GIORNALISTA MALGIOGLIO
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27-05-2015, 03:58 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-06-2019, 05:30 PM da Luciano Pagliarini.)
Non è detto che Landa e Lobato sarebbero esplosi in Euskaltel, anzi anzi, guarda caso hanno fatto il salto di qualità proprio dopo aver lasciato la squadra basca.
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Landa: «Giro sorprendente, ora devo confermarmi»
«Obiettivo Vuelta, un percorso che mi piace»
Mikel Landa ancora non crede a quel che ha fatto al Giro: «Sono arrivato a Bilbao ieri sera alle 11, dopo un lunedì trascorso con la squadra. Devo ancora rendermi conto di quel che sono riuscito a fare... Certo prima di partire non pensavo di ottenere un simile bottino. Sono molto felice: non nego che mi è spiaciuto che la squadra mi abbia frenato, ma d’altra parte riconosco che è merito della squadra e di Aru se ho ottenuto questo risultati, quindi sono grato a tutti».
Con quale ambizione eri partito?
«Prima del Giro la mia ambizione era quella di ritagliarmi un ruolo nelle grandi corse a tappe. Ed è stata una sorpresa, quella di scoprirmi a così alto livello».
Un punto di svolta nella tua carriera?
«Sicuramente sì. Già stato vivendo questa stagione in maniera differente, cercando di sfruttare tutte le opportunità. Ora non voglio perdere tempo e desidero concentrarmi sull’obbiettivo delle grandi corse a tappe».
Hai ancora qualche problema a cronometro...
«Ho cominciato a lavorare su questa specialità e devo migliorare ancora molto, ma ho dei margini per farlo. Posso fare la differenza in salita e l’ho dimostrato, ma devo sicuramente migliorare nella crono».
Quali i tuoi prossimi obiettivi?
«Su tutti, la Vuelta a España. Non so ancora se prma correrò Burgos o Polonia. Il prossimo fine settimana volerò in Kazakhstan con la squadra, poi mi riposerò un po’ prima di preparare la Vuelta. È un percorso che mi piace, con tanti arrivi in salita inediti ed esplosivi, credo che siano adatti a me. L’obiettivo sarà confermare il livello che ho mostrato al Giro, che non si è trattato di un caso ma di una crescita importante».
Durante il Giro, quando hai cominciato a pensare al podio?
«Durante la seconda settimana, in particolare dopo la cronometro quando ho visto che restavo comunque tra i primi dieci della generale. Lì ho capito di poter arrivare tra i primi cinque e, perché no?, anche sul podio. Vincere? No, perché Alberto è Alberto, anche se sul Colle delle Finestre ha avuto una giornata difficile».
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Il ritorno a casa di Mikel Landa, dopo due vittorie di tappa e il podio del Giro d'Italia:
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Landa: «Lavoro per vincere un grande Giro»
«Alla Sky ho lavorato tanto sulla crono e scoprirò l'altura»
Mikel Landa indossa una nuova maglia, quella del Team Sky, e si presenta al via della stagione con nuove ambizioni. Lo abbiamo incontrato praticamente al termine del ritiro, lunedì ci sarà il “rompete le righe”, della formazione britannica per raccogliere i suoi pensieri.
RITIRO. «Sveglia alle 8, alle 9.45 piccola riunione per programmare l’allenamento e salire in bicicletta con le idee chiare. E poi via, divisi in due gruppi: i corridori da classiche da una parte e quelli per le corse a tappe dall’altra. A fine allenamento, massaggi, riposo e alle 19.30 cena. E per finire la giornata, collegamenti e telefonate con gli amici e la famiglia, non c’è stato tempo per fare altro...».
LA SKY. «Ho trovato una famiglia ad accogliermi, nella quale tutti hanno fatto del loro meglio per mettere noi nuovi arrivati a nostrio agio sin dal primo giorno. Lo stesso ha fatto Dave Brailsord, che è sempre stato con noi. E per ora posso dire che va tutto bene: dalla mia ho avuto la fortuna di aver stusdiato l’inglese a scuola, quindi mi è bastato rispolverarlo un po’. Non come l’anno scorso alla Astana, dove ho dovuto cominciare da zero con l’italiano».
