14-01-2014, 12:30 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-11-2014, 05:47 PM da SarriTheBest.)
11a Tappa
Pamplona - Santuario de San Miguel de Aralar
(151,0 km)
Presentazione
Anche nell'11esima tappa il percorso conduce ad un luogo di antichissima spiritualità, serenamente disteso su un altopiano erboso, affaccio panoramico su buona parte della Navarra. C'è un complesso di edifici di età carolingia, il Santuario di San Miguel in Excelsis, sulla Sierra de Aralar. Ma, tutt'intorno, resti di dolmen punteggiano i prati. Zona meta di pellegrinaggio da epoche ancora più remote. C'è una nuova via che vi conduce, uno scarno sentiero cementato, che può costituire una discreta via crucis per chi non incontrasse una giornata di buona gamba. Tra le irregolari e repentine rampe della diabolica strada di recente costruzione, non si contano i cambi di pendenza, alternati a brevissimi respiri. Ad altitudine diversa, per ruvidezza ed irregolarità, fa eco alla più celebre Bola del Mundo. Sono 10 chilometri per un dislivello medio, nemmeno 800 metri, costellati di cambi di pendenza; ci sono alcuni tornanti, ma pochi. Pochi anche i punti di riferimento, la strada risale un versante roccioso lievemente ombreggiato da faggi e bassi arbusti, si intravedono le antenne sommitali solo nell'ultimo chilometro, quando ormai i lastroni di cemento stanno per sfociare nella più gentile strada che sale da Lekunberri, a 500 metri dal Santuario. Poco altro, nella tappa: il Puerto de Lizarraga, affrontato dal versante più delicato, è un semplice aperitivo, poco adatto anche per anticipi, visto il non brevissimo fondovalle (quasi 15 km) seguente, impresa difficile difendere poche manciate di secondi raggranellabili in cima. Ancora una volta, dunque, la Vuelta preferisce concentrare le emozioni su un arrivo in salita secco e dal sapore esotico, alla ricerca del nuovo. Questa corsa d'altra parte ha da sempre un'anima progressista. Il tradizionale disegno dai sapori forti, mordi e fuggi, tappe non lunghe, da guerriglia, viene fino a qui, tappa 11, rispettato. Soltanto, qualche fuoco d'artificio in meno, complessivamente parlando, riguardo alle pendenze. Tutta un'altra cosa è la storia che raccontano i luoghi, isole di pace antichissima in una terra per secoli frontiera culturale ed etnica tra il nord e il sud del mondo antico. San Miguel de Aralar tramanda leggende di respiro trobadorico. Un reduce degli scontri con i mori pellegrinava da queste parti trascinandosi appresso catene, retaggio di una antica penitenza. Vi incontrò un drago e San Michele. Fu l'arcangelo a liberarlo da entrambi i pericoli nel luogo dove eresse il santuario. Ogni storia di pace è sempre storia di libertà.
(cicloweb.it)
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