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Il nuovo ciclismo
#21
Vero, come non darti ragione.
Comunque io parlo sempre dell'Italia, che conosco.
Non so se in altre nazioni, come Francia o Belgio siano messi male come da noi, magari lì il ciclismo è meno uno "sport da vecchi" come in Italia.
 
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#22
(30-09-2023, 04:44 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: I vecchi appassionati hanno un'età media di 67 anni.

Li perderesti comunque.


Arrabbiato  A nome della categoria, protesto vibratamente!
 
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#23
(30-09-2023, 03:36 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto:
(30-09-2023, 02:17 PM)jan80 Ha scritto:
(29-09-2023, 10:46 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Impara l'italiano Jan, che sarebbe ora.

Siete talmente somari che effettivamente una corsa sono appena riusciti a pilotarla e non ve ne siete nemmeno accorti.

Ma c'è poco da pilotare quando sei talmente superiore alla concorrenza.

@Verza: scritto sopra, mi dispiace tu non abbia capito. Della bellezza intrinseca del ciclismo non frega una mazza a nessuno. Al giorno d'oggi devi vendere la serie TV di poche ore e i reel sui social. Che la tappa dell'Angliru fosse ridicola è ininfluente, dal momento che si può abbondantemente ricamare sull'attacco di Roglic.
Se per pilotato parli della vittoria di Kuss non ci sarebbe niente di pilotato,visto che da che mondo e mondo la maglia in squadra non si attacca,soprattutto se ha le potenzialità per portarla al traguardo finale.
Ormai sei 1 anno che continui a gettare cacca sul ciclismo,se non ti piace non capisco perchè lo commenti a fare.....vai sulle corse di cavalli che magari ti dieverti di più

Non stavo manco parlando di ciclismo pedalato, ma mi rendo conto che sia troppo complesso per te.

Comunque sono libero di parlare del cazzo che mi pare senza dover rendere conto a nessuno, men che meno a te, una persona di cui non so nulla se non che l'acume gli fa difetto.

Io leggo solo uno che di ciclismo ne capisce poco,la bici  vista solo in vetrina e siccome scrive ed ha fatto il moderatore per diversi anni ha un gran seguito......resta il fatto che di ciclismo e passione per questo sport non ne hai,oltre ad essere offensivo con chi non ha le tue stesse vedute Facepalm Facepalm
 
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#24
Mi sa che, tecnicamente, di ciclismo ne capisco più di te, dal momento che ho ricevuto attestati di stima da gente che con la bicicletta ha fatto molto più di te....e del resto te non sappiamo manco chi cazzo sei.

Comunque sia, la cosa mi tange pochino. Nella vita faccio altro e gli affari vanno bene, non ho bisogno di "capirne di ciclismo". Lascio a te volentieri il titolo di "esperto di ciclismo", se proprio ci tieni. Io sono sereno con le dimensioni del mio cazzo. Te magari no, ma al tuo posto mi preoccuperei delle dimensioni di qualcosa che sta un po' più su.

Io non sono offensivo con nessuno, se non vengo attaccato. Tu volevi dirmi di cosa devo o non devo parlare, ragion per cui credo di avere tutte le ragioni per mandarti a quel paese.
 
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#25
NO se ti leggi sei tu che hai attaccato per primo.....solo perche' non la penso come te,ovvero che il ciclismo è marcio e completamente pilotato.
Mesi fa dicevi che WVA era un dopato perche' vinceva tutte le gare cross,poi sei stato zitto appena le cose sono tornate al proprio posto,ovvero MVDP ha vinto tutte le gare importanti ed il belga ha fatto quello che sempre faceva....il piazzato.
Il ciclismo ha le sue rogne,ma stai pur certo che di sporcizia ne trovi tanta meno che altri sport,oggi l'unica cosa che puo' far storcere il naso,che sia in mano a 2 squadre,con poi qualche altro fuoriclasse ( Remco e MVDP) che vincono il 90% dell corse importanti e storiche,ma i soldi fanno questo,di certo il pilotato come termine va usato quando ci si mette d'accordo,cosa che al max oggi succede solo tra compagni di squadra.
 
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#26
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

Io ho aperto un topic parlando del fatto che gli elementi tradizionali del ciclismo, già in via di estinzione, spariranno perché il prodotto ciclismo sta subendo una metamorfosi. E tu te ne sei uscito parlando di camorra.

Le vittorie di MvdP, comunque, non smentiscono nulla. MvdP in altra epoca vincerebbe 40 gare l'anno tipo Maertens (che tu non sai manco chi cazzo sia). Qua deve giocarsi tutte le carte su pochissime gare per riuscire a battere gente che fino a pochi anni fa non gli prendeva manco la targa.

