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Il bar del Giro d'Italia 2019: favoriti, analisi e chiacchiere!
Il bar si avvia verso la chiusura  Triste 
Bilancio in attivo, comunque, con la sola vendita di Cedrata al Paglia abbiamo ripagato l'affitto! 
Ancora aperti qualche giorno, in ogni caso, mentre si sbaracca spazio per un buon bicchiere in compagnia, commentando il Giro con una visuale più globale. 

Il percorso "con il dislivello più alto" e "l'ultima settimana tremenda" lo abbiamo ben individuato prima del Giro e tale si è dimostrato. Il nulla cosmico fino alla dodicesima tappa (fatte salve le due crono, troppo poco) è stato davvero brutto, così come la concentrazione in 4 giorni di tutte le tappe che contavano davvero. Pesa solo un poco l'assenza del Gavia (con un piano B molto modesto), più rilevanti i finali un po' annacquati e l'assenza di un vero tappone negli ultimi giorni, troppo poco una ventesima tappa solo discreta, buona al massimo come antipasto dolomitico non come portata principale. 

Fattore positivo l'assenza di squadre dominanti e di strategie più lineari, con una corsa aperta, a volte fino ai limiti della confusione. Prepariamoci, al Tour rivedremo con tutta probabilità il nostro "amato" trenino, Ineos e non Sky ma, come è noto, "Rosa che se rosa non fosse sempre rosa sarebbe...". 

Meno positiva la totale mancanza della squadra di Roglic. D'accordo il venir meno di De Plus ma è stato anche evidente come non vi sia stata una preparazione adeguatamente mirata dei principali alfieri dello sloveno. Il solo Bouwman ha fatto il suo, Kuss e Tholoek da doppio punto interrogativo. Questo ha inciso su una condotta molto prudente di Roglic, per lui inconsueta (e sentirlo definire robot dalla squadra RAI è stato da brividi... Dove sta scritto che la cronaca deve essere così provinciale, stupidamente nazionalista e spesso antisportiva?). 

Questo ci porta al momento chiave del Giro. Una Movistar fino a quel momento sotto tono nelle crono (con l'idea di un Carapaz in palla, ma che aveva dovuto concedere anche 46" per una foratura nella terza tappa,  e di un Landa non in condizione) lancia Landa all'attacco. Dietro problema meccanico per il fortunatissimo Lopez, mentre i migliori si guardano, quando Nibali si sposta parte Majka, seguito da Carapaz. Nibali (che sta benino ma senza troppa benzina, mia sensazione) attende la reazione di Roglic, che non arriva. Alla fine tirerà lo sloveno ma senza spingere molto, fatti salvi degli scatti per cercare di staccare Nibali, schermaglie e aperta quanto inutile rivalità, almeno in quel momento. Un semplice accordo gli avrebbe consentito di gestire meglio, difficile pensare che non potessero raggiungere almeno Majka, arrivato stremato a 29" da Carapaz. 
Una nota stonata, che a mio avviso ha tolto qualcosa alla corsa. Ovvia l'idea di Nibali di seguire lo sforzo dello sloveno nell'inseguire per poi cercare di staccarlo, ragionevole la prudenza di Roglic (che stava bene ma non benissimo). Abbastanza sciocco (e presuntuoso) il concedere tanto agli avversari, bastava darsi i cambi, nessuno dei due ne aveva per fare la differenza e il Giro era ancora lungo. 

Screzio che lascia strascichi e che getterà la sua ombra anche nelle tappe successive, altrettanto assurdo il mancato inseguimento a Carapaz il giorno dopo. Alla fine per vincere un Giro ogni tanto bisogna pedalare in prima persona, cosa avvenuta solo tra Barhein e Movistar per distanziare Roglic dopo il Mortirolo. 
C'era stata già la caduta di Roglic, però, che ha evidentemente inciso molto, a occhio senza quella caduta Roglic avrebbe perso meno in più occasioni e avrebbe avuto la chance di portare a casa il Giro. 

Molto sgradevoli diverse dichiarazioni di Nibali e del suo team, la rivalità ci sta ma si possono dire le stesse cose continuando a rispettare l'avversario. Una "spesa" nervosa che ha forse logorato entrambi. 
Senza le schermaglie nate a Lago Serrù, Carapaz avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per cercare di recuperare il gap. Non è detto che non ci sarebbe riuscito ma lo spazio per ottenere abbastanza dalla sua superiorità in salita non era molto. 

Alla fine un degno vincitore, grande condizione e ottimo in salita, coadiuvato da una squadra all'altezza. Senza il problema meccanico e la successiva caduta sul Civiglio Roglic se la sarebbe giocata, con Nibali probabile terzo. Dati i valori in campo sarebbe stato il giusto podio.
 
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RE: Il bar del Giro d'Italia 2019: favoriti, analisi e chiacchiere! - da OldGibi - 03-06-2019, 11:14 AM

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