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(02-05-2014, 03:52 PM)lordkelvin Ha scritto: Il Signore degli Anelli, letto tre volte. Anche gli altri libri di Tolkien devo dire che non sono male, anzi.
Altro genere che mi piace molto è il giallo. Ho letto quasi tutta Agatha Christie.
sarà che siamo scienziandi ma devo dire che ci si assomigliamo!
La saga di Tolkien è l'unico fantasy (ma è riduttivo chiamarlo così) che ho mai sopportato. Tra i libri il mio preferito è
Il Silmarillion molto più de "Il Signore", è un po' come la Torah con il Vangelo. La storiella degli Hobbit e della Compagnia è bella etc etc ma tutta l'epica, la genealogia dei popoli della Terra di Mezzo, l'origine del male e dei personaggi sono troppo fichi! Si può dire che le vicende dell'anello completano bene quanto esposto ne Il Silmarillion.
Mi ero messo anche ad imparare un po' di Sindarin ma mi sono fermato alla pronuncia ed a qualche parola.
Sicuramente Tolkien è responsabile della mia passione per gli alfabeti
Infine anch'io grande estimatore della Christie. Romanzi leggeri, veloci ma molto molto intriganti. Insopportabile la Miss Marple, straordinario H. Poirot. Un effemminato, elegante, impertinente genio! Il mio preferito è "Sipario. L'ultima avventura di Poirot".
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Proprio "Sipario" perché ha un finale a sorpresa.. davvero a sorpresa!
Altra scrittrice che mi piace tantissimo è la O. Fallaci. Quelli che ho letto sono
Un uomo: bellissimo, autobiografico sulla sua storia con Alekos Panagulis, un uomo di cui vale la pena conoscere le imprese
Niente e così sia: sulla guerra in Viet-Nam e si fa apprezzare per essere una donna con le palle
Se il sole muore: quello che m'è piaciuto meno, sugli astronauti che hanno conquistato la Luna
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Io sono Giorgia
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Il mio è l'assassinio di Roger Ackroyd. La Fallaci mai letta per ora.
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04-05-2014, 11:31 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-05-2014, 11:32 AM da cruijff91.)
Non so se hai letto i messaggi precedenti, avevo postato il link della mia libreria su Anobii
http://www.anobii.com/lorenzostipani
non sono un grande lettore, quando voglio leggere un libro ci metto tempo a selezionarne uno altri invece sono stati letti per imposizioni scolastiche
Roger Ackroyd mai letto. A volte avrei voglia di rileggere uno della Christie, più per nostalgia, ma è proprio difficile che arrivi a leggere un romanzo. In genere preferisco i saggi.
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L'Alan Shearer de TikTok
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Uppo questa discussione per ribadire che Svevo non mi piace ma anche per consigliare "Nero come il cuore", il primo libro di Giancarlo De Cataldo, che poi ha scritto "Romanzo criminale".
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I count two guns
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Il capitolo di Skagboys (Irvine Welsh) "Diario di riabilitazione" è una delle cose più esilaranti che abbia mai letto
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Black Jesus: the antology
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L'Alan Shearer de TikTok
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Ho ricominciato a leggere "Il potere del cane" di Don Winslow, il primo volume della "Trilogia del Cartello".
Che capolavoro.
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Io ho appena finito di leggere i cinque libri finora pubblicati del trono di spade di Martin, ora sotto con le cronache del ghiaccio e del fuoco, sempre di George r r Martin
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Quando i bambini fanno oooh
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In che senso Gerro? Il trono di spade è il nome dato alla serie TV che prende spunto dalle cronache del ghiaccio e del fuoco. Spero tu non abbia fatto un doppio acquisto...
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E' il nome generico che ho dato io per semplificare i cinque libri
-A Game of Thrones Trono di spade
A Clash of king Scontro di re
A Storm of swords tempesta di spade
A Feast for crows Banchetto per i corvi
A Dance with dragon Danza dei draghi
Asoiaf sta per A Song of ice and fire(le cronache del ghiaccio è del fuoco che è una storia antecedente agli eventi del trono di spade,da notare come vengono descritte anche i territori,per esempio il Nord,sia geograficamente che storicamente)
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Classici letti da me, in ordine cronologico
Memorie dal Sottosuolo (Dostoevskij) 10/10
La metamorfosi (Kafka) 8/10
Cuore di tenebra (Conrad) 8/10
1984 (Orwell) 9/10
La fattoria degli animali (Orwell) 6,5/10
Omaggio alla Catalogna (Orwell) 7/10
La linea d'ombra (Conrad) 8/10
La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo (Sterne) 8/10
Viaggio al termine della notte (Céline) 9/10
Il processo (Kafka) 10/10
Lo straniero (Camus) 7/10
Alla ricerca del tempo perduto (Proust) 10/10 con lode
Le anime morte (Gogol') 9,5/10
L'opera al nero (Yourcenar) 7,5/10
Le avventure di Gordon Pym (Poe) 8/10
I miserabili (Hugo) 10/10 con lode
Il conte di Montecristo (Dumas padre) 7/10
La morte a Venezia (Mann) 8/10
Il giardino dei Finzi Contini (Bassani) 8/10
Il sosia (Dostoevskij) 8/10
Il giro di vite (James) 8/10
Don Chisciotte della Mancia (Cervantes) 10/10 con lode
Frankenstein (Shelley) 9/10
Sono pronto a fare qualche recensione, avanti nel tempo
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22-08-2020, 09:16 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 22-08-2020, 09:18 PM da Giugurta.)
