Ieri un 65 chilometri di test per il ginocchio.
Oggi, domani e domenica nulla: troppo casino a giro.
Ieri tra l'altro mi son tolto lo sfizio di umiliare uno scarsone: non è che basta prendersi una bici da corsa e aver le gambe più lisce di una donna per credersi chissà cosa.
Un pelatino senza casco, con bici anticotta e cuffie negli orecchi mi supera a discesa quasi finita, quando io già pensavo al defaticante: l'ho visto passare tutto sparato, senza manco dir "ciao" o comunque fare un cenno di saluto. Lì per lì volevo lasciar perdere, visto che appunto il ginocchio era alla prima uscita e non volevo rischiare (anche se fino ad allora aveva risposto abbastana bene). Poi però, visto che la strada continuava ad essere leggermente favorevole, ho buttato giù un dente e sono andato a raggiungerlo in nemmen troppo spazio: di solito infatti, a chi non saluta, prendo la ruota e la scrocco senza dare nemmeno un cambio finché le strade non si dividono.
Il problema è che questo, finita la discesa, s'è messo ad andare come le lumache: non so se perché voleva far chissà quale sfida, o semplicemente per farmi passare in testa. Un po' sono rimasto ovviamente lì dietro, finché 'sto scemo s'è soffiato il naso senza nemmeno troppi complimenti: la goccia che ha fatto traboccare il vaso. C'era una salitella proprio poco dopo, con la durezza e lunghezza giusta da far vedere la differenza tra chi c'ha una gamba decente e chi invece è uno scarsone: arrivati quasi a metà, c'ho piazzato uno scatto con il lungo rapporto peggio di Gilbert sul Cauberg. Ho visto con la coda dell'occhio che 'sto qui ha provato a rispondere abbozzando un'alzata sui pedali, ma probabilmente è ancora lì che mi sta cercando. La mi ruota proprio non l'ha nemmeno vista.
Morale della favola: se passate qualcuno, salutatelo sempre onde evitare di fargli girare le scatole e di farvi fare una figura di merda

(o, se vi va bene, di fare chilometri e chilometri senza poter rifiatare un attimo

)