Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Vincenzo Nibali
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A dir la verità è normale. I Siciliani raddoppiano sempre qualche lettera ad minchiam.

Es. Zibibbo -> Zibbibbo
Minchia -> Miinchia
Lo sapevo io che c'era qualcosa dietro... #freeAgnoli Mmm
https://twitter.com/VincenzoNibali/statu...0089953280
Agnoli si allenasse invece di piangere, l'Astana ha una squadra mostruosa per le corse a tappe e lui non si è confermato sui livelli degli anni migliori alla Liquigas
Niente Giro delle Fiandre per Vincenzo Nibali


Intervista a Vincenzo Nibali su Bicycling.com, chiedo ancora una volta scusa per la traduzione (ma perché non le scrivono in italiano direttamente, che senso ha tradurre l'intervista in inglese per poi farmela ritradurre? Soprattutto perché alle tre di mattina invece di dormire sto qui a tradurre un'intervista a Vincenzo Nibali che dice ben poco di interessante se non che non farà il Giro delle Fiandre?)
qui il testo originale http://www.bicycling.com/news/pro-cyclin...g-big-2014

Fin da quando hai iniziato a correre in bicicletta sei andato bene nelle corse di un giorno e nelle corse a tappe
Beh vado bene nelle corse in linea ma nella mia maturazione da professionista la mia capacità di recupero è migliorata molto e questo mi ha aiutato nelle corse a tappe. All'inizio non era facile ma ora sono decisamente migliorato.

Quando hai iniziato sognavi la Parigi - Roubaix
Quando ero ragazzo ero affascinato dal pavé. È affascinante da guardare, soprattutto col maltempo, ma una corsa così è per corridori di tutt'altro tipo, più pesanti, capaci di rimbalzare sulle pietre. Io da professionista non l'ho neanche mai fatto.

Il ciclismo è diventato fortemente specializzato, o sei un uomo da corse a tappe o da classiche, ma un gruppo di corridori si sono dimostrati l'eccezione. Joaquim Rodriguez su tutti insieme forse con corridori come Dan Martin. E tu sei uno di questi

Vero, soprattutto classiche come Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia. Il Giro di Lombardia è di gran lunga la mia classica preferita e ho sempre cercato di arrivarci al meglio, ma mi è sempre andata male per vari motivi - una caduta, il tempo...

Negli ultimi cinque anni hai vinto il Giro di Spagna e il Giro d'Italia, e quasi mai sei finito giù dal podio in una corsa di tre settimane. Ti rendi conto che, per questa costanza, sei da molti considerato forse la persona con le maggiori possibilità di battere Chris Froome al Tour de France?

Sì, lo so, è lui il punto di riferimento per i grandi giri. Abbiamo avuto modo di correre assieme negli ultimi due anni e l'anno scorso ci sono stati bei confronti al Giro dell'Oman e alla Tirreno-Adriatico. Il punto di riferimento è sempre lui.

Froome è migliorato immensamente negli ultimi tre anni. Pensi di poter migliorare abbastanza da essere alla pari sia in salita che a cronometro?
Le differenze [are really almost finite = sono davvero minime?] a questo punto e cambiano ogni anno. È difficile per me sapere dove saremo quest'anno, ci sono talmente tante cose che possono fare la differenza a questo punto. Entrambi stiamo raggiungendo solo ora il picco della nostra carriera.

Ma ci sono anche altre cose importanti come la strategia, la Sky preferisce un modo di correre molto lineare, e come abbiamo visto in questi ultimi anni prediligono una strategia piuttosto chiusa. Arrivano all'ultima salita con quattro o cinque corridori e prendono il controllo.

Quando però si riesce a trovare qualche punto durante la corsa dove scombinare questa strategia allora le cose cambiano. Sono riuscito con la strategia a far saltare Froome alla scorsa Tirreno-Adriatico. Detto questo, la strategia dipende dalla corsa e la corsa deve essere aperta a differenti strategie. Ci sono stati molti grandi giri negli anni recenti più aperti, soprattutto Giro e Vuelta.

Il Tour 2011 con Voeckler e Evans è stato molto aperto, e poi il Tour dello scorso anno con quando l'intera Sky si è sgretolata sui Pirenei.
Beh sì e no, il Tour l'anno scorso è stato comunque piuttosto lineare.

