26-05-2022, 11:34 AM
Ormai da anni sia il Tour che il Giro sono disegnati con l'idea di conservare più a lungo possibile una incertezza sul vincitore finale, unendo a questo fattore "spettacolare" tipologie di tappa funzionali per minore lunghezza ed eventuale "esplosività" nel finale (qui più la Vuelta), riducendo nel contempo le cronometro perché rischiano di incidere troppo sull'esito finale. All'interno di queste generiche linee di indirizzo ci sono ovviamente molte gradazioni.
Questo Giro risente dei due difetti osservabili nel tracciato, le brevissime cronometro e, a mio avviso, la modestia, per numero e difficoltà, delle tappe "mosse". Torino era la migliore nelle premesse ed è risultata la più interessante e spettacolare nell'andamento. In altre tappe il finale troppo "morbido" riduceva molto gli elementi di interesse della gara (Potenza, Genova, Cogne).
Basta immaginare a metà Giro una bella cronometro di 40 / 50 km. al posto di un piattone per avere già un altro andamento della corsa, con la necessità di attaccare per chi fosse rimasto indietro nella generale.
Missione compiuta per l'incertezza ma è difficile dire che il Giro 2022 risulti bello per questo.
Non considero la variabile dei corridori in gara, che ovviamente incide molto ma è imponderabile. Oggi, poi, si tiene più di anni fa ai piazzamenti in top 10 e persino 20, forse qualche punto in meno potrebbe liberare energie per tentativi meno "ingessati".
A me sembra che i tracciati vengano disegnati con grande cura e competenza, sono le linee di indirizzo che mi appaiono discutibili.