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Se c'è un grande giro che può risentirne è la Vuelta, non certo il Tour. Ora non mi va di approfondire per farmi un'idea, l'unica cosa che penso sia certa è che è una questione di soldi, come tutto. Anche perché novità sportive non mi sembra di vederne nei comunicati postati in alto
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Come sempre le motivazioni sono economiche ma non riesco a capire su che punto verte di preciso la protesta di ASO.
Il pericolo numero uno degli organizzatori era Velon, che voleva appropriarsi di una bella fetta della torta diritti tv, una torta che Aso e compagnia sono abituati a mangiarsela tutta da soli. Questo avversario, composto dai team, non è stato definitivamente sconfitto ma almeno si è posticipato il problema grazie al comportamento gattopardesco dell' UCI.
Comunque per il ciclismo visto nel suo insieme non cambia nulla, solo che bisogna trovare una soluzione prima del 2017 perché altrimenti il nuovo world tour muore ancor prima di nascere.
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Strategicamente per Vegni molto meglio stare con l'UCI che con ASO, comunque le motivazioni del contendere fatico proprio a capirle
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RCS farebbe bene ad attendere sulla riva del fiume, potenzialmente ha solo che da guadagnarci da questa guerra.
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L'UCI risponde ad ASO: «Manteniamo l'impegno di attuare le riforme concordate»
È arrivata nel tardo pomeriggio la risposta dell'Unione Ciclistica Internazionale alla decisione di ASO di ritirare le proprie corse dal calendario World Tour a partire dalla stagione 2017: in un comunicato stampa l'UCI ha confermato il proprio impegno "ad attuale le riforme concordate nell'ambito di un ampio processo di consultazione". L'UCI ha ricordato inoltre che la riforma del ciclismo professionistico maschile è stata approvata dal Professional Cycling Council (PCC) a giugno e ratificata dal Comitato di Direzione dell'UCI a settembre dopo essere stata sviluppata per due anni attraverso un dialogo aperto e dettagliato con diversi gruppi interessati, inclusi organizzatori, squadre e corridori; "la riforma offrirà stabilità per tutti e consentirà al nostro sport di crescere in modo sostenibile proteggendo gli interessi delle parti esistenti" hanno aggiunto da Aigle.
cicloweb.it
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Che la Riforma sia condivisa da tutto il movimento
Con questo comunicato il CPA (Cyclistes Professionnels Associés) intende rispondere alla dichiarazione dell’UCI di questi ultimi giorni relativa alla decisione di ASO di uscire dal Circuito World Tour.
Il CPA non è d’accordo con l’UCI che afferma che la Riforma è stata adottata con il consenso di tutte le parti del ciclismo, compresi i corridori. L’associazione dei corridori si era infatti pronunciata a favore a patto che tutti gli stakeholders, compresi gli organizzatori, fossero favorevoli a questa nuova Riforma. Il CPA ha notato in realtà che in queste ultime settimane gli organizzatori e in particolare ASO, non sono disposti ad accettare i nuovi orientamenti dell’UCI, radicalmente diversi dal progetto iniziale. Il CPA considera indispensabile che l’UCI tenga in considerazione le proposte delle diverse parti e che soprattutto rispetti la storia di questo sport e che lo organizzi con spirito sportivo e morale.
Il presidente Gianni Bugno lamenta inoltre che l’UCI non si sia degnata di rispondere e prendere posizione sulla lettera inviata dal CPA sul caso del documento Velon (Velon addendum) inaccettabile e illegittimo riguardo ai diritti degli atleti. Il CPA si interroga sul silenzio dell’UCI, soprattutto nei confronti dei corridori. L’associazione dei corridori chiede espressamente all’UCI di aprire il dialogo con tutte le parti che abbiano una volontà sincera di partecipare in modo costruttivo alla Riforma del ciclismo, per dare al nostro sport il rispetto che merita.
comunicato stampa CPA
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Rohan Dennis la tocca piano......
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SONO DOTATO, MA NON SONO ROCCO
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Bhè potrebbe essere la contromossa dell'UCI
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RCS magari non appoggerà la protesta di ASO ma non penso proprio abbia voglia (e forza) di andare allo scontro totale coi francesi, neanche dovesse avere il sostegno dell'UCI
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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E sarebbe la morte del Giro e dell'UCI.