Cosa pensi del percorso del Tour de France 2014?
È un percorso migliore rispetto al 2012 quando sono arrivato terzo. Già conosco alcune delle salite, conosco i finali. Ce ne sono alcuni che non conosco comunque e stiamo vedendo di trovare il tempo per andare a fare qualche ricognizione.

Sei uno dei pochi grandi scalatori al giorno d'oggi che ama andare in discesa
Andare in discesa è naturale, dopo una salita c'è sempre una discesa ed è importante saperlo fare. Detto ciò non è che attacchi in ogni disce perché spesso il guadagno potenziale non è elevato ma lo sono i rischi. Perciò bisogna sapere quando è che una discesa fornisce opportunità concrete prima di gettarvici a tutta.

Com'è che ti piace tanto andare in discesa? Per tanti grandi ciclisti è un problema serio, per te sembra quasi un gioco. Ti diverti.
Mi riesce molto facile perché da bambino facevo un sacco di BMX e mountain bike, per cui per me è un divertimento.

Qual è il tuo programma per il 2014?
Nella prima parte di stagione farò Giro dell'Oman, quindi Parigi - Nizza e classiche come Liegi-Bastogne-Liegi e Freccia Vallone. Si è parlato del Giro delle Fiandre ma non credo che lo farò. Quindi il Giro di Romandia, in generale farò molte corse che non ho più fatto da quando ero giovane, come la Parigi-Nizza ad esempio.

È difficile a volte per un campione come te presentarsi a una corsa per allenarti, sapere che attaccare e essere davanti non è in quel momento nelle tue possibilità?
No, non proprio. Venire qui a una corsa come il San Luis per cercare di vincere avrebbe voluto dire trascorrere tutto l'autunno ad allenarsi, è quello che sarebbe stato necessario fare per battere uno come Nairo Quintana per il quale questa corsa era un obiettvo. No, i miei obiettivi sono più in là, sono venuto a San Luis quest'anno solo come preparazione per corse future.

Alcuni campioni hanno bisogno di vincere sempre, come Alberto Contador. Altri campioni invece sono capaci di far nulla prima di un grande obiettivo, non ottenere risultati ed essere comunque sicuri di poter avere una grande giornata. Corridori come Peter Van Petegem erano maestri in questo, tu dove ti collochi?
Io sto costruendo per il futuro, lo scorso anno abbiamo visto Contador venire qui ed impegnarsi a tutta per vincere, ma questo può poi farti pagare qualcosa più in là, molti sanno che devono costruire per il futuro.

Riguardando alla Vuelta a Espana, cosa è andato storto? Sei arrivato alla corsa come il grande favorito ma non ce l'hai fatta contro il quarantaduenne Chris Horner. Ti sentivi forte come la scorsa primavera quando hai vinto il Giro, o Horner è stato semplicemente più forte?
Ah, cerco di non guardarmi mai indietro [ride]. Non penso fossi altrettanto forte, è stata una stagione lunga ed ero andato a tutta al Giro dell'Oman e alla Tirreno-Adriatico prima di vincere il Giro.

A che punto della Vuelta ti sei reso conto che Horner sarebbe stato l'avversario maggiore?
Dalla partenza! Subito dalla prima settimana, alla prima salita abbiamo capito che Horner era il migliore. E non sono stato io l'unico a notarlo, Valverde lo aveva capito, Rodriguez lo sapeva. Tutti sapevamo che Horner stava benissimo, ma la Vuelta dura tre settimana e pensavamo sarebbe calato. Non lo ha fatto.
Rachele ha dato alla luce Emma. Benvenuta!
L'annuncio arriva da papà Vincenzo

[Immagine: showimg.php?cod=3183&tp=fgn]

Papà Vincenzo lo annuncia emozionato e orgoglioso al mondo via twitter: «È nata Emma, 3, 350 kg di coccole e la mamma sta bene!!». In casa Nibali questa mattina è finalmente arrivata la primogenita di Vincenzo e Rachele. Dalla redazione di tuttoBICI e tuttobiciweb i migliori auguri per il lieto evento.

tuttobiciweb.it
Auguri Vincenzino e Rachele!

Benvenuto! Emma!

Il secondo nome è casuale o è quello che il neo-papà auspica per il Tour?... Shifty
Penso che lo abbiamo pensato tutti Asd
Grande Vincenzo !!!