CALENDARIO. «Correrò Volta a la Comunitat Valenciana, Tirreno-Adriatico, Vuelta al País Vasco, Giro del Trentino e Giro d’Italia, con un punto di domanda sulla Liegi. A gennaio vedremo di cominciare a raffinare la preparazione: saranno pooi le corse a darmi ritmo e intensità. Qui in Sky mi hanno spiegato che quest’anno per il team il Giro sarà importante tanto quanto il Tour e qesto mi ha dato grande determinazione».
LEADER. «Correre e raggiungere grandi risultati quando tutti si aspettano tanto da te non è semplice. Ed il peso della responsabilità di guidare una squadra importante lo si avverte, ma la cosa non mi spaventa, anzi mi dà grande motivazione. Se avrò le gambe, tutto sarà facile... Dopo il Giro di quest’anno ho scoperto una fiducia in me che prima non avevo e la Vuelta ha confermato le mie sensazioni».
ALTURA. «Abbiamo previsto di lavorare in quota tra Valencia e la Tirreno. Non ho molta esperienza in questo campo, quindi mi avvicino a questo impegno con grande rispetto: abbiamo deciso di farla molto prima del Giro per vedere come reagisco ed eventualmente per correggere il tiro. L’anno scorso non ho fatto questo lavoro prima della corsa rosa e forse nobn l’avrei pensato nemmeno per il 2016, ma questa è la mia esperienza, mentre in Sky tutto è pianificato al meglio, quindi è giusto accettare i consigli e provare».
CRONO. «Durante il ritiro, la domenica ho sempre lavorato al velodromo. In Sky c’ molta gente che lavora per migliorare la performance e studiare ogni minimo particolare, mi hanno seguito al meglio per aiutarmi a crescere. D’altra parte, l’esperienza insegna che si può fare pù differenza in una crono di 40 chilometri che in una tappa di 200 con cinque salite. Per questo è necessario lavorare anche sotto questo aspetto e non lasciare nulla di intentato per raggiungere grandi risultati. Se riesco a fare la differenza in salita e a perdere poco tempo a cronometro, posso puntare ad un grande Giro...».
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un bell'azzardo per sky prendere uno così per fare il capitano dopo 1 sola corsa ad alti livelli. Comunque spero riesca a preparare al meglio il Giro.
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Io su Landa come bluff ci penso già da un bel po' di tempo. Gli elementi per dirlo non ci sono tutti ed è da anni che lo si descrive come elemento talentuosi, cert è che prima dei 26 anni (cioè l'anno scorso) non ha combinato praticamente nulla...
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Non mi sembra più di tanto strano che non abbia ancora esordito, sinceramente. In casa Sky avviene annualmente questa storia, poi si presentano e vincono. Magari alla Tirreno lo troveremo in primissima fila.
Sul rischio bluff io la penso diversamente... E' un talento puro, la Sky non ha sicuramente sbagliato ad inquadrare le sue qualità. Più che altro va valutato quanto può rendere all'interno di una squadra robotica, che gli lascerà il minimo margine di manovra, mentre in Astana è stato spesso anarchico.
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Landa andava forte da giovane, non è un Parra qualunque...
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17-02-2016, 09:51 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-05-2022, 01:29 AM da Luciano Pagliarini.)
Andava forte ogni tanto.
Le doti sono importanti, però ha ragione Hiko quando fa notare che ha avuto una parabola strana.
Magari è il nuovo Cobo, o magari è solamente malato e quest'anno vince il Giro.
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Come prestazione pura non si discute.. ha dimostrato di valere i migliori in salita.
Ma e' uno di quelli che se poi si perdono.. alla fine non sei tanto sorpreso..
