Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Fabio Aru
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"Non si placano le agitazioni tra Fabio Aru ed il team Astana. Alexandre Vinokourov sarebbe in procinto di chiedere un risarcimento al vincitore della Vuelta a España 2015: l’oggetto del contendere sarebbe l’addio al team di Aru, avvenuto a detta di Vinokourov troppo tardi per cercare un degno rimpiazzo sul mercato. Aru che, proprio nelle ultime settimane ha ufficializzato il suo passaggio alla UAE Team Emirates di Saronni. Un’ulteriore capitolo rovinoso di una separazione degenerata nel corso dell’anno, tra le delusioni di Aru a Tour e Vuelta ed il mancato supporto dei compagni in alcune situazioni di gara."
fonte: cicloweb

Che se ne potesse andare lo si sapeva da Luglio....
Colpa di Vinokourov che non è intervenuto prima sul mercato...
Eh già, perché un corridore di spicco che aspetta fine ottobre per dire che cambierà squadra è una cosa che si vede spesso.
Prendendo per vero quello che si legge in giro, davvero poco professionale il comportamento del sardo, posso capire che non si trovasse più bene in squadra, ma doveva aver il coraggio di dire chiaro e tondo al team che c'era la seria opzione di partire, prendendo una decisione il prima possibile e non aspettare il finale di stagione. Uno con il suo stipendio ha un grosso peso all'interno di una squadra. 

Tra l'altro mi pare che l'Astana sia stata sempre corretta nei suoi confronti, gli ha sempre offerto ottimi compagni in supporto e l'ha portato pure alla Vuelta nonostante la forma non fosse delle migliori.
L'Astana è stata la più grande fortuna di Aru.

Fosse passato con la Lampre ora avrebbe un palmares di gran lunga peggiore.
Secondo me Vino sta un po' facendo il finto tonto, credo lo sapesse che Aru se ne andava. Ora è nella melma, Aru ha le sue colpe ma credo che anche il kazako ne abbia delle sue.
Invece secondo me no.

Basti vedere come lo hanno gestito negli ultimi mesi. Coccolandolo a più non posso sperando che rifirmasse.
Ma se Vino in un'intervista ha detto testuali parole: "Sappiamo il momento che sta passando Fabio, ma se vuole vincere qualcosa deve rimanere da noi. Se vuole guadagnare può andarsene". Detta a Luglio dopo il Tour.
Questo è un discorso da una persona che sa che c'erano concrete possibilità che Aru se ne andasse e lo ha invogliato a restare portandolo alla Vuelta.
È innegabile che il sardo abbia le sue colpe, ma Vino, da gran dirigente che è, non poteva assolutamente vivere di speranze, ma doveva intervenire sul mercato e non lamentarsi ora.
Il tuo commento è un insieme di controsensi.

Quindi Vino mentre lo invogliava a restare doveva intanto usare i soldi che servivano per rinnovare Aru per ingaggiare un altro? Lo vedi che è una cosa che non regge?

Aru ha tenuto i piedi in due scarpe fino alla fine della stagione e l'Astana è rimasta là ad aspettare.

Normalmente un corridore che vuole cambiare squadra per agosto ha fatto, non la tira così per le lunghe. Aru si è comportato male, l'Astana poteva virare su altri già da luglio volendo, ma perché avrebbero dovuto farlo?
A sto punto mi viene da pensare che Aru, per paura di essere messo da parte nel finale di stagione, abbia appunto tenuto il piede in due scarpe (in effetti è strano che l'ufficializzazione sia arrivata ad ottobre). Poi quello che si sono detti, o non detti, lo sanno solo loro
Eh beh, ma è palese che è questo quello che è successo.
Aru si e' comportato legittimamente ma con scarso rispetto per Astana. Loro ovviamente sapevano di poterlo perdere e mi sorprende si siano fatti trovare impreparati. Evidentemente hanno deciso di correre il rischio
Saronni:“Deve correre di più, facendo gare anche senza partire con un obiettivo preciso di risultato – spiega il piemontese – Aru deve essere di più in gruppo, deve spendersi di più soprattutto nelle corse di un giorno. Correre di più vuol dire anche tenere sempre viva l’attenzione che soltanto la gara ti dà: capire dove puoi arrivare, fare esperienza. Se un giorno vuoi lottare per vincere Lombardia, Liegi o un Mondiale, devi sapere come muoverti e come correre”
Osservazione interessante quella di Saronni, anche perché rispetto all'idea di un Aru con poche doti di fondo l'attuale stagione mi ha fatto riconsiderare l'argomento, vista una certa tenuta nella Vuelta e nel finale di stagione, ad esempio al Lombardia. L'ipotesi è che Aru, invece, spenda troppe energie in generale perché non sa stare bene a ruota e in gruppo, non sa limare. L'impressione mi deriva in particolare, oltre a quanto osservato già da altri, da quella tappa del Tour dove ha perso la gialla (se ricordo bene), lasciando una trentina di secondi nel finale in salita, restando in fondo al gruppo e poi tra quelli che hanno perso contatto. A una dozzina di chilometri dall'arrivo i compagni residui lo avevano riportato in testa, accanto a Froome, ma rimasto solo ha perso subito molte posizioni e, in un paio di chilometri, era già nelle retrovie. Va unito a questo il fatto che non è un gran passista. 
E' chiaramente migliorato in discesa, se riuscisse a muoversi meglio in gruppo potrebbe risparmiare energie importanti per i finali di tappa e nell'economia di un grande giro.
In discesa è sempre andato bene,non sui livelli di Nibali ma comunque senza particolari problemi...non credo sia un drago nel limare,ma nel giorno in cui ha perso la maglia non ne aveva proprio.
Il giorno che ha perso la gialla se sei un che i GT li vuol vincere non devi perdere nemmeno 1 sec. Gamba o non gamba.
Si ma mi ricollegavo al fatto che non ha perso quei secondi perchè non sa limare,ma semplicemente perchè era cotto.
(03-11-2017, 08:57 PM)Italbici Ha scritto: [ -> ]Si ma mi ricollegavo al fatto che non ha perso quei secondi perchè non sa limare,ma semplicemente perchè era cotto.

Cominciava a perdere la miglior forma ma non era una tappa tale da giustificare la "cottura"... E' arrivato stravolto. Magari aveva avuto problemi la sera o la notte precedente, non lo sappiamo. La mia è una modesta ipotesi ma l'ho visto molte volte evitare di stare strettamente a ruota o sciupare qualche energia inutilmente. 
Sulla discesa lo ha detto anche Tiralongo che si è allenato ed è migliorato.
Gli scalatori puri soffrono arrivi come quello, Aru non è l'unico.

Lui ha solo preso più buchi di un Bardet.

È che corridori così storicamente non stavano a giocarsi il Tour, per cui quando 'ste cose accadevano agli Aru di un tempo passavano sottotraccia.
I programmi di Aru per il 2018:
- Abu Dhabi Tour
- Tirreno Adriatico
- una tra Milano Sanremo e Vuelta a Catalunya
- Tour of the Alps
- forse la Liegi
- Giro
- Vuelta
- Mondiale.
Potrebbe aggiungere l'Oman prima di Abu Dhabi (come l'anno scorso) e prima delle Vuelta opto per il Polonia (come fece nel 2015)
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