Ti converrebbe, poi, non tirare fuori gli altri sport, dove i dirigenti che la fanno fuori dal vaso non la passano liscia come McQuaid, Verbrugghen e compagnia.

Purtroppo non sai veramente di cosa parli. Continua a fare i post sulle gare dove ti spompini da solo e lascia perdere argomenti che sono troppi grandi per te.

Ps: mo vado a lavorare, buonaserata.
 
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#27
Io non conosco il ciclismo??si certo.....
Che il ciclismo sia cambiato credo sia evidente,basta vedere che i veri fondisti fanno fatica,ma sinceramente io preferisco questo ciclismo a quello per dire anni 90,tappe da 270km e noia mortale.
L'unica cosa che questo ciclismo sta creando,problemi per atleti,perchè certi ritmi e stile di vita li tieni solo per qualche anno,se non sei un Valverde o Pozzovivo che vivono solo per il ciclismo
 
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#28
(30-09-2023, 05:05 PM)OldGibi Ha scritto:
(30-09-2023, 04:44 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: I vecchi appassionati hanno un'età media di 67 anni.

Li perderesti comunque.


Arrabbiato  A nome della categoria, protesto vibratamente!

Carissimo, scherzi a parte sta giusto qui il punto. 
I numeri li facevano i tantissimi appassionati di uno sport popolare. 
Non era gente che guardava il ciclismo perché c'erano degli elementi che spesso rivendichiamo, ma guardava il ciclismo perché il ciclismo era appunto uno sport popolare.
Quella gente avrebbe guardato il ciclismo anche se le gare fossero state lunghe quanto le attuali, per dire. 
Quella base si è erosa per ragioni fisiologiche. E non è stata rimpiazzata (proprio numericamente).

Quelli che guardano il ciclismo non hanno gusti diversi da quelli che lo guardavano negli anni 70.
Richiamo la tua attenzione su questo aspetto, perché i piani sono differenti. 

Le istanze che hanno portato agli accorciamenti, le spinte che hanno ridotto le crono, gli intrallazzi che hanno condotto a questa sperequazione di risorse e a queste posizioni dominanti si collocano su di un piano. 
Su di un altro piano sta la gente che, sempre in numero minore, si è trovata sto ciclismo.
O non ha mai conosciuto un altro ciclismo, o non lo distingue oppure, come jan80, gli piace di più che quello "anni '90" (sigh).
Chiaro che queste persone si accontentano di tutto, puoi dargli in pasto ciò che vuoi che tanto gli va bene. 

Qui il punto. Il fondo, il crono e una perequazione almeno dignitosa di risorse che permetterebbero a un sacco di atleti di non fare la figura dei cazzoni non sono gli elementi su cui far leva per vendere meglio un prodotto poco vendibile (perché obiettivamente il ciclismo è una anacronistica rottura di cazzo per la vita che si fa nella società moderna e per come funziona la tv).
Io non so se i documentari, Amazon e tutta la costruzione di Luca si tradurrà in realtà però fila. Fila come idea che questo prodotto deve essere veicolato nella dimensione attualistica del "mainstream". 

A me fila tantissimo in funzione di quegli elementi, che non torneranno più perché non interessano più salvo che a noi quattro scemi. 
Sto discorso ho provato a farlo qualche tempo fa, è ancora scritto in questo forum, parlavamo dei GT al cesso quando il cesso era ancora smaltato. 

E infatti siamo noi quelli tra il disilluso e l'avvelenato, guarda come stanno bene gli altri. 
Guarda come sta bene jan80, col suo ciclismo breve e divertente, pieno di colpi di scena e di fenomeni. 
Coi suoi avvincenti giri dalle tappe non di 270km però con la diretta integrale e un antidoping a cui non la si fa.
 
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#29
Il discorso di Primo è interessante e io mi ci collego per chiedervi: ma secondo voi un tredicenne che per caso dovesse vedere una bella tappa del Tour di questi ultimi anni potrebbe diventare un appassionato dello sport?
 
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#30
Amico Samu dovresti fare un'altra domanda: quante chance ci sono che un 13enne becchi il momento clou di una bella tappa del Tour in TV? E quante chance ci sono, invece, che guardi una serie su Netflix/Prime?
 
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#31
(30-09-2023, 06:22 PM)Primo della Cignala Ha scritto:
(30-09-2023, 05:05 PM)OldGibi Ha scritto:
(30-09-2023, 04:44 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: I vecchi appassionati hanno un'età media di 67 anni.

Li perderesti comunque.