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IL CICLISMO è CREDIBILE XD
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Quantomeno si riduce il rischio neve
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IL CICLISMO è CREDIBILE XD
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24-12-2015, 12:52 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-12-2015, 12:53 PM da Giugurta.)
(24-12-2015, 05:36 AM)SarriTheBest Ha scritto: Se Rcs avesse, a suo tempo, acquistato la Vuelta, sarebbe stato anche fattibile: una mossa molto audace ovviamente, però ci si poteva fare un pensierino.
Se davvero Aso si ritirasse dal world tour, non mi stupirei di vedere il giro spostato in avanti di 2 settimane
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Mah, difficile dirlo adesso: ci sarebbe da riscrivere mezzo calendario se davvero Aso dovesse togliere tutte le sue corse dal calendario. Se la posticipi di due settimane comunque dovresti inserire una corsa di preparazione tipo Trentino per riempire il buco tra la fine della Liegi (che comunque non starebbe nel calendario WT) e l'inizio del Giro. Anche se poi ci sarebbe anche da considerare il discorso dei campionati nazionali: rischi di andarli un po' troppo sotto...
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UCI-ASO: dal 2017, Roubaix ridotta a 200 km?
A Natale dovrebbero essere tutti più buoni e, invece, va annotata l’ennesima puntata della sfida frontale tra UCI e ASO; a mettere i puntini sulle proverbiali “i” è stato il presidente UCI, Bryan Cookson che dalle colonne del Guardian ha fatto notare che “Credo che ASO abbia sbagliato, forse non hanno letto bene tutte le regole. La distanza massima per una gara HC è di 200 chilometri. Quindi dal 2017 dovranno accorciare la Parigi-Roubaix e le tappe più lunghe del Tour? Non possono pensare di inventare e applicare le regole che vogliono”.
Aso, infatti, nei giorni scorsi aveva annunciato di voler iscrivere le proprie corse al calendario HC se l’UCI non avesse cambiato direzione nella annunciata riforma del sistema ciclismo.
"Sono stato eletto per fermare il conflitto tra le varie parti del ciclismo e sono sempre disponibile a parlare. Non voglio fare la guerra all’ASO ma se loro vogliono far parte del futuro del ciclismo devono ripensare al loro ruolo” ha concluso Cookson.
ciclismoweb.net
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Lefevere: UCI e ASO la smettano di litigare
Facciamo squadra per rendere il ciclismo più sexy
In occasione della presentazione alla stampa del Team Etixx Quick Step, Patrick Lefevere non si è risparmiato e, in buon italiano, ha risposto a tante nostre curiosità. Il team manager belga, tra i più longevi con la propria formazione nel World Tour ci ha raccontato della propria carriera da corridore e ha ripercorso con noi il suo percorso in ammiraglia (potrete leggere l'intervista integrale sul prossimo numero di tuttoBICI), concedendoci anche una schietta analisi sulla situazione che sta vivendo il ciclismo di oggi. «Non mi rende felice vedere che invece di fare gruppo le parti in campo si fanno la lotta tra loro. Le guerre e i nervosismi dell'ultimo periodo non fanno bene a nessuno. Che senso ha che si mettano contro federazione, organizzatori e società? Siamo tutti sulla stessa barca, se remiamo nella stessa direzione possiamo rendere il ciclismo davvero spettacolare e appetibile, purtroppo però c'è chi vuole mangiare tutta la torta da solo e così non può funzionare».
E ancora: «Investire nel ciclismo è assolutamente consigliato, offre un ritorno enorme non paragonabile a nessun altro sport. Credo nelle riforme, abbiamo bisogno di un prodotto più moderno, ma ci sarà sempre chi ha paura di cambiare le cose... Vorrei per il futuro un ciclismo con grandi giri di 15 giorni, più corti, veloci, appetibili mediaticamente, con le telecamere sulla bici, così da offrire ai media e al pubblico un mix tra sport e dietro le quinte che permetta alla gente di capire quanta fatica sta dietro a un successo».
La sua prima mossa se fosse il presidente dell'UCI? «Riunirei tutte le parti in gioco in una stanza, chiedendo loro di lasciare il proprio ego fuori, per stipulare un gentlemen agreement. Per poterlo sottoscrivere davvero però dovremmo avere a che fare con dei gentlemen...».
da Calpe, Giulia De Maio per tuttobiciweb.it
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