EMMA NIBALI !!!
Fondriest quando vinse la Sanremo chiamò la figlia Maria Vittoria (che poi vedo ora su google si è fatta un gran bel pezzo di figliola), chissà
intervista a Vincenzo Nibali per As (in spagnolo)

http://ciclismo.as.com/ciclismo/2014/03/...85674.html
Il caso: Nibali, dobbiamo preoccuparci?
Vincenzo è in ritardo ed a secco di vittorie. Ma al Tour manca molto

Torniamo a Brescia, 26 maggio 2013. Vincenzo Nibali siede su un trono, indossa una maglia rosa con la scritta "Astana", alza al cielo il Trofeo Senza Fine ed è festante, felice. Ha appena vinto il suo primo Giro d'Italia. Un mesetto dopo Chris Froome dominerà il Tour e Nibali, come da accordi (l'Astana punta sempre al massimo ed il top nel ciclismo, che lo si accetti o meno, si chiama Tour de France), sa che l'anno prossimo sarà lì, sui Campi Elisi. Per provare ad attaccare ancora quel podio, certo, e magari arrivare sul gradino più alto, 16 anni dopo Marco Pantani. D'altronde Nibali ha già lottato contro gli Sky, quando nel 2012 finì 3° a Parigi dietro Wiggins e Froome. Allora era stata una piacevolissima sorpresa, quest'anno il Tour è l'obiettivo principe. Però va da sé che in questo Vincenzo Nibali non ci si possa riconoscere.

Era andato non granché ad inizio stagione, alla Parigi-Nizza, e ci eravamo comunque tranquillizzati: c'è tempo, da qui al Tour. Aveva attaccato alla Sanremo, allungo tanto tanto spettacolare quanto pretenzioso, poi il ritiro sul Teide. Al ritorno dall'altura, in occasione delle classiche delle Ardenne, non pensavamo che il miglior piazzamento dal Belgio sarebbe stato un 14° posto alla Freccia Vallone; il ritorno dall'altura non dà subito brillantezza ma una Liegi coraggiosa era lecito attendersela. Fa niente.

Il Romandia invece, dopo il Tour of Oman di febbraio, era un ottimo banco di prova per Nibali, un'occasione di confronto con Chris Froome. L'ha perduta, e nemmeno troppo bene: «È stata una cronometro molto complicata - dirà Vincenzo a L'Équipe. È la conferma che ho avuto una prima parte di stagione difficile, in cui non ho potuto avere un picco di forma come lo scorso anno, quando avevo lavorato bene in alla Tirreno, al Giro del Trentino e poi al Giro vinto. Ho ancora un sacco di lavoro da svolgere in vista del Tour de France, quindi dovrò prendermi 4-5 giorni di riposo, non di più, perché devo recuperare. Sono un po' in ritardo nei confronti degli altri favoriti».

Ricapitolando: l'Astana da almeno un anno fissa l'obiettivo 2014, il Tour. Nel frattempo Nibali corre la Vuelta, rischiando di vincerla per la seconda volta, va vicino all'iride fiorentina e gareggia fino al Lombardia. Se la stagione scorsa era stata molto dispendiosa, l'inverno è impegnativo, come da sempre accade per un vincitore di Giro (e per il massimo esponente del ciclismo italiano): a fine febbraio Rachele, moglie di Vincenzo, dà alla luce Emma, poi le prime corse della stagione, gli attacchi alla Sanremo (ma non solo) e nelle altre classiche, gli occhi di tutti sono su di te. Nel frattempo il preparatore di fiducia, l'ottimo Paolo Slongo, ti ha raggiunto dalla Liquigas all'Astana, e non è cosa da poco.

Le aspettative per un appuntamento che si correrà a luglio sono già elevate a gennaio, al San Luis. Ovviamente né a Vino né a Nibali importa troppo di vincere corse-test (e qui Michele Acquarone inorridirà) come Parigi-Nizza, Romandia, o meglio ancora le classiche. Far bene sì, però. Nibali, ad oggi, è stato tanto fumo e poco arrosto? Non importa, l'obiettivo è uno e uno solo. Invece un po' importa. Perché il ciclismo vive (anche) di duelli, a distanza e non.

