https://sporza.be/nl/2019/09/16/mettepenningen-na-iowa/
Mi trovo particolarmente d'accordo sul discorso che riguarda la globalizzazione.
Quanti benefici ha portato la Coppa del Mondo a un paese come gli Stati Uniti dal punto di vista sportivo? Pochissimi, al di là della presenza degli atleti europei e della nascita di un paio di gare a inizio settembre (anche se il Cross Vegas non esiste più e il calendario del resto dell'anno florido era e florido è rimasto).
I belgi e gli olandesi peraltro stanno troppo poco tempo per aiutare i corridori di casa a migliorare e l'unico modo che hanno per farlo è rimasto, anche dopo il 15/16, andare a correre in Europa. In buona sostanza, non è cambiato niente.
Di traino per i giovani neanche a parlarne, dando un rapido sguardo al numero dei partecipanti ai campionati nazionali juniores si vede come si sia mantenuto uguale, con qualche oscillazione verso il basso, a quello degli anni che hanno preceduto l'arrivo della Coppa del Mondo negli Stati Uniti. Nulla a che vedere con l'aumento che è seguito ai mondiali di Louisville (25/30 praticanti in più).
Tra l'altro dieci anni fa non era raro trovare una bandiera a stelle e strisce nella top 10 delle gare che contano, mentre adesso è solo un lontano ricordo. Forse si stava meglio quando si stava peggio, ossia quando di globalizzazione non si parlava neanche.
Perché a guardarla così appare chiaro che nel nome della globalizzazione si è ingrossato solo il portafoglio dell'UCI.
Fare una squadra sul modello del Centre Mondial che raggruppi i migliori prospetti al di fuori delle nazioni storiche e consenta loro di sostenere le spese necessarie per fare i cross europei pareva brutto eh.