Reazioni post tappa:
Tra chi sorride dopo il prologo di Liegi, c’è
Denis Menchov: «Ho avuto sensazioni molto buone durante la corsa e mi sentivo in forma, anche se questo non è il tipo di gara che amo. Io preferisco le crono più lunghe, per fortuna c’erano solo due curve difficili e quindi ho potuto fare il mio ritmo. Non sono ancora al top, ma il Tour è molto lungo e adesso lo posso affrontare con maggiore tranquillità».
Decisamente meno brillante, invece,
Samuel Sanchez: «Al traguardo il tempo mi ha sorpreso, perché in corsa mi sentivo bene e avevo sensazioni migliori di quello che poi ha detto il cronometro. Mi sarebbe piaciuto partire in modo diverso, ma ci saranno tempo e occasioni per recuperare».
Si professa soddisfatto
Cadel Evans: «Il oprologo non è certo l’esercizio che preferisco, è troppo corto, ma il risultato è buono, soprattutto per le sensazioni che ho provato. Wiggins ha fatto meglio di me, ma questa non è una sorpresa».
Non nasconde la delusione
Alejandro Valverde: «Non pensavo di lottare con i migliori, è ovvio, ma nemmeno di ritrovarmi con un ritardo così pesante. Diciamo allora che il Tour per me cominica domani con un traguardo complicato che potrebbe ispirarmi».
«Ho fatto una grande gara - dice
Sylvain Chavanel - volevo fare una buona prestazione, visto che dall'inizio della stagione sto facendo bene nelle prove a cronometro. Sapevo che gli specialisti mi avrebbero potuto battere, ma sono super felice in ogni caso. Non ho rimpianti. Ho davvero fatto del mio meglio per onorare la maglia di campione francese. Oggi è il mio compleanno e anche senza vittoria, ci prepariamo a festeggiare!».
Se Chavanel è contento, non altrettanto in casa Omega Quick Step lo è
Tony Martin: «Avevo una gomma a terra dopo il primo tempo intermedio, speravo non fosse un aforatura, poi ho dovuto cambiare la
bicicletta. Penso di aver fatto tutto rapidamente, ma una cosa di questo genere ti ammazza il morale e il ritmo. Sono davvero deluso perché volevo lottare per il giallo».
Giuseppe Martinelli, Team Manager della Astana, commenta: «Con Grivko abbiamo provato a mischiare le carte, è stato il primo dei nostri corridori a partire, poco dopo le 14, con condizioni atmosferiche leggermente differenti rispetto a quelle dei corridori partiti per ultimi. Con tutti i campioni presenti un 10° posto è comunque gratificante, considerando anche che per quasi due ore nessuno era riuscito a battere il suo tempo. Ho visto tutti i corridori molto motivati, hanno dato il massimo e vogliono fare un grande Tour, per se e per la squadra. Ritengo di avere un team ben assortito e in forma che, fin dalla tappa di domani, andrà a caccia di vittorie».
Soddisfatto ovviamente anche
Bradley Wiggins, capitano del Team Sky: «Sono davvero felice, le gambe giravano bene e ho mantenuto la calma. È un buon inizio e la cosa principale era evitare cadute e correre senza problemi. Fabian? È lui il migliore al mondo in questo esercizio e lo ha dimostrato che anche oggi».
Nibali: «Non sono uno specialista. Buona la prima»
Subito dopo l'arrivo Vincenzo Nibali si è concesso ai microfoni Rai e ha commentato con Alessandra De Stefano la prova e poi ha risposto alle domande del collega Ciro Scognamiglio della Gazzetta dello Sport. «Io non sono uno specialista - ha detto il siciliano della Liquigas Cannondale - ma penso di essere andato molto bene. In mattinata ho provato attentamente il percorso, lo studiato con attenzione e sono soddisfatto della mia prova»
Scarponi: soffro i prologhi, ma non è andata male
Prologo di Tour de France senza prestazioni monstre per i corridori della Lampre-ISD, ma la prova contro il tempo di Liegi (6,4 km) ha comunque offerto la prova di una discreta brillantezza di Hondo e Petacchi.
Il tedesco ha fermato il cronometro sul tempo di 7’41″, 78° prestazione di giornata, di 28″ superiore a quella formidabile di Cancellara (7’13″), vincitore con 7″ di vantaggio su Wiggins e Chavanel.
Petacchi si è classificato in 124^ posizione (+35″ da Cancellara), mentre uno vispo Scarponi ha chiuso la prova con un tempo di 7’50″, 129°.
L’Aquila di Filottrano ha commentato il suo prologo in un’intervista pubblicata sul sito internet del Team Lampre-ISD all’indirizzo
http://www.teamlampreisd.com/videos/scar...ance-2012/. Questo è un breve estratto:”Soffro in genere in prologhi, immaginavo di poter perdere molti secondi dagli specialisti, ma la mia prova è stata comunque buona. Se devo cercare cosa avrei potuto fare meglio, posso pensare di avere sbgliato nel non spingere a fondo nelle prime due rotonde, quando il vento soffiava in direzione favorevole e in più non ho avuto l’aggressività giusta nell’affrontare le curve sul pavè”.
Questa l’analisi del ds Fabrizio Bontempi: “La concorrenza nei prologhi al Tour de France è enorme, è molto difficile ottenere un buon risultato se non si ha in squadra uno specialista di queste prove. Ho visto comunque impegno da parte dei corridori della Lampre-ISD, su un percorso che favoriva atleti potenti e capaci di spingere il rapporto sia nella prima parte, con vento favorevole, che nel settore finale con vento contrario”.
Cancellara: è una maglia davvero speciale...
È un Fabian Cancellara con il volto finalmente felice quello che è salito sul podio del Tour de France per indossare la ventiduesima maglia gialla della sua carriera: «Sul podio ho ripensato al 1° aprile, ma ho ripensato anche alla vittoria di 8 anni fa, la mia prima al Tour de France. Oggi volevo vincere e mettere a frutto tutto il lavoro svolto degli ultimi mesi. Sapevo di andare bene, avevo bisogno di un risultato ed è arrivato. Sono felice, penso che per un atleta sia il massimo tornare alla vittoria dopo quella maledetta borraccia del 1° aprile scorso. Il ciclismo è così, non sai mai cosa c’è domani... Per questo ho dato il massimo per vincere e per dedicare questo risultato alla mia famiglia: per me è la maglia gialla numero 22, ma questa di oggi ha un sapore davvero particolare...».
il tutto, da
tuttobiciweb.it
A quanto pare - i nostri amici di tuttobiciweb - non conoscono il verbo avere.