Va benissimo focalizzarsi sul Tour ma prendiamo gli altri primissimi aspiranti alla maglia gialla: Froome ha vinto l'Oman - ok, non sarà la regina delle classiche - ha corso un Catalunya sufficiente, ha ribaltato i rivali al Romandia. Contador è rinato (rispetto alla versione 2013): ha sfiorato Algarve e Catalunya, dominato la Tirreno ed il País Vasco, tanto basta. Valverde, semplicemente, è ad oggi l'uomo più vittorioso del 2014: 8 centri, perfino più dei velocisti, con due perle chiamate Roma Maxima e Freccia Vallone. Magari al Tour perderà un quarto d'ora alla prima foratura, ma ha dato un segnale: ci sono anch'io.

Vincenzo c'è, ha corso, l'abbiamo visto, è pure volenteroso, molto volenteroso, però non ha inciso per niente. Poteva provare a far meglio nelle classiche di inizio stagione, ma perché mettere l'abito da sera il lunedì se l'appuntamento galante è al sabato?

Avremmo accettato pacificamente anche quest'impostazione della stagione di Nibali, fiduciosi in vista di luglio e del Tour, se lo Squalo dello Stretto non avesse twittato un paio di volte, tra Sion (prima tappa del Romandia, con annesso attacco finito male) e Neuchâtel: «Le gambe girano bene! La determinazione e la cattiveria ci sono, ma quest'anno la prima vittoria stagionale non arriva proprio!!», dopo il bell'attacco in discesa verso Sion. «Si chiude la prima parte di stagione non molto felice!! Si ritorna a casa...», dopo l'insipida cronometro di Neuchâtel.

Anche dalle dichiarazioni alla stampa, tra Aigle - arrivo del tappone romando - ed oggi, danno l'idea di un Vincenzo un po' giù di corda (ma non arrendevole, questo mai): l'anno scorso ero un Nibali di un altro pianeta, oggi sono normale, terrestre; ho attaccato Froome in salita ma non credevo che fosse già così avanti; la prima parte di stagione non è andata bene, ora tiriamo una riga e ripartiamo, visto che il Tour non comincia domani ed io non sono scoraggiato. E via andare, non esattamente sulle ali dell'entusiasmo.

Mettiamoci anche il fatto che l'Astana sembri seguire lo stato di forma del suo capitano: ultimo team del World Tour a cogliere la vittoria (con Guardini il 1° marzo, in Malesia), ha collezionato appena quattro centri (due di Guardini, uno di Westra e l'ultimo di Landa). Anche i due uomini da Giro, Scarponi ed Aru, al Trentino sono andati benino ma non benissimo, e ciò dà da pensare: forse non vorrà dire nulla, forse qualcosa significa.

Tornando a Vincenzo, ricordando l'avvicinamento alla Grande Boucle 2012, va detto che nella prima parte di stagione era sì andato forte, vincendo la Tirreno, cogliendo il podio a Sanremo, sfiorando la Liegi (tutte prove che davano una gran fiducia), ma al Delfinato sembrava non muoverla. Poi iniziarono le tre settimane più importanti del ciclismo e tutto cambiò per Nibali. Se il trend è quello, abbiamo ottime speranze di vedere il Nostro nei piani alti della classifica a luglio. Certo, Froome pare ancora di un altro pianeta, Contador è agguerrito e Valverde pure è capace di far bene.

Ecco, oltre ad un bel reset, a cui seguirà una preparazione ottimale, Vincenzo Nibali potrebbe cercare proprio Contador per provare a contrastare Froome. Con lo spagnolo che cercherà in tutti i modi di far saltare il britannico, o qui o là, Nibali potrebbe rivelarsi prezioso alleato, e magari trarne giovamento (ma di sante alleanze è presto per parlare).

Dopo un 2013 bello pieno di appuntamenti, da gennaio a fine settembre, ci sta anche una prima parte di stagione sotto tono rispetto agli standard a cui Nibali ci ha abituati. Adesso bisogna tracciare una linea, ripartire e colmare il divario, da qui a due mesi, con chi vorrà vincere (o rivincere) il Tour de France.

L'obiettivo stagionale, su cui Vincenzo Nibali ha puntato un'intera stagione, rischiando. D'altra parte il rischio è una sua cifra stilistica: quando, per dire, attacca sulla Cipressa per provare ad arrivare a Sanremo, rischia grosso. Altrimenti non si chiamerebbe Nibali.

L'importante è che lo Squalo del Tour sia quello che un anno fa fece un sol boccone degli avversari al Giro, stravincendolo, mandando in tilt Wiggins e respingendo di forza sia Evans che Urán. Se invece il Nibali del Tour fosse come quello del Romandia, quello terrestre, per parafrasare il numero uno dell'Astana, allora sì che dovremmo preoccuparci.