Frankenstein, 1818 (Mary Shelley): 9/10
Un gran classico e come tutti i classici lo si cita spesso senza averlo letto. In tanti infatti confondono Frankenstein con la Creatura. In realtà Victor Frankenstein è il giovane scienziato destinato a vivere una vera e propria tragedia famigliare per colpa della propria tracotanza, o come avrebbero detto gli antichi greci per la YBRIS, data dal voler porsi allo stesso livello di Dio, per creare dal nulla un uomo.
Egli ci riesce e ne paga le conseguenze. Ma non è un dio a punirlo, a punirlo è il suo egoismo, la sua insensibilità, la sua superficialità. Egli crea un uomo mostruoso e lo abbandona, senza fornirgli supporto o calore umano. La creatura, nata piena di sentimenti positivi, si trasformerà presto in un sanguinario assassino assetato di vendetta.
Valutazione: DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE
Momento iconico: L'inseguimento al Polo Nord tra la Creatura e Victor Frankenstein
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02-09-2020, 02:03 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-09-2020, 02:06 PM da Giugurta.)
El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha (Don Chisciotte della Mancia), 1605-1614, Miguel de Cervantes: 10/10 e lode
Altro gran classico che molti citano a sproposito pensando che l'intero romanzo si concentri sulle battaglie contro i mulini a vento, scambiati per giganti. In realtà quella è solo la seconda delle innumerevoli e tragicomiche avventure dell'Antieroe per antonomasia, accompagnato dal fido e dabbene scudiero Sancio Panza.
Un romanzo a più livelli: da un lato dissacrante uccisore del genere cavalleresco medievale, dall'altro una malinconica metafora delle illusioni e delle disillusioni che coinvolgono la vita di ognuno di noi, dall'altro ancora un sentito omaggio alla letteratura e alla poesia pastorale.
Le vicende principali sono infarcite da molteplici e labirintiche digressioni sulle avventure amorose, sentimentali e picaresche di personaggi secondari, tutte a lieto fine, poiché coinvolgono persone fortemente ancorate alla realtà.
Per Don Chisciotte non c'è invece lieto fine, perché lui decide di combattere contro un mondo così banale, ordinario, meschino, senza maghi ed incantesimi a renderlo divertente. Una battaglia persa in partenza, contro i mulini a vento, appunto.
Valutazione: DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE
Avvertenza: Necessita di pazienza e di molto tempo, supera abbondantemente le 1000 pagine, sono 1244 nell'edizione Bur, note escluse.
Momento iconico: Sono davvero tanti, quindi ne cito 4, e sono comunque pochi: Sancio e Don Chisciotte impauriti nella notte per rumori sinistri, con Sancio che deve liberare i proprio bisogni corporali; Duello tra Don Chisciotte, Cavaliere dalla Triste Figura e il Cavaliere degli Specchi; Don Chisciotte e Sancio che credono di volare tra le stelle in groppa all' "incantato" Clavilegno; Duello finale col Cavaliere della Bianca Luna.
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23 aprile - Giornata Mondiale del Libro
Intervento del Matto Quotidiano in occasione della Giornata Mondiale del Libro.
Si parla sostanzialmente della sterilità delle letture imposte e dell'importanza delle letture che ricerchiamo noi stessi, dal profondo del cuore.
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Sposo appieno il discorso sui libri imposti a scuola, con la differenza che per me il problema è stato alle superiori. Più o meno fino alla terza superiore sono sempre stato un lettore molto assiduo, ma il mio professore d'italiano da quell'anno in poi cominciò a farci leggere libri obbligatoriamente con il risultato di farmi allontanare, almeno temporaneamente, dalla lettura. Obbligarmi a leggere qualcosa (di cui spesso non me ne fregava niente) ha avuto l'effetto opposto a quello desiderato.
Anzi, certi libri che mi erano stati imposti li ho riletti successivamente e li ho apprezzati ma per il semplice fatto che ero io che decidevo quando leggere.
Per me la lettura è quello, poter leggere quello che voglio e quando voglio, non perché devo prendere una sufficienza in un compito in classe.
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A tutto ciò poi aggiungiamo che molta della letteratura italiana scolastico/manualistica non tiene il passo di quella straniera, nel settore romanzi: basti pensare al confronto, per me impietoso, tra i quasi coevi "Miserabili" e i "Promessi Sposi".
Nella poesia invece i confronti non li temiamo
E poi, leggere i "Miserabili" con traduzione recente è un conto, mentre leggere un testo in lingua italiana di anche soli cento anni fa risulta molto più difficile e "noioso" per uno studente di 16-17 anni.
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