Arrabbiato  A nome della categoria, protesto vibratamente!

Carissimo, scherzi a parte sta giusto qui il punto. 
I numeri li facevano i tantissimi appassionati di uno sport popolare. 
...


Mi hai fatto venire in mente un ricordo di mia madre: Palermo fine anni 40 - primi anni 50, la domenica molte famiglie si organizzavano per una gita. Si andava a piedi, fino a Romagnolo (mare) o fino alle campagne di San Martino / Monreale, gruppi di 30 - 40 - 50 e più persone. Ore di camminata, tante chiacchiere. Pranzo al sacco, ovviamente: assaggi le mie sarde a beccafico... Io ho preparato gli anelletti... La fisarmonica, che magari aveva già accompagnato momenti della camminata, dava il via alle danze. Altre ore di camminata per il rientro! 

Oggi una giornata del genere è di fatto impensabile (già ai tempi della mia gioventù sarebbe stata "fuori dal mondo"), eppure ho l'intima convinzione che se si costringessero una dozzina di famiglia a vivere una esperienza simile, tornerebbero a casa con un senso di bellezza che oggi è raro vivere e ne conserverebbero un ricordo straordinario. Certo, bisogna trovare chi porta e sa suonare la fisarmonica...  Mmm 

Il ciclismo di allora ne era uno specchio, fatica impressionante e ben pochi guadagni ma tanto amato. Bartali, Coppi e i loro successori hanno contribuito non poco alla rinascita del nostro Paese. E' un sentimento / fascino che alcuni avvertono ancora, che senso avrebbe altrimenti salire sulle rampe di una salita per veder passare la corsa... 

Il business detta le condizioni, noi siamo solo mandrie di fruitori, che magari campano a fatica. Cosa resterà del ciclismo non lo so, eppure ancora oggi, a volte, sa essere molto bello. Ma è raro e spesso non sai nemmeno cosa stai guardando. 
 
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#32
Samu, molto francamente, i teenager che conosco io considerano il ciclismo una roba abbastanza da sfigati.
Gli occasionali che conosco, invece, ogni tanto mi parlano del Tour e ogni tanto della serie (tipo quella sui Movistar, ammesso che lo sia perché non ho mai avuto occasione di vederla).
 
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#33
La mia era una domanda retorica, nel senso che anche i miei amici, non tredicenni, ma siamo sui 24/25 anni la pensano così. Infatti avevo anche specificato per caso, intendendo che non si mettono di certo a guardarlo spontaneamente.
Comunque reputando da sfigati lo sport, lo stesso ne consegue per la serie Netflix, almeno per chi conosco io.
E ovviamente nessuna distinzione tra Tour o altre corse, è tutto uguale...
 
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#34
(30-09-2023, 07:51 PM)Primo della Cignala Ha scritto: Samu, molto francamente, i teenager che conosco io considerano il ciclismo una roba abbastanza da sfigati.
Gli occasionali che conosco, invece, ogni tanto mi parlano del Tour e ogni tanto della serie (tipo quella sui Movistar, ammesso che lo sia perché non ho mai avuto occasione di vederla).

Esattamente,i ragazzini difficilmente vengono rapiti dal ciclismo in TV in ogni caso,soprattutto in Italia dove esiste solo il calcio,magari in Belgio il discorso sarebbe il contrario.
Comunque io continuo a non capire,vogliamo ancora un ciclismo come Armstrong o anche come Indurain,ma pure quello di Froome e Sky,dove si aspetta l'ultima salita e non si vede uno scatto?
Oggi nel bene o nel male il ciclismo e piu' divertente,si parte anche a 100km dal traguardo,le squadre si sono importanti ma non fondamentali,perche' si la Jumbo e' forte,ma Vingegaard il Tour lo vinceva anche senza essere in Jumbo,cosi come Roglic il Giro e la Vuelta la vinceva comunque Roglic o Vingegaard indipendentemente da Jumbo.
Oggi abbiamo un ciclismo a 2 velocità dove i fuoriclasse vincono sempre ( ma cosi deve essere) perche' se uno di base da madre natura ha un motore 2000 in ogni caso non puo' prenderele da uno che ha un motore 1500,mentre in anni di doping pesante la bilancia con grossi carichi farmacologici poteva cambiare.
Per quanto riguarda oggi,c'e' doping?per me si,ma certamente meno che in passato,ci sono motorini in gruppo,secondo me no,ma in passato certamente si.
Quindi scambierei questo ciclismo con quello del passato??assolutamente no.....detto questo non critico che ama piu' il ciclismo del passato,io alla fine ho preso la passione quando avevo 13 anni seguendo il Giro 1994 e tifando Indurain,ma nonostante questo preferisco il ciclismo moderno.
Che poi questo ciclismo piace a tutti o quasi,basta pensare che non appena fanno una tappa stile anni 90-2000,dove vanno al pascolo,la gente inizia subito a criticare,che il piu' delle volte sono quelli che vorrebbero un ciclismo all'antica Mmm Mmm 
Ringraziamo che abbiamo Pogacar,Remco e MVDP,perche' il ciclismo sarà pure cambiato,ma tanto lo si deve a loro
 
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#35
Gianni non puoi essere serio, dai.
 
