alla squadra, agli sponsor».
L'abruzzese racconta di aver iniziato a doparsi nel 2001, dopo aver visto che tanti corridori che batteva tra i dilettanti andavano più forte di lui tra i professionisti. «Testosterone, Epo, cortisone. Il medico non può farti la ricetta e allora te li procuri da solo, nelle palestre o su internet. Nell'ambiente tutti sanno».
E ancora: «Metti il laccio e ti fai l'iniezione, come un tossico. Quando capita un fuorivena, riprovi con l'altro braccio. Anche sottocute nella pancia, alle gambe... Fa parte del mestiere. Se ti beccano, vuol dire che hai sbagliato i tempi perché tutti sanno quante ore devono passare per non risultare positivo».
Infine un passaggio dedicato a Marco Pantani: «L'hanno fregato al 300%. Era in testa al Giro, aveva dieci minuti di vantaggio e mancava solo una tappa. In quelle condizioni non rischi, è chiaro».

tuttobiciweb.it
 
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Non vedo l'ora di non comprarlo...
 
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Hai finito la carta igienica, manu?
 
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Che figata Sbav

E' Danilo Di Luca il più grande corridore di tutti i tempi? Credo proprio di sì.
 
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Pensare che i tre romanzi di Svevo li ho pagati poco di più è da Facepalm

Il titolo potrebbe essere anche invogliante, ma non credo che 'sto libro possa contenere chissà quali sconvolgenti verità o rivelazioni: il ritornello del "fai tutto da solo ecc" dice tutto. Temo sia solo un modo per tirar su un po' di pecunia... :-/
 
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I romanzi di Svevo fanno abbastanza cagare quindi ci sta
 
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Sicuramente Svevo non aveva il carisma di Danilo Di Luca.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
@Paruzzo : alla prossima uscita di questo tipo è reputazione negativa sappilo
 
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Correró il rischio tanto ci sarà qualcuno come ANTONELLA PELLEGRINI per ridarmi una reputazione positiva e ribadisco che ho trovato La coscienza di Zeno indigeribile
 
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