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Sì, infatti: penso che il bluff di Hiko sia riferito in ottica grandi giri, riguardo la tenuta per tre settimane.
Come motore, il livello Parra o quello Cobo penso abbia di averlo superato ampiamente lo scorso anno: insomma, ha tirato fuori prestazioni non di certo improvvisate. Vediamo se riesce a dare continuità.
Riguardo alle prestazioni passate, ipotizzo che siano dovute al fatto di esser passato professionista un po' troppo presto con la Euskaltel. Un po' perché di baschi ce n'erano pochi, un po' per fargli fare un buon bagaglio di esperienza, ci sta che abbiano anticipato un po' i tempi rispetto a quella che era la crescita del corridore.
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Mikel Landa: «Mi sento di nuovo un corridore»
«Alla Coppi&Bartali ho trovato le risposte che cercavo»
Torna finalmente a sorridere Mikel Landa. Dopo un lungo stop a causa della mononucleosi, lo spagnolo della Sky è tornato alle corse disputando la Settimana Coppi&Bartali e ha trovato le risposte che cercava: «Non correvo da tempo e in realtà non avevo obiettivi precisi per la corsa italiana. Avevo qualche dubbio alla vigilia, ma è normale che fosse così, come non vedevo l'ora di tornare a correre. Dopo questa prova, sono tornato a pensare con ottimismo al Giro d'Italia. Il prossimo passo sarà il Giro dei Paesi Baschi, che mi è sempre piaciuto e che lo scorso anno mi ha dato grande soddisfazione: il percorso è ideale per uno scalatore e poi c'è la cronoscalata finale ad Arrate. Non penso di potermi battere per la vittoria finale, perché ci sono corridori che hanno un altro ritmo rispetto a me, ma penso di poter ottenere qualche buon risultato. Ma ancora prima disputerò il Gp Indurain (sabato 2 aprile, ndr), un'altra corsa che mi dà sempre emozioni».
E ancora: «Le mie sensazioni in corsa sono state buone. Quando la corsa è entrata nel vivo, io c'ero. E di questo sono contento. Volevo delle risposte, le ho avute e ora sento di essere tornato un corridore».
Durante il soggiorno in Italia, Landa ne ha approfittato per scoprire la tappa di Arezzo e la cronometro del Chianti del prossimo Giro d'Italia: «La crono sarà piuttosto veloce, speravo fosse anche un po' più impegnativa. E ho visionato anche la tappa di Arezzo che propone alcuni tratti di sterrato: possono essere due giorni che fanno la differenza. Tornerò in Italia per il Giro del Trentino e andrò a visionare altre tappe, naturalmente».
Infine la chiosa: «I problemi fisici che ho avuto non mi concedono margine per effettuare degli esperimenti, quindi dopo il Trentino non correrò più prima dello Giro. E non andrò in altura: preferisco andare sul sicuro e lavorare a casa, come ho sempre fatto, e arrivare in Italia con la stessa preparazione del passato. È una scelta, questa, che mi dà tranquillità. La stessa tranquillità che in questi mesi mi ha trasmesso la squadra: direi che il più agitato di tutti sono proprio io…».
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Fa troppo caldo
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Non sapevo che Landa è seguito da Michele Bartoli.
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IL MORGAN DEL FORUM
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In questi giorni ci sono state un po' di "frecciatine" tra Landa e Quintana (sicuramente ampliate dalla stampa).
Quintana ha ribadito di essere il leader della Movistar e Landa ha detto che avrebbe preferito una migliore accoglienza da parte di Quintana, pur sapendo che la Movistar è la casa del colombiano.
Secondo voi Landa ha fatto la scelta giusta con la Movistar?
Dopo le esperienze in Astana e Sky, e le varie dichiarazioni estive ("non voglio più essere il secondo di nessuno"), mi aspettavo si accasasse in una squadra come la Trek invece è andato in una squadra che ha 2 punti di riferimento assoluti e stabili come Valverde e Quintana
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