(13-04-2021, 09:26 PM)Paruzzo Ha scritto: A questo punto necessito di sapere quali sono i quattro capolavori. Io solitamente non uso spesso questa parola (penso che vada usata con parsimonia e solo per chi se lo merita veramente) ma i Pink Floyd, dal primo album fino a The Wall non hanno altro che capolavori (unica eccezione Ummagumma, più bella l'idea che l'esecuzione). 
I quattro Album (i vecchietti ormai 66enni come me, amano chiamarli ancora così….), sono: Atom Heart Mother, The Dark Side of the Moon, Wish You Were Here e The Wall. Non sono tutti i capolavori dei Pink, ma figlia e compagno, evidentemente, non li avevano a disposizione. Comunque, durante la permanenza in ospedale, per tanti motivi, non li ho ascoltati.
Ti debbo dei chiarimenti.
Sono d’accordo che la fascia dei capolavori sia quella che hai citato, salvo Obscured by Clouds (colonna sonora del film “La Vallèe”) scritto e composto in una sola notte. Un lavoro comprensibilmente frettoloso. In quanto ad Ummagumma, da quel che è emerso dalle interviste ai singoli Floyds, fu un lavoro sperimentale che pose le basi “all’esplosione” di Atom… Meddle e Dark Side…, ma fu pure un utilissimo momento preparativo verso le esecuzioni dal vivo. Non a caso, in “Live at Pompei”, il miglioramento nell’esecuzione e quell’innovazione strumentale che vide i Pink Floyd divenire riferimento per tanti gruppi famosi, si poterono vedere compiutamente. Tra l’altro, Ummagumma, fu il primo lavoro in cui l’innesto di Gilmour poteva assumere i tratti del suo personale distinguo. Fino a quel momento, infatti, aveva suonato su materiale tracciato in gran parte da Syd Barrett, la cui “pazzia” aveva segnato profondamente i componenti, Gilmour in primis. Già, perché David era amico d’infanzia di Syd ed era stato proprio lui ad insegnare a suonare la chitarra al primo leader dei Floyd’s. Incredibile la sua storia. David era stato in Francia a suonare dove poteva, rimediandosi la fame e la denutrizione fino a finire in ospedale. Tornato in Inghilterra, arrivò subito la chiamata di Waters per unirsi ai Pink, perchè Barrett aveva dei problemi. La sua Fender coprì i vuoti e le amnesie dell’amico, suonò e cantò tutto ciò che Barrett, Waters e, soprattutto il bravissimo Wright avevano scritto, compresi i due capolavori “cuscinetto”, A Saucerful of Secrets e More, colonna sonora del film omonimo. E fu proprio in Ummagumma che scrisse il suo primo brano per intero: The Norrow Way parte 3. Waters gli diede tempo una notte per comporlo e David fu conseguente come meglio non si poteva (ma Gilmour è un idolo per me...). Fu quel brano che cementò compiutamente l’ingresso con piena cintura da leader nei Pink Floyd, del chitarrista (e non solo).
Ciao! (a presto il ritratto-storia di “Mazurka”)