Francesco Sulas per cicloweb.it
Io credo che Nibali abbia cambiato preparazione con la squadra per avere il primo picco di forma al Tour, visto che spesso quando faceva la vecchia preparazione il primo picco era alla Liegi e faceva la differenza, ma quando doveva avere il secondo era brillante, ma non come nel il primo.
In Kazakistan non si scherza Sese
Osceno il tipo che ha commentato sotto quell'articolo dicendo che Nibali del Giro 2013 avrebbe fatto un sol boccone di Quintana.
Nell'articolo si parla di possibile divorzio Nibali-Astana, ma non ci credo neanche un po'. Ma più che altro per mancanza di offerte, chi volete che offra 4 milioni all'anno a Nibali (se non dovesse vincere il Tour), lui ha un contratto fino al 2016 e sta lì...

Non vedo neanche tutti questi problemi di convivenza con Aru.
Nibali, tanto rumore per nulla
Scritto da @GiroCyclingTime
Sabato 07 Giugno 2014 13:22

Brillante alla Sanremo, protagonista alla Liegi, segnali postitivi all’ultimo Giro di Romandia: non si può dire che in questo inizio di stagione Vincenzo Nibali non si sia impegnato. Il corridore siciliano resta uno dei pochi ciclisti a interpretare il ciclismo così come deve essere interpretato: correndo e dando spettacolo dalla prima corsa dell’anno sino all’ultima. Ok, la casella di vittorie stagionale riporta il numero zero ma se è vero, come è vero, che la stagione 2014 di Vincenzo è finalizzata alla vittoria del Tour de France, quel numero zero non dovrebbe destare preoccupazioni.

Eppure c’è chi usa la polemica a fini strumentali, riportando le parole di una lettera scritta dai dirigenti della squadra in cui Nibali è l’indiscusso capitano. La Astana, a firma del team manager Alexander Vinokourov ha recapitato a casa del vincitore del Giro d’Italia 2013 una lettera dove si chiedeva maggiore impegno. La notizia può apparire interessante e curiosa, ma di sicuro si è tralasciato un particolare che la lettera è stata scritta (prima della partenza del Giro d’Italia, ndr) a tutti i componenti della formazione kazaka. A tutti, proprio a tutti, atleti italiani e no. Dunque, il tanto ventilato attrito tra la componente italiana e quella kazaka non è da prendere in considerazione.

Chi attorno a questa vicenda voleva alzare un polverone ci è riuscito, ma col passare delle ore quello che sembrava uno scoop si sta rivelando aria fritta. Tutto si sta sgonfiando come una mongolfiera a cui manca il gas.

Conosco bene Vincenzo! Cresciuto nelle strade messinesi, il “picciotto” siciliano fa della concentrazione la sua dote migliore. Anche stavolta non si farà distrarre da pettegolezzi, anzi detto alla siciliana, dal “cuttighio”, di cortile. Il 5 luglio a Leeds lo aspetta un appuntamento importante. Il 27 luglio a Parigi lo potrebbe attendere una vittoria, la più prestigiosa per il corridore, per l’Italia e per la Sicilia intera.

cyclingtime.it


ovviamente bisogna valutare quale sia tra le due fonti la più attendibile, se questa che almeno nella forma difetta senz'altro di obiettività o la Cazzetta dello Sport che invece sappiamo bene come sia decisamente orientata al sensazionalismo di una notizia o presunta tale, in attesa di riscontri più precisi a ognuno le proprie valutazioni
Chi ha scritto questo difetta di molte altre cose oltre all'obiettività, ma in questo caso potrebbe anche aver scritto una cosa giusta
Nibali stesso ha pubblicato sulla sua pagina twitter l'articolo di cyclingtime.it con tanto di #falsoscoop
E' ovvio che un giornale deve anche un po' "creare" uno scoop, senza però finire nell'inventarsi le cose: quindi diciamo che la Cazzetta non è che abbia fatto nulla di eccessivamente scorretto. (in passato han fatto di peggio Asd ) Non ci vedo grosse differenze comunque: alla fin fine Nibali è il corridori di maggior rilievo e responsabilità dell'Astana, quindi è ovvio che una "strigliata" vada a cadere più sulle sue spalle che su quelle degli altri corridori. Sese
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