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#36
(30-09-2023, 07:48 PM)OldGibi Ha scritto:
Mi hai fatto venire in mente un ricordo di mia madre: Palermo fine anni 40 - primi anni 50, la domenica molte famiglie si organizzavano per una gita. Si andava a piedi, fino a Romagnolo (mare) o fino alle campagne di San Martino / Monreale, gruppi di 30 - 40 - 50 e più persone. Ore di camminata, tante chiacchiere. Pranzo al sacco, ovviamente: assaggi le mie sarde a beccafico... Io ho preparato gli anelletti... La fisarmonica, che magari aveva già accompagnato momenti della camminata, dava il via alle danze. Altre ore di camminata per il rientro! 

Oggi una giornata del genere è di fatto impensabile (già ai tempi della mia gioventù sarebbe stata "fuori dal mondo"), eppure ho l'intima convinzione che se si costringessero una dozzina di famiglia a vivere una esperienza simile, tornerebbero a casa con un senso di bellezza che oggi è raro vivere e ne conserverebbero un ricordo straordinario. Certo, bisogna trovare chi porta e sa suonare la fisarmonica...  Mmm 

Il ciclismo di allora ne era uno specchio, fatica impressionante e ben pochi guadagni ma tanto amato. Bartali, Coppi e i loro successori hanno contribuito non poco alla rinascita del nostro Paese. E' un sentimento / fascino che alcuni avvertono ancora, che senso avrebbe altrimenti salire sulle rampe di una salita per veder passare la corsa... 

Il business detta le condizioni, noi siamo solo mandrie di fruitori, che magari campano a fatica. Cosa resterà del ciclismo non lo so, eppure ancora oggi, a volte, sa essere molto bello. Ma è raro e spesso non sai nemmeno cosa stai guardando. 

Bellissimo post Angelo, ma qua ci avviamo verso discorsi più grandi.

Purtroppo, in questo paese in special modo, ma direi in tutto l'occidente, hanno cresciuto, negli ultimi decenni, dei bamboccioni abituati ad avere tutto subito e incapaci di comprendere il valore della fatica.

Gente il cui concetto di "qualità della vita", con cui si riempiono la bocca, è passare le serate sul divano a guardare Propaganda Live mentre scrivono tweet a manetta sullo smartphone. Gente che non ha idea di cosa voglia dire lavorare, risparmiare e realizzare i propri progetti. Perché sono troppo pigri per coltivare l'ambizione di costruire qualcosa durante la loro vita.

Questi sono quelli che per chiedere a una di uscire le scrivono su whatsapp o instagram. Detto in una lingua che tutti possono capire: 'sta gente non sa manco trovare la voglia di trombare, figurarsi quella di guardare una corsa ciclistica.

Serve un altro prodotto, un prodotto di breve durata che tenga costantemente attaccato allo schermo il bradipo di turno. E quel prodotto, che funziona e funzionerà, cozza con le esigenze di noi rappresentanti di una sparuta minoranza, che conosciamo il vero valore di una crono di 60 km o di una tappa di 250 km con 5 colli di prima categoria/hors categorie.
 
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#37
Tra 2019 - 2021 circa mi sembrava che il ciclismo fosse cambiato in meglio e, al di là di alcuni sprazzi ambigui come il Giro 2020, credevo veramente in questo miglioramento fino a non moltissimo tempo fa.
E questo perché la spettacolarità di alcune corse ci aveva guadagnato. Ci aveva guadagnato il ciclismo nel fatto che il vincitore del Tour finalmente si mettesse a correre anche la Ronde van Vlaanderen o la Milano-Sanremo.
La nuova piega che si stava prendendo mi sembrava quasi - per alcuni versi - un ritorno al passato, ed ero contento.
Ricordo che anche in questo forum si faceva riferimento al fatto che era sempre successo, prima della iperspecializzazione, che i corridori dei grandi giri non disdegnassero le classiche di primavera e che chi aveva il talento di un (Pogacar?) o Evenepoel, in passato, si sarebbe sempre messo in gioco anche ad un "Fiandre".

Poi sono arrivati una serie di episodi spiacevoli: un corridore italiano che diventa il miglior ciclista per le gare di un giorno per qualche mese e che poi ha un infarto, il Giro d'Italia più brutto della storia, la ribalta danese proprio nell'anno in cui il Tour parte dallo Jutland e infine una squadra che dimostra di andare più delle Red Bull della Formula 1. E ogni giorno che passa lo dimostra sempre di più.

A questo punto a me sembra di vedere uno spettacolo veramente artefatto che qualche volta è anche divertente da guardare, ma per non farsi venire il sangue amaro serve l'adeguata consapevolezza sulla situazione circense.
 
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[+] A 5 utenti piace il post di Giugurta
#38
(30-09-2023, 10:09 PM)jan80 Ha scritto:
(30-09-2023, 07:51 PM)Primo della Cignala Ha scritto: Samu, molto francamente, i teenager che conosco io considerano il ciclismo una roba abbastanza da sfigati.
Gli occasionali che conosco, invece, ogni tanto mi parlano del Tour e ogni tanto della serie (tipo quella sui Movistar, ammesso che lo sia perché non ho mai avuto occasione di vederla).

Esattamente,i ragazzini difficilmente vengono rapiti dal ciclismo in TV in ogni caso,soprattutto in Italia dove esiste solo il calcio,magari in Belgio il discorso sarebbe il contrario.
Comunque io continuo a non capire,vogliamo ancora un ciclismo come Armstrong o anche come Indurain,ma pure quello di Froome e Sky,dove si aspetta l'ultima salita e non si vede uno scatto?
Oggi nel bene o nel male il ciclismo e piu' divertente,si parte anche a 100km dal traguardo,le squadre si sono importanti ma non fondamentali,perche' si la Jumbo e' forte,ma Vingegaard il Tour lo vinceva anche senza essere in Jumbo,cosi come Roglic il Giro e la Vuelta la vinceva comunque Roglic o Vingegaard indipendentemente da Jumbo.
Oggi abbiamo un ciclismo a 2 velocità dove i fuoriclasse vincono sempre ( ma cosi deve essere) perche' se uno di base da madre natura ha un motore 2000 in ogni caso non puo' prenderele da uno che ha un motore 1500,mentre in anni di doping pesante la bilancia con grossi carichi farmacologici poteva cambiare.
Per quanto riguarda oggi,c'e' doping?per me si,ma certamente meno che in passato,ci sono motorini in gruppo,secondo me no,ma in passato certamente si.
Quindi scambierei questo ciclismo con quello del passato??assolutamente no.....detto questo non critico che ama piu' il ciclismo del passato,io alla fine ho preso la passione quando avevo 13 anni seguendo il Giro 1994 e tifando Indurain,ma nonostante questo preferisco il ciclismo moderno.
Che poi questo ciclismo piace a tutti o quasi,basta pensare che non appena fanno una tappa stile anni 90-2000,dove vanno al pascolo,la gente inizia subito a criticare,che il piu' delle volte sono quelli che vorrebbero un ciclismo all'antica Mmm Mmm 
Ringraziamo che abbiamo Pogacar,Remco e MVDP,perche' il ciclismo sarà pure cambiato,ma tanto lo si deve a loro

grazie, mi hai risparmiato la fatica di scrivere. 
tra l'altro anche io mi sono appassionato al Giro 94.


che poi, il trio jumbo in parata non è piaciuto a nessuno. ma c'è anche chi si ricorda il trio mapei alla roubaix o il trio gewiss alla freccia. non è che non c'erano i dominatori in passato. Indurain ha vinto 5 tour di fila. All'epoca ero un ragazzino e mi piaceva cosi, ma come Jan80 preferisco l'era dei Vingegaard, dei Pogi, dei VdP, dei Van Aert, dei Jumbo in parata.
 
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#39
Perdonami And, ma proprio non hai colto il punto.

Il ciclismo anni '90 era il padre di questo.

L'unica cosa che aveva in più era la non necessità di snaturarsi.

Il ciclismo veramente bello era quello delle epoche precedenti. Posto che qualche ruberia si è vista anche prima della crono dei Campi Elisi dell'89.

Ed era bello il ciclismo del biennio 2010-2011.

Oggi, comunque, le corse di un giorno sono abbastanza spettacolari. Ma il punto, ripeto, non è se questo ciclismo è bello o brutto.
 
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#40
A me sembra che nel biennio 2010-2011 siano stati tolti il Tour e Giro a Contador.......ottimo biennio direi